2: "Mi spaventa"

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PAUL

Correre via fu l'unica cosa che riuscii a fare, era una situazione più grande di me in quel momento e che io non riuscivo a gestire, essendo la mia prima e unica volta

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Correre via fu l'unica cosa che riuscii a fare, era una situazione più grande di me in quel momento e che io non riuscivo a gestire, essendo la mia prima e unica volta.
Correvo il più veloce possibile, sentivo i rami toccarmi ma ero sicuro che il pelo mi proteggeva abbastanza da qualsiasi graffio. Arrivai in cima alla montagna, distrutto non per la corsa ma per i pensieri che affollavano la mia mente. Ululai una volta sola, solo per sfogarmi e non per chiedere aiuto.

Mi accasciai sulle rocce e poggiai il muso sulle mie stesse zampe. Cercai di calmarmi ma non mi era facile, presi dei respiri profondi ma non sembravano funzionare. E allora pensai a lei, alla ragazza che aprì la porta da Jake: era lei la causa di tutto ciò, ma ne era anche la soluzione. Era bella, bellissima. Lunghi capelli marroni, gli occhi dello stesso colore, le labbra erano rosse e carnose e contornavano un sorriso angelico.

Non so nemmeno io da quanto aspettavo questo momento, forse da quando vidi Sam ed Emily innamorarsi e desideravo avere ciò che avevano loro. Sam, Jared e Quil descrivevano l'imprinting come il momento più bello della loro vita, un momento in cui ti rendi conto che poteva accaderti di tutto nella vita, e sapere che la pace e la tranquillità le trovavi in quella persona, e allora corri da lei perché è quello il tuo posto nel mondo. Ed è sempre li, non cambia, non si sposta, non si trasforma, almeno non ai tuoi occhi.

Qualche minuto dopo mi resi conto di essere tornato umano, guardai le mie mani per essere sicuro e poi mi sedetti poggiando la schiena ad un albero.
Cosa avrei dovuto fare, adesso?

Sentii rumore di foglie alle mie spalle, girai di lato il volto tranquillo che non poteva essere nulla di pericoloso. Infatti, vidi Sam avvicinarsi a me con aria accigliata.

«qualcosa non va?» domandò il mio amico sedendosi su una roccia. «ti ho sentito»

«è successo, Sam» quasi sussurrai guardando davanti a me. Altre montagne, in mezzo scorreva il fiume, la luna era bassa ed emanava tanta luce nel punto in cui ci trovavamo noi.

Lui sorrise. «cosa?»

«lo sai»

«no, non lo so»

Alzai gli occhi al cielo.

«dirlo ad alta voce potrebbe aiutarti a metabolizzare, non credi?» domandò, poi mi raggiunse sedendosi accanto a me.

«mi spaventa» ammisi sentendo un nodo alla gola.

«perché?» domandò. «dovrebbe essere il momento più bello»

«lo è stato» ammisi ancora. «era bellissima, Sam, credimi» dissi in un sospiro, ancora non me ne capacitavo.

«e come si chiama?» chiese ancora il mio amico.

«non lo so» dissi per poi ridacchiare. «diamine, ho avuto l'imprinting con una ragazza di cui non so neanche il nome. Non fa ridere?» dissi ancora giocando con l'anello che portavo all'indice della mano sinistra. «era a casa di Jake, ha aperto la porta e ho visto tutto, poi sono corso via con una scusa, non ho avuto neanche il coraggio di chiederle il nome»

𝐁𝐋𝐔𝐄 𝐌𝐎𝐎𝐍 [➳ 𝐏𝐚𝐮𝐥 𝐋𝐚𝐡𝐨𝐭𝐞]Where stories live. Discover now