Capitolo 11

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Prendi un profondo respiro, la tua pistola - 'sta volta caricata a dovere - e ti incammini verso il piano superiore, cercando di fare meno rumore possibile. L'unico modo per accedere al piano superiore, oltre le scale interne, è passare per la finestra del bagno oppure saper volare.

Speri vivamente che, chiunque ci sia in casa tua, non sappia volare.

Ti trascini lentamente su per le scale, dosando ogni passo per evitare di fare rumore, e quando arrivi in cima alla scalinata ti fermi. Forse è stato solo un rumore, quello di prima pensi, però stringi la presa attorno alla tua arma e ti prepari a colpire in caso di necessità.

Qualche secondo dopo, senti nuovamente il rumore: viene dalla tua camera da letto, qualcuno sta cercando di aprire i cassetti.

Fai qualche passo verso la porta, il cuore ti batte con una velocità preoccupante nel petto e l'unica cosa che riesci a sentire è il suo battere costante, nel silenzio che è tornato in casa tua.

Ti accosti alla porta, trattieni il fiato per sentire quello della persona dentro la tua camera, e lo percepisci: ne sei sicura, ora sai che c'è qualcuno. Ma che diamine ci fa qualcuno in camera tua? Si tratta di un ladro o di un assassino? Non saranno di nuovo quelli dell'Unione, no? Per un attimo ti balena per la testa l'idea che possa essere il pennuto, ma la fai andare via al più presto: è un Pro Hero, non uno che ti entra in casa e cerca di scassinarti i cassetti.

Prendi un respiro profondo, stringi la tua pistola e ti metti sulla porta.

Quello che vedi è agghiacciante: una persona dal sesso non definito sta frugando tra la tua roba, dal suo corpo cola un liquido scuro dalla consistenza simile alla colla vinavil ma che non sapresti definire esattamente, riesci a vedere solo i suo denti bianchi mentre, in controluce, fissi le sue mani che rovistano tra le tue cose. Non riesci a definirne esattamente neanche i lineamenti, ha un cappuccio che copre la parte superiore del suo corpo, ma quello che riesci a capire perfettamente è che non si tratta di un essere umano.

O, se sì, di uno che non ne ha le sembianze.

Punti la pistola ed ordini alle sue mani di fermarsi. L'essere se ne accorge, e si volta verso di te: sobbalzi nel vedere i suoi occhi verdi risplendere nel buio, mentre dalla sua bocca cola lo stesso liquido che ricopre il suo corpo ed il suo cappuccio gli cade sulla schiena, rivelando un volto terrificante. Il tuo cuore fa un sussulto e stringi le mani attorno alla pistola, incapace però di sparare.

Perché? Perché è qui adesso? Perché proprio a casa mia?

L'essere emette un gorgoglio soffocato, e si piega in avanti. Guardi con orrore le sue mani aderire al pavimento, il suo busto fare leva per sollevare le gambe - ancora ferme, visto che le stai controllando tu - e la sua faccia guardarti. Non può essere pensi, mentre vedi quella creatura iniziare a camminare sulle mani per venire da te.

Spari un colpo e gli centri la mano, ma la cosa non sembra disturbare più di tanto il tuo avversario: si ferma un secondo, si guarda la mano con il buco del proiettile, a fa rigenerare e continua a muoversi verso di te.

Allora ordini alle sue braccia di fermarsi, ma quello va avanti solo con la forza dei polsi. Sempre più in panico, obblighi i suoi polsi a fermarsi, e lui si alza sulle dita.

Rabbrividisci: il suo corpo sfida tutte le leggi della gravità esistenti, ma questo non è il problema principale, il problema principale è che quell'essere sta venendo verso di te, e non sembra intenzionato a fermarsi.

Indietreggi fino ad uscire dalla porta, spari ancora qualche colpo e la chiudi di scatto, per poi spostarci un mobile davanti.

