Capitolo 3

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Logan

Era già mattina, avrei voluto dormire ancora qualche ora, ma il suono fastidioso della sveglia non cessava di suonare, trovai la forza di alzarmi e andai a svegliare il mio fratellino che da lì a poco sarebbe dovuto andare a scuola, dato che come ogni mattina ero io a dovermi prendere cura di lui visto che eravamo soli in casa.
Mi affrettai a preparare dei pancake, dei muffin e una spremuta d'arancia per colazione.

Feci in tempo a darmi una sistemata e accompagnai Andrew a scuola.
Frequenta le elementari e ammetto che si applica più di quanto dovrei fare io dato che preferisco dedicare più tempo allo sport che allo studio.
"Cosa succede?" chiesi ad Andrew vedendolo preoccupato e triste.
"È solo che papà doveva firmarmi l'autorizzazione per la gita di domani, dovevamo portarla a scuola questa mattina ma come al solito l'ha dimenticato"
"Tranquillo piccolo, ci penso io" gli risposi per tranquillizzarlo.
Nel caso in cui non si fosse ancora capito, nostro padre non era uno di quelli presenti per i figli, soprattutto da quando ha una nuova compagna.
Non che non volessi badargli ma non volevo dover essere sempre io a fargli da genitore.
"Sai com'è papà... Non preoccuparti, se hai bisogno di qualsiasi cosa sai che puoi benissimo chiedere a me"
"Grazie fratellone, ti voglio bene... E impegnati a scuola!"
"Lo farò! " dissi rassicurando Andrew.
Salutai il nano dal finestrino e ingranai la marcia per andare a scuola.
Una volta arrivato, scesi dalla macchina e fui subito circondato dai miei compagni di squadra e da alcune ragazze che iniziarono a parlare ma ero ancora troppo stanco e assonnato per concentrarmi sui loro discorsi.
Non vedevo l'ora di arrivare in classe solamente per potermene stare un pò in silenzio senza risultare strano.
Appena entrato notai che l'unico posto libero era quello accanto a Manuel Hernandez, un ragazzo mulatto con i capelli ricci a cespuglio e dei bellissimi occhi neri.
Manuel viene da Madrid, infatti ogni estate va in vacanza lì per visitare la sua famiglia, oltre ad essere un bravissimo giocatore di basket è anche un ottimo ballerino di capoeira.
Parlava molto, quindi non potei fare a meno di subirmi i suoi discorsi e dissi addio alla mia idea di restarmene tranquillo per un pò.
"Ehy Log, saresti dovuto esserci, è stata una festa grandiosa" esclamò Manuel.
"Immagino, di che si tratta? "
"Nel mio quartiere è stata organizzata la festa di San Isidro, se non lo conoscessi è il patrono di Madrid.Ogni anno, in occasione di questa festa indossiamo tutti i chulapos, ovvero l'abbigliamento tipico di quella giornata.
C'è molta musica locale, per questo ho sfruttato l'occasione per sfoggiare le mie doti nel ballare la capoeira".
"Buongiorno ragazzi" disse entrando in classe il professor Smith, il nostro insegnante di chimica, interrompendo la nostra conversazione.
È un ottimo professore e sa spiegare molto bene ma la sua materia non riesco proprio a mandarla giù.
Sono sempre stato più interessato alle materie umanistiche piuttosto che a quelle scientifiche ma mi sforzavo comunque di stare attento per non rischiare di ripetere l'anno.
L'ora passò più lentamente del solito tra Manuel che moriva dalla voglia di raccontarmi chissà cosa e il professore che continuava a guardarci consapevole di quanto Manuel potesse essere logorroico.
Appena uscito dall'aula andai a prendere i libri per la lezione successiva nel mio armadietto e una volta entrato in classe mi sedetti accanto a Liam.
"Ehy, amico com'è andato il tuo test?" mi disse dopo che il professore di matematica ci consegnò le verifiche che avevamo svolto la settimana precedente.
"Malissimo, ho preso un'altra F, sai benissimo che le materie scientifiche non sono il mio punto forte" risposi deluso.
Avevo studiato molto per quella verifica e non mi sarei mai aspettato di prendere un voto così basso.
"Mi pare strano che tu abbia preso questo voto, avevamo passato tutti i tre giorni precedenti al test a studiare. Io ho preso una B.Non capisco come sia potuto accadere".
Qualche ora dopo, io, Liam, Manuel e Alex ci recammo alla mensa, dove trovammo sedute al nostro tavolo alcune cheerleaders, tra cui Madison Foster.
Quella ragazza continua a provarci con me nonostante io l'abbia sempre rifiutata e io sia consapevole del fatto che lei lo faccia solo per una questione d'immagine, ovvero perché sono il capitano della squadra di basket e quindi uno dei ragazzi più popolari della scuola.
"Buongiorno al mio capitano preferito" mi disse con la sua voce fastidiosamente stridula la ragazza non appena mi sedetti.
"Ciao" risposi serio.
"Perché non ti siedi accanto a me?" chiese buttando a terra la sua amica che le stava vicino.
Decisi di ignorare Madison e di aiutare la malcapitata che era stata spinta e che fortunatamente non si era fatta male.
Quella ragazza farebbe di tutto per farsi notare da me.
"No grazie, preferisco sedermi accanto ai miei amici" dissi recandomi verso il tavolo dove mi stavano aspettando.
Sentivo di avere ancora lo sguardo di Madison addosso mentre raggiungevo i miei amici ma ormai abituato, la ignorai.
Mi sedetti vicino ai ragazzi e iniziammo a ridere e scherzare ma notai che Alex era più triste e cupo del solito così gli chiesi cos'avesse ma si limitò a dirmi di non preoccuparmi perché non era successo niente di grave.
Dopo questa lunga giornata di scuola, tornai a casa e passai tutto il pomeriggio a guardare dei cartoni animati con Andrew.

The last of usWhere stories live. Discover now