Chapter 7

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<< Hai sbagliato di nuovo! >> dissi scocciato.

Era la decima volta o la ventesima che stavamo rifacendo quell'esercizio di chimica. Ma ancora non gli entrava in testa il procedimento.

<< Ci rinuncio >>.

Mi prese il quaderno dalle mani e lo posò dentro lo zaino insieme al libro.

<< Ridammi il quaderno riccio, facciamo un altro tentativo e poi basta>>.

Sbuffò, era seccato...si vedeva, ma per ciò non gli permisi di arrendersi così facilmente. Non mi era molto simpatico è vero, ma non sopportavo le persone che si arrendevano senza provarci altre volte. Riprese libro e quaderno, si voltò nuovamente verso di me e fu pronto ad ascoltare.

Iniziai a spiegare l'argomento in modo diverso affinché lui capisse, feci quindi degli esempi.

Non era facile ciò che aveva da studiare, potevo capirlo, ma non era impossibile.

<< Riprova a fare l'esercizio >>.

Prese la matita ormai tutta consumata e dopo cinque minuti mi ridiede il quaderno per controllare.

Detto fatto, nessun errore e nessuna cancellatura.

<< Perfetto >>.

<< Grazie, ho capito adesso >>.

<< Figurati riccio >>.

Suonò la campanella. Il professore distolse lo sguardo dai compiti e guardò il suo orologio.

<< Tomlinson la punizione è terminata, Styles mi auguro che abbia capito con Tomlinson>>.

<< Si, è stato molto chiaro>>.

<< Perfetto, arrivederci a tutti e due>>.

E rispese a fissare quei fogli.

Presi la mia cartella e uscì dalla classe. Harry mi raggiunse con il fiato affannato.

<< Hey Louis, vuoi fare un giro? >>

<< Sarà per un'altra volta riccio >>.

<< Lascia che ti offri qualcosa per ringraziarti almeno... >>

<< Se ci tieni >>.

Camminammo per un po' parlando del più e del meno. Mi ha raccontato della sua vita. Era un ragazzo normale, nessuna famiglia ricca e genitori che erano dei lavoratori normali.

Frequentava la classica scuola di Stato, molto studioso e che sognava in grande.

Disse che gli è stata data l'opportunità di studiare in una scuola prestigiosa grazie alla borsa di studio. Era molto felice dell'idea, tranne che lasciare la sua cittadina e i suoi amici.

Mentre ripensava a ciò, il suo volto divenne malinconico. Non si era fatto molti amici e spesso veniva emarginato.

Mi guardai intorno in cerca di qualcosa che gli risollevasse il morale.

<< Gelato? >>, domandai.

<< Cosa? >>, chiese spaesato.

<< Vuoi il gelato? >>

<< Non ho voglia>>.

<< Non si rinuncia al gelato, e ti ricordo che mi avevi promesso qualcosa in cambio >>

<< Eh va bene >>, sorrise.

Entrammo nella gelateria e prendemmo posto.

Un cameriere arrivò da noi, prese penna e taccuino, e disse. << Cosa vi porto? >>

<< Un cono alla vaniglia, grazie >>, ordinai.

<< Un cono al miele per me >>, sorrise.

Finì di appuntare l'ultima cosa e portò l'ordine dietro al bancone.

<< Al miele, sei serio? >>, risi.

<< È il mio preferito, lo adoro >>.

<< È da sociopatico >>.

<< È rivoluzionario>>, ribatté.

<< Tu sei tradizionalista >>, continuò.

<< È strano il gelato al miele >>, continuai a ridere.

<< Ciò che è strano, è unico >>.

<< Approvo >>.

Ci scambiammo sorrisi e sguardi, era una cosa normale. Solo due amici che scherzavano tranquillamente.

<< Ecco a voi >>, disse il cameriere portando i due coni.

<< Prendili tu, io vado a pagare >>, dissi.

<< Ma devo offrirtelo io >>, ribatté.

<< Sarà per un ' altra volta riccio >>, sorrisi.

Lo raggiunsi fuori, mi porse il gelato e andammo a sederci nelle panchine del parco di Doncaster.

<< Sai, dovresti conoscere i miei amici, ti starebbero simpatici >>, disse.

<< Non sono molto bravo a relazionarmi con le persone>>.

<< Strano, hai tanti amici >>.

<< Quelli che tu chiami amici non sono altro che un branco di opportunisti>>.

Rimase in silenzio e continuò a puntare i suoi occhi sui miei.

<< Parlami dei tuoi amici >>, gli chiesi.

<< Zayn è come te, sta nelle sue ma se hai bisogno è sempre lì per te. Liam, lo definisco come la mamma del gruppo; cerca sempre di mantenerci uniti e di non creare problemi, ha un cuore d'oro... ed infine Niall è un'irlandese doc, è divertente, estroverso anche se a volte è indifeso come un cucciolo appena nato>>, sorrise al loro ricordo.

<< Mi piacerebbe conoscerli sai >>, dissi.

Guardai l'orologio sul polso. Cavolo, erano le cinque passate.

Avevo promesso a mia madre di aiutarla con la cena quando sarei tornato a casa.

<< Riccio scusa ma ora devo tornare a casa >>.

<< Nessun problema, va pure >>.

Mi alzai, presi la borsa scolastica e buttai la carta del gelato.

Mi girai nuovamente verso di Harry che era intento a fissare il suo telefono. << Sai Harry, non sei male >> sorrisi.

<< Neanche tu Louis, ci vediamo presto? >> domandò speranzoso.

<< Certo, la prossima volta vieni da me >>.

Psychopath, Lost Souls -Larry Stylinson-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora