Capitolo 37

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DA QUESTO CAPITOLO IN POI CI SARÀ UN LINGUAGGIO SCURRILE E SCENE DI SESSO BEN DETTAGLIATE, SE NON TI VA BENE TUTTO CIÒ IL TASTO È UNO..

La mattina, mi alzai prestissimo, volevo farmi ''perdonare'' da Mattia anche se sapevo che non c'era niente da perdonare, semplicemente volevo ricambiare il favore, presi un bicchiere e ci versai del succo con vicino il cornetto con la Nutella, sapevo che era la sua colazione preferita..
Intanto presi la valigia e ci cominciai a buttare tutto quello che pensavo mi potesse servire per un campeggio..
Cercai di fare il più piano possibile, l'idea che Mattia mi avesse visto svestita non mi turbava, era il mio ragazzo e ha 19 anni, non poteva farsi problemi per certe cose..
Cercavo di chiudere la valigia salendoci sopra, quando mi comparve un figo con i pantaloncini e senza maglia, la tartaruga in evidenza, con gli occhi assonnati, che mi cominciò a dare dei piccoli baci prima sulla guancia e poi Pian piano avvicinandosi sempre di più sulle labbra, spingendomi sul letto e facendomi cadere, si sdraiò sopra a me continuandomi a baciare, dolcemente.
Quando si staccò resto così, sdraiato sopra di me, inclinando la testa su un lato
''Buongiorno'' dissi
''Buongiorno'' rispose
''Mattia, ti voglio bene e tutto però'' presi fiato
''Mi stai schiacciando'' dissi in preda a una crisi respiratoria
Con le sue braccia forti, si diede una spinta e si alzò, inclinandosi poi verso di me dandomi un bacio sulla punta del naso..
Corsi in cucina a prendergli la colazione
Entrai nella camera tutta felice, si era messo una maglietta bianca che risaltava i suoi grandi occhi verdi, entrai e dissi
''Se ti ri-levi la maglietta ti dò la colazione sennò non mangi, forza, mi servono da vedere cose belle la mattina''
Fece una risatina, intento a sistemarsi il ciuffo disse
''Sai che non mi piacciono queste battute''
Sbuffai
Già mi aveva fatto la morale su
''Non sono più un sedicenne sono maturo adesso, non voglio queste battute e bla bla bla''
Mi cominciai a vestire mentre lui faceva colazione, eravamo abbastanza in ritardo, quando entrò Mattia e mi passò una sua felpa ''con quella maglietta non ci esci, 4 giorni con le mie felpe per di più quando ci sono Fabrizio e Daniele.. ''
Quella mattina stranamente non mi andava di litigare, così mi zittii e la misi..

Quando arrivai nel punto dove ci dovevamo incontrare, vidi un grande camper dietro Fabrizio, era inevitabile che andavamo tutti assieme.
Noi ragazze caricammo le valige nel camper, e i ragazzi parlavano.
Per guidare, guidava Lorenzo, un tipo che non avevo avuto mai l'occasione di parlarci..
All'inizio noi ragazze e i ragazzi si Stavamo isolando molto e quella cosa non piaceva, i ragazzi parlavano di politica, o dell'ultimo gol che aveva fatto Totti, mentre Elena parlava di cosmetici,e di come aveva scoperto di essere veramente una donna con la D maiuscola, in tutto quello io e Simona ci guardavamo, sapevamo cosa pensavamo, che in tutta quella merda noi volevamo svignarcela e andare magari a fare shopping o strafogarci di cioccolatini davanti un film deprimente.
Simona era mia sorella.
In poco più di un mese che la conoscevo ricevevo da lei tutto quel l'affetto che non avevo mai ricevuto da nessuno.
Sapevo che lei c'era e ci sarebbe stata e lei poteva dire la stessa cosa di me.
In poco tempo avevamo imparato a conoscerci..
Era strano come eravamo un gruppo così vasto e nel campeggio non c'era neanche la metà delle persone con cui uscivamo.
Io, Mattia, Elena, Simona, Alberto, Lorenzo, Fabrizio, Daniele.
Pensai in quel momento vedendoci tutti assieme che era il gruppo che avevo sempre sognato..
Passata poco più di un ora io ero in una crisi di nervosismo, mi piegavo su quel lettino con le coperte rosse, non c'è la facevo più a sentire tutte quelle storie.
''Scusate'' dissi urlando in modo che mi sentissero tutti
Mi alzai in piedi
''Questa è una vacanza no? Ci dobbiamo divertire? Perché le ragazze stanno in un punto e i ragazzi in un altro?''

''Io concordo con Jessica'' disse Fabrizio alzando la mano
''Io anche'' disse Daniele
''Ci stiamo per fermare all'autogrill'' Disse Lorenzo

Simona guardò storto Mattia dicendogli ''Mattia, fa un caldo pazzesco, non vorresti far uscire Jessica con questa felpa effetto vestito ''
La guardai come per dire Grazie qualcuna che mi capisce
''Amico, che gli può succedere sta con tutti noi, almeno per andare fuori''
Mattia senza fare troppe discussioni venne da me, me la levò
Daniele mi guardò
Ed esclamò ''adesso capisco perché non gli è la voleva far togliere..cazzo, prima che me la scopo qui davanti a tutti vado a fumarmi una sigaretta sennò smanio''
Guardai Mattia, strinse i pugni, gli presi la mano, e gli strappai la felpa di dosso per quei giorni non volevo casini, me la misi immediatamente..
Sospirai
Scendemmo dal camper e mi sgranchì le gambe, quando Simona mi prese per mano e cominciò a correre, e corremmo fino all'entrata della autogrill dopo di che cominciò a ridere senza smettere
''Simona che c'è da ridere?'' Gli continuavo a domandare, ma lei niente, rideva rideva, ad un certo punto cominciai a ridere anche io..
Comprammo un paio di schifezze e uscimmo..
Per poi andarci a sdraiare nuovamente su quel lettino che neanche era comodo..
''Allora ragazze'' disse Fabrizio
'' Cominciamo un po' a giocare, obbligo o verità''

Volevo essere salvata.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora