𝐁𝐋𝐔𝐄 𝐌𝐎𝐎𝐍 [➳ 𝐏𝐚𝐮𝐥 𝐋𝐚𝐡𝐨𝐭𝐞]

5: "Luna blu"

KAT

«codice rosso» urlò un'infermiera spalancando le porte del pronto soccorso del Forks Community Hospital. Due uomini ed una donna spinsero la barella fino al centro della sala, dove io mi affrettai ad arrivare assieme al medico chirurgo.

«cos'è successo?» domandai infilando i guanti velocemente.

«ventitrè anni, maschio, si chiama William. È arrivata una segnalazione anonima, è stato trovato al porticciolo vicino la spiaggia di La Push. Ha perso conoscenza in ambulanza, ha perso troppo sangue, credo sia stato aggredito da qualche animale, ci sono diverse ferite sul collo» disse in fretta e furia la donna.

«grazie, ci pensiamo noi» disse Carlisle guardando il corpo del ragazzo, lo portammo in una sala separata da quella principale e guardammo ogni sua ferita.

«cosa ne pensi, Michels?» chiese il biondo.

«non deve essere stato un animale di grande taglia» mormoro toccando il collo ferito del ragazzo. «ci sono molti graffi, ma sul collo ha dei veri e propri morsi, sembrano profondi» dissi riflettendo.

«girano animali strani qui» commenta il chirurgo. Wow, una laurea in medicina e questo è tutto ciò che sai dirmi?

«è fortunato che non abbia preso la giugulare, mi chiedo se fosse quello l'obiettivo» risposi.

«due sacche di sangue zero, poi inizia a curare le ferite e sutura come si deve» ordinò il medico qualche minuto dopo, il suo tono era diventato più duro e autoritario. Non avevo mai visto il dottor Cullen in quel modo ma feci spallucce e non me ne curai.

Dopo aver finito di curare le sue ferite, sistemai la seconda sacca di sangue nell'apposito gancio, iniziando poi la seconda trasfusione del ragazzo, che non si era ancora svegliato. Guardai ancora le sue ferite, quelle sulle braccia non erano molto profonde, anzi solo in superficie, ed ero proprio curiosa di sapere cosa era successo.

Sentii il mio orologio da polso suonare e sospirai profondamente. Erano le sei di pomeriggio, fuori era già buio pesto ed un'altra giornata di lavoro era finita.
Andai nella stanza in cui noi medici eravamo soliti cambiarci, lasciai il camice dentro l'armadietto, mentre il resto dell'abbigliamento da medico lo misi in un cestino. Mi vestii e presi la mia borsa, sciacquai le mani prima di uscire di lì e poi raggiunsi il parcheggio. Camminavo con il telefono in mano, avendo l'occasione di leggere il messaggio di Jacob.

DA: Jacob
Vieni a casa di Emily, ti aspettiamo

Entrai in auto, quando fui pronta a partire sentii bussare sul finestrino e sussultai per lo spavento. Abbassai il vetro, il dottor Cullen se ne stava lì e sorrideva appena. «ho l'auto in panne, posso chiederti un passaggio? Abito a Forest Park, vicino Jacob»

Aggrottai le sopracciglia. «lei come conosce Jacob?»

«sono il padre di Edward Cullen, fidanzato di-»

«Bella Swan» sussurrai annuendo. «comunque prego, le do volentieri un passaggio» mormorai.

«se vuoi guido io» si offrì.

«sinceramente, accetto l'offerta, mi sento molto stanca» affermai iniziando a sentire dolore alle spalle e alla schiena.
Scesi dall'auto, feci il giro e salii dall'auto del passeggero. Sinceramente, per tutto il tragitto in città mi rilassai ma quando iniziai a pensare che ci fosse troppo silenzio, mi sentii in imbarazzo.