<< Così hai intenzione di organizzare una festa LouLou? >> Domandò nuovamente Elisabeth, chiudendo il suo armadietto.
<< Per l'ultima volta, si Elizabeth >>, risposi infastidito.
<< Dove hai detto che sarà? >> Chiese Luke.
<< All'Embridge 's bar >>.
<< Come mai non a casa tua? >> domandò questa volta Liza, incuriosita.
<< Stiamo facendo dei lavori, quindi al momento non è disponibile >>, mentì.
<< E poi l' Embridge's bar è il più lussuoso di tutta Doncaster, no? >>
<< Hai ragione, amico >> disse Ashton, dandomi una pacca sulla spalla.
<< A che ora? >> Chiese Sam, timidamente.
<< Sam ma che domande sono? >> Rise Luke.
Lo guardai male, odiavo quella sua faccia da sbruffone popolare; Luke colse l'occhiata e ritirò la sua risata che nel frattempo aveva seguito Elizabeth.
Vidi Sam diventare piccolo dalla vergogna, era un bravo ragazzo e non capivo ancora come ci fosse entrato in questo gruppo di merda.
<< Apre non prima delle nove e chiude verso le quattro >> Spiegai, avvicinandomi a lui.
Mi sorrise come per ringraziarmi e lo stessi feci io per rassicurarlo.
<< Domani sera tutti ubriachi ragazzi! >> Fece Ashton, unendo tutti con un abbraccio più che sgradevole.
Mentre ero attaccato a Luke e Liza, con la coda dell'occhio notai Harry intento ad osservare la scena.
Quando cercai di dimenarmi dall'abbraccio, fece gesto di andarsene. Lo raggiunsi velocemente e lo chiamai.
<< Harry! >>
Nessuna risposta.
<< Harry! >>
Ancora niente.
<< Harry per favore, girati! >> urlai.
E lui si girò.
<< Non eri impegnato con il tuo bel gruppo di amici?>> Chiese ironico.
<< Sai che non lo sono >>, risposi; dando il mio mare nel suo prato verde.
Ricambiò, I nostri sguardi erano diventati un tutt'uno. Il mio mare che bagnava il suo prato luminoso come se non avesse acqua da giorni. E la mia distesa d'acqua blu riaveva le sue alghe verdi dove le creature marine poterono nuovamente nutrirsi. Era un fabbisogno di entrambi, unire quelli sguardi; occhi che si cercavano ma che non si trovavano; colori spenti per il poco contatto l'uno sull'altro; per l'orgoglio e la delusione finirono per distruggersi.
Harry distolse la melodia.
<< Non prendermi in giro Tomlinson>>, disse impassibile.
<< Sono stato più sincero con te che con tutti gli altri >>.
<< Non mentire, non mi inganni nuovamente >>.
<< Mentire, mentire... Pensi che io ti menta? >>.
<< È la tua natura >>.
<< E la tua è fingerti di essere orgoglioso, quando in realtà hai troppa voglia di sfiorare le mie labbra rosse >>, gli sussurrai.
<< Ho sentito che fai una festa domani, all'Embridge 's bar... Lussuoso >>
<< Alle undici sarò lì >>
<< No! >>, ribattei.
<< Hai paura che non cada ai tuoi piedi? >>
<< Non è questo, non devi venire >>
<< Secondo me sei tu che hai voglia di toccare le mie labbra >>
<< Può essere, ma non venire >>
<< Troppo tardi, lavoro lì >>, fece l'occhiolino.
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Psychopath, Lost Souls -Larry Stylinson-
FanfictionSi chiamava Louis Tomlinson, I suoi amici o come li definiva lui dei "manipolatori" lo descrivevano come un normale ragazzo di diciannove anni sorridente e con la voglia di vivere o era quello che voleva far credere. La maschera sul suo volto fa il...