KAYLA'S POV
Mi interrogai parecchio, durante il viaggio di ritorno, su cosa avrei dovuto provare in quel momento.
Forse, un forte senso di colpa? Paura di quello che ne sarebbe stato di lei?
Niente del genere, solo una strana euforia.
I miei occhi ancora puntati sulla piccola figura inerme dal vestito logoro e una smorfia di dolore sul viso, scortata dagli uomini di Barth.
Tobias se ne stava accanto a me tenendo la mia stessa andatura, i muscoli del viso rilassati e lo sguardo sereno.
Non provai neanche a decifrare il suo stato d'animo, le sue espressioni rimanevano un rompicapo impossibile da capire, così come il piano da lui architettato.
<<Come facciamo ad entrare senza dare nell'occhio?>> gli chiesi rompendo il silenzio.
<<Non è il caso di preoccuparsi. So essere molto discreto.>> rispose mandando avanti la sua scorta con un cenno della mano.
L'atrio era sgombro, il che era davvero strano per l'orario in cui stavamo facendo ritorno.
Era infatti pomeriggio inoltrato e avevo già dato per scontato di trovare domestici o addirittura i Baker a cui dover dare spiegazioni.
La mia confusione crebbe vedendo gli uomini armati davanti a noi dirigersi al piano di sopra portando Nicole in camera mia.
<<Pensavo le avessi preparato un posto nel seminterrato.>> sussurrai a denti stretti.
<<Cambio di programma.>>
<<Cosa significa tutto questo, Tobias?>>
Era rimasto sulla soglia seguendo con lo sguardo i movimenti dei suoi uomini intendi ad adagiare Nicole sul mio letto.
<<Non ho bisogno di nasconderla per il momento. Verrà spostata nel seminterrato quando mio padre tornerà.>>
Fece schioccare due volte le dita e in un attimo gli uomini uscirono dalla stanza prima che lui entrasse definitivamente chiudendo la porta.
<<E questo quando lo hai deciso?>>
<<Ti conviene abbassare la voce se non vuoi che si svegli.>>
<<A te conviene invece controllare che respiri ancora.>> risposi nervosa.
<<Non sarà per molto, é una sistemazione provvisoria. Non voglio terrorizzarla ulteriormente.>>
A stento riuscii a trattenere una risata.
<<Certo, mi pare logico. Chi si preoccuperebbe di essere stato rapito se poi si sveglia in una stanza ben arredata?>>
Sapevo non gradisse il sarcasmo, ma non avrei permesso che questa follia mi coinvolgesse al punto da tenere in camera mia l"ostaggio" in questione.
Se Ryan avesse scoperto del mio contributo in tutto questo, per me sarebbe stata la fine.
Vidi Tobias avvicinarsi ai piedi del letto osservando la figura immobile, nascondendo ogni accenno di emozione dietro il solito sorriso sornione.
<<Non sarebbe per niente saggio spaventarla più del dovuto, se vogliamo che collabori.>> disse con tutta la calma del mondo.
Le si accovacciò accanto, spostandole con due dita i capelli dal viso guardandola intensamente.
<<Pensavo volessi divertirti.>> azzardai.
<<Anche per questo occorre collaborazione.>>
Continuava a guardare la ragazza che sembrava prigioniera di un sonno agitato, il viso ancora truccato contratto in una smorfia, le dita chiuse a pugno stringevano le lenzuola.
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•I'M A DISASTER 2•
Teen FictionSEQUEL DI "I'M A DISASTER" -Non è mai come sembra, tutti loro ne erano la prova.- Cinque ragazzi in casa Allen. Una band da salvare. Un ragazzo da liberare. Una relazione da risanare. Quanto è giusto che si soffra per un degno lieto fine? _________...
