( 15 ) mi hai abbandonata anche tu.

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Io e Chuck eravamo ormai da più di dieci minuti davanti alle porte, ormai aperte, ad aspettare i ragazzi.

La notte era passata e, ovviamente, io non avevo chiuso occhio per la troppa ansia.

Stavamo aspettando che tornassero, che quelle tre teste di caspio spuntassero davanti a quelle maledette porte, nonostante, sapessimo fosse davvero difficile.

<< Iris, Chuck...non torneranno...>> disse Newt allontanandosi anche lui. Tutti i radunai erano arrivati davanti alle porte appena furono aperte ma, piano piano, tutti se ne andarono arresi che i loro compagni non ce l'avessero fatta, ma io, e il piccolo Chuck, credevamo in loro e sperammo fino all'ultimo che tornassero.

<< dai Chuck andiamo...>> ormai stanca di un'attesa infinta, stetti per arrendermi anch'io e invitare il piccolo Chuck a venire via insieme a me, ma, la sua voce squillante mi fece fermare e girare di scatto verso le porte che ormai erano alla mie spalle.

<< eccoli! Sono loro! Sono vivi! >> urlò Chuck indicando i ragazzi che, con non poca fatica, portavano in spalla Alby, apparentemente ferito, verso la radura.

Tutti i radunai corsero davanti alle porte e aspettarono che arrivassero, li avrei aiutati ma non volevo finire nei guai.

Appena arrivarono difronte a noi, tutti si precipitarono da Alby che notai fosse stato punto, i ragazzi lo poggiarono per terra e Jeff, insieme ad altri medicali, lo portarono urgentemente in "infermeria".

Minho e Thomas abbracciarono alcuni radunai "festeggiando" la loro non morte, ma, appena quest'ultimo incrociò il mio sguardo, abbastanza deluso, si paralizzò sul posto. Lo guardai seria e lui sembrò capire perché fossi così "severa", continuò a guardarmi negli occhi senza dire o fare nulla. Sospirai pesantemente e, titubante, andai ad abbracciarlo forte. Non l'avevo perdonato, ma ero troppo felice che fosse vivo e non potevo fare finta di niente.

Lui sembrò sorpreso dal mio gesto ma si addolcì subito ricambiando calorosamente quella stretta piacevole.

<< grazie...>> sussurrai baciandogli il collo.

<< per cosa? >> chiese confuso stringendomi sempre più forte a sé.

<< per non essere morto...>> feci un sospiro di sollievo e sciolsi, a malincuore, l'abbraccio. Ero offesa e sicuramente non se la sarebbe scampata con così poco.

Senza aggiungere altro me ne andai sotto il suo sguardo confuso.

<< non eri arrabbiata? >> chiese sarcastico Newt affiancandomi. Per liberarmi un po' da tutto quel peso, mi ero sfogata con Newt spiegandogli quanto fossi delusa dal gesto di Thomas, perché prima faceva il protettivo/preoccupato/ deluso/ arrabbiato con me, nonostante io fossi entrata nel labirinto involontariamente e ingenuamente, poi lui praticamente si suicida lasciandomi sola ad urlare il suo nome cercando di fermarlo, invano, e magari si aspettava che non fossi offesa?

<< oh si che lo sono, e anche tanto. >> dissi continuando a camminare guardando difronte a me.

<< e fai bene! Per quanto possa aver salvato Minho e Alby ha comunque fatto un...errore! Se fosse morto tu cosa avresti fatto? Se tu avessi fatto una cosa del genere lui non te l'avrebbe mai perdonato...fidati lo conosco bene. >> disse gesticolando. Io ridacchiai e, istintivamente, lo abbracciai.
<< a cosa devo questo abbraccio? >>

<< sei il migliore amico migliore del mondo! >> dissi scuotendo il suo busto tra le mie braccia. Newt sopportava ogni mio lamento, ogni mio crollo mentale, ogni paura, ogni paranoia, e nonostante cioè era ancora affianco a me pronto a darmi la sua spalla per piangere.

 complicated love - thomasWhere stories live. Discover now