Stai tremando, senti solo il tuo cuore che ti martella nel petto, cerchi di concentrarti per impedire al tuo respiro di non accelerare troppo, nonostante ti sia enormemente difficile mantenere la calma. Senti il tuo avversario battere violentemente contro la porta, cercando di sfondarla, e cerchi di non tremare.

Alla fine, mentre ancora stai cercando di capire cosa diavolo fare, un'esplosione proveniente dalla tua camera ti scaraventa giù dalle scale, e vedi il mobile che avevi messo davanti alla porta saltare in aria, liberando così la strada alla cosa che c'è in casa tua.

Atterri sul pavimento duro, senti l'osso della tua gamba spezzarsi, e vorresti ordinargli di riaggiustarsi in fretta ma sei costretta ad impiegare il tuo potere per impedire alla cosa di muoversi. Gli blocchi le gambe, e lui fa una faccia soddisfatta mentre si piega in avanti ed appoggia le mani a terra.

Respiri profondamente: non hai intenzione di morire, non per mano sua.

Cerchi la pistola ma ti rendi conto che l'hai persa cadendo, allora afferri la prima cosa che hai a portata, ossia la bottiglia di vino che si trovava per terra in salotto, e la punti verso il nemico.

Stai per lanciarla come ultima risorsa, sperando così di distrarlo e riuscire ad andare alla porta d'ingresso nonostante la tua gamba, quando improvvisamente ti ritrovi due braccia che ti avvolgono la vita e ti trascinano in dietro, verso l'uscita. Spalanchi gli occhi mentre ti stringi al suo corpo per non cadere, e lasci che ti porti fuori di casa, per poi depositarti dolcemente nel giardino dei vicini.

"Stai bene?" ti chiede Hawks, ed alza le sopracciglia nel vederti: sembra rendersi conto solo ora di chi tu sia.

"Sì..." rispondi, concentrandoti per mantenere il controllo sulle gambe del coso: è più lento se si muove con le braccia.

"Chi è dentro casa tua?" ti chiede ancora l'Hero.

"Un Villain" rispondi, tremante, e lui si volta a guardare l'essere che esce dalla tua porta d'ingresso.

"Va bene, stai tranquilla" ti dice, sorridendoti "ora ci penso io" non rispondi, ma lo guardi scagliarsi contro l'essere. Dietro di lui si fionda una chiazza nera. Ah, no, è una persona, o un animale? No, è un ragazzino con la faccia di un corvo...

I due combattono contro il Villain, che perde improvvisamente l'interesse per te e si concentra su di loro, cercando di attaccarli con i suoi artigli o mordendoli. Per fortuna sono intervenuti due Heroes alati, e che per questo sono molto avvantaggiati rispetto a lui.

Dopo qualche minuto di combattimento sopraggiunge Midnight, che libera un gas soporifero, facendo così finire il Villain a terra.

Tiri un sospiro di sollievo, e concentri finalmente il tuo quirk sulla tua povera gamba, chiedendo al tuo osso di rigenerarsi.

Mentre sei intenta a salvarti la gamba, ti plana vicino Hawks, che ti porge una mano per aiutarti ad alzarti.

"Un momento" bofonchi. Non hai voglia di spiegargli che ti stai rigenerando l'osso "Le gambe mi tremano" menti, e lui sorride leggermente chinandosi su di te e prendendoti in braccio.

Ancora qualche secondo, t/n, resisti.

"Oh, guarda, ora sto bene, mettimi giù grazie" gli dici, secca, e lui sospira poggiandoti a terra.

"Tutto bene?" ti chiede ancora, e stringi leggermente il pugno.

"Sì, grazie" rispondi soltanto, e lui nota il tuo fastidio.

"Senti, dovresti seguirmi in agenzia per lasciare la tua testimonianza, di là c'è la macchina di Midnight se vuoi" ti cerca di dire "O preferisci venire con me?" ti chiede, con un sorrisetto sulla faccia, che ti infastidisce da morire.

"Preferisco stare per terra, grazie" rispondi, e ti avvii verso la macchina che ti ha indicato.

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Hawks x reader || librogameWhere stories live. Discover now