( 1 ) pivella.

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Una sensazione di vuoto mi sovrastò dalla testa ai piedi. Il mio corpo non riusciva a compiere il minimo movimento, e a malapena riuscivo a pensare lucidamente.

Tutto intorno a me sembrava girare con una velocità devastante, mi sentii una pressione sul petto che mi costrinse a stare attaccata al pavimento.

Aprii con fatica gli occhi e mi guardai intorno spaesata. Ero dentro ad una sottospecie di piccola stanza che, non sapevo come, si muoveva alla velocità della luce.

Ero debole, le palpebre erano pesanti e gli occhi mi bruciavano anche da chiusi. La pressione che mi mandava sul pavimento era causata dalla velocità con cui la stanza saliva.

Cercai di alzarmi, perlomeno il busto ma la forza della pressione mi fece ricadere pesantemente la testa sul suolo duro e freddo. Ero stordita, non capivo nulla...cosa stava succedendo intorno a me?

Dove ero? Perché ero in questa "scatola"? Perché ero da sola? E soprattutto...chi ero io?

La scatola si fermò bruscamente facendomi venire un forte capogiro. Mi alzai, con quelle poche forze che mi rimanevano, il busto, mettendomi seduta.

Sentii un rumore sordo e metallico. Alzai lo sguardo e vidi la sottospecie di scatola aprirsi.

Mi coprii il viso con un braccio per la forte luce del sole che stava puntando il mio viso pallido e freddo. Dov'ero finita?

Cercai di mettere a fuoco la vista per osservare meglio il luogo in cui mi trovavo ma con scarsi risultati. Mi strofinai gli occhi e la mia vista appannata si fece un po' più chiara, alzai nuovamente lo sguardo e vidi che intorno a me ci fossero, tanti, troppi ragazzi che mi guardavano come se fossi un alieno.

Un ragazzo magro, ma comunque abbastanza formato, biondo e carino fece un salto brusco e venne dentro la scatola

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Un ragazzo magro, ma comunque abbastanza formato, biondo e carino fece un salto brusco e venne dentro la scatola. Sgranai gli occhi e mi rannicchiai in un angolo.

<< è una ragazza! >> urlò agli altri che rimasero fermi a guardarmi.

Iniziai ad agitarmi, pressai le ginocchia al petto e il mio respiro cominciò ad essere pesante.

<< hey hey tranquilla non voglio farti del male, vieni qui. >> si avvicinò cauto e mi porse la sua mano.

Lo guardai negli occhi, come per capire le sue reali intenzioni ma non sembrava pericoloso, così, titubante decisi di dargli la mia mano fredda e tremolante.

Mi aiutò ad alzarmi ma per poco non caddi di nuovo per terra, la mia testa cominciò a girare e la mia vista tornò sfocata.

<< attenta! Ti tengo io tranquilla. >> disse quasi con un tono...dolce (?)

Mi aggrappai a lui e strizzai gli occhi nella speranza di riacquistare quel poco di lucidità che mi era rimasta.

<< aiutatemi a farla salire. >> disse ai ragazzi ancora scioccati. Ero così strana?

Il biondo mi prese in spalle e mi spinse verso gli altri che mi presero per le spalle. Mi poggiarono delicatamente per terra e io sgranai gli occhi.

Erano T U T T I maschi, nemmeno l'ombra di una ragazza se non io.

Mi stropicciai, per la centesima volta, gli occhi ancora incredula di quello che mi stesse succedendo ma a quanto pare...non stavo sognando, era tutto reale.

<< hey benvenuta pivella. >> un ragazzo si avvicinò al mio viso. Aveva delle sopracciglia strane e una voce profonda. Anche lui carino...se dovevo essere sincera, quasi tutti erano molto carini.

<< c-cosa?...>> chiesi stridula e titubante, sentii per la prima volta la mia voce.

<< pivella, sei nella radura. >> disse un ragazzo con uno strano ghigno sulle labbra.

Mi alzai di scatto, non curante dei miei capogiri che mi fecero quasi cadere di nuovo per terra, e mi guardai intorno confusa.

<< hey tranquilla non agitarti. >> cercò di tranquillizzarmi un ragazzo non appena notò il mio tremolio e barcollamento. Aveva davvero dei begli occhi, color nocciola...ambrati. Labbra sottili ma comunque un po' carnose e un naso bellissimo all'insù. Il fisico non era particolarmente scolpito ma era comunque formato, e qualche addominale si intravedeva dalla maglietta attillata...per non parlare dei bicipiti.

In quel momento, nonostante il panico, mi resi conto che lui fosse il più bello di tutti. E aveva anche una bella voce.

<< sta tranquilla non vogliamo farti del male...>> si avvicinò lentamente a me con le mani avanti.

<< i-io...chi sono? Perché non mi ricordo niente? >> chiesi indietreggiando lentamente mentre lui continuò ad avanzare verso di me.

Per un momento mi sentii mancare la terra sotto ai piedi e l'aria mi si smorzò in gola. Mi venne un mancamento e sarei caduta per terra se non fosse stato per il ragazzo dagli occhi color nocciola che mi prese al volo.

Forse, quando poco prima stava avanzando verso di me, era perché aveva visto il mio barcollamento eccessivo. E per fortuna, prima che potessi cadere di nuovo, mi prese tra le sue braccia.

<< g-grazie...>> sussurrai prima di chiudere lentamente gli occhi ed essere circondata dal nero più totale.

Svenni.

 complicated love - thomasWhere stories live. Discover now