90. Il ritorno dei River

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Era notte fonda quando tre figure, ammantate di scuro, si ritrovarono nei dintorni della Stamberga strillante.

«È pericoloso stare tutti e tre così vicini a Hogwarts, perché ci hai fatto venire? Se qualcuno ci dovesse vedere... Noi non abbiamo preso la polisucco come te!»

«Dobbiamo capire a che punto sono con la Profezia, hanno il diario della zia e alcuni di loro non sono degli sprovveduti.»

«Ma a che punto vuoi che siano! Sicuramente in alto mare, la rivalità tra le case è talmente radicata che di sicuro...»

«Di sicuro, Madeleine? Di sicuro per nulla! Sono vicinissimi alla soluzione! Non so perché tu ti aggrappi a queste tue sicurezze, queste tue false convizioni. Ho sentito chiaramente i discorsi tra loro al pub! Vanno d'accordo, fin troppo.»

«Ma io li ho visti gli sguardi di diffidenza e odio che si scambiavano fra le varie case! Sono secoli di inimicizia, è facile spingerli a scagliarsi gli uni contro gli altri..»

«Sono cosa vecchia. Vecchissima. Si stanno muovendo come se non esistesse smistamento, e non solo tra i ragazzi più grandi, anche tra i primini! Purosangue e mezzosangue che si mescolano, fraternizzano e si legano, anche tra case diverse!»

«E se facessimo sparire qualcuno?»

«Ma Maddie, sei sicura, cara? Io avrei paura a far del male, abbiamo detto che i ragazzi non si sarebbero fatti niente!» protestò Suzette, debolmente. Poggiata allo steccato, tormentava le unghie con i denti, mangiucchiandole nervosa.

«Non gli faremo niente infatti. Basta solo convincere gli altri che sia colpa di una delle altre case e il gioco sarà fatto...»

«C'è quella piccola streghetta, quella tassorosso... Mi è già sfuggita una volta. Se ne va sempre in giro con quel serpeverde spocchiosetto del suo anno. Purosangue, ovviamente, ma per lei ha dimenticato qualsiasi credenza sullo stato di sangue! Non ci crederei, se non li avessi visti con i miei occhi!»

«Beh, se pure Malfoy sta con una Sanguemarcio!»

«Ma Simon! Ne avevamo già parlato, che termini usi... Allora anche io sono una Sanguemarcio?»

«Suzie, non essere sciocca, ti prego! Sai che non credo questo, è per intendersi. Sono solo parole.»

Madeleine la guardò, esasperata, poi si rivolse al fratello.

«Malfoy... Bah! Quello viene da una famiglia bacata, teste matte e ribelli i Black e lui, a dispetto dell'apparenza, è più Black che Malfoy!»

«Oh, e se usassimo la Nott? In fondo suo...»

«Non dirlo, Simon, se ci sentisse qualcuno? E poi è il padre della ragazza di Potter.»

«Bah, tanto lo credono morto. Neanche la famiglia lo cerca più! Povero diavolo... E comunque ormai è un peso, non ci serve a nulla. Sapete come la penso. Quello che dovremmo fare, secondo me. E Potter, senza il Signore Oscuro, non è nessuno.»

«Niente omicidi, lo dobbiamo alla memoria della zia. Un conto è onorare le sue ricerche, un conto uccidere a sangue freddo. Non siamo Mangiamorte. E Potter... forse non è più prescelto per nulla, ma non è uno stupido.»

«Sei una sciocca! Siete due sciocche... cosa credete che succederà, se la profezia si avvererà? E vissero sempre felici e contenti, come nelle fiabe babbane?» La voce di Simon era beffarda, sardonica. «Il Castello cesserà di esistere. E fine dei purosangue, mezzosangue e sanguesporco.»

«Moriranno tutti.»

«No, no! È solo un limbo! Non moriranno, io non sono un'assassina!»

«Il limbo è come la morte...» rifletté Suzette pensierosa.

La profezia dei fondatoriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora