capitolo 28

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La mattina si fece sentire, mi svegliai per la troppa luce che avevo dritta sulla faccia. Non ero abituata a tutta quella luce di prima mattina visto che la mia finestra è sempre chiusa per evitare di essere svegliata dalla luce accecante del sole.

Prima di aprire gli occhi penso al fatto che sia impossibile che mi sia dimenticata di chiudere la finestra visto che ricordo bene di non averla mai aperta essendo stata tutto il giorno fuori.

Metto da parte quel dubbio e prendo un bel respiro prima di aprire gli occhi per farli abituare alla luce che trapassava le palpebre.

Presi un bel respiro e- aspettate fermi tutti... Questo odore è molto diverso dalla mia camera, perché non sento l'odore della vaniglia o anche solo quello della vernice fatta da poco?

Decisa apro gli occhi, e ad essere sincera forse era meglio non farlo...

La parete difronte a me è di colore blu, non troppo scuro ma neanche troppo chiaro da definirlo celeste o azzurro, poco più a destra dalla mia visuale frontale c'è una finestra aperta che fa entrare tutta la luce possibile ed immaginabile, cerco di guardare anche più giù verso il pavimento, notai vestiti un po' sparsi qua e là e mi cadde l'occhio sul mio vestito proprio ai piedi del letto straniero in cui credo di aver dormito la notte scorsa.

Davvero, come facevo a non ricordare niente della notte precedente? Okey essermi ubriacata ma il vuoto totale...
un po' eccessivo.

Sento qualcosa o qualcuno muoversi dietro di me, e li penso, scappo via o mi giro per vedere chi è? Magari posso evitare una figura di merda.

Alzo la coperta per assicurarmi di avere ancora qualcosa addosso, bene avevo una maglia lunga e per fortuna avevo ancora la biancheria intima addosso, ora potevo girarmi e scoprire chi fosse il mio cavaliere che speravo bene di non aver scopato.

«ehi spero di non averti svegliato...»

Fiuh, per fortuna è Thomas...
Anche se non ricordo il motivo del perché fossi lì potevo ben immaginarlo.
«no tranquillo... ero già sveglia da un po'»
poggiali la testa sulla mano alzandomi di qualche centimetro dal cuscino.

«bene... ricordi qualcosa di ieri sera? tipo dopo la cena?»
mi chiese il ragazzo copiando la mia posizione ma in modo più sexy

«uhm...-ci pensai qualche secondo, ma non ricordai nulla dopo la nostra entrata in quel locale- direi di no... perché ho fatto qualche danno vero?»
ci mancava solo che avessi fatto qualche figuraccia davanti a Thomas.
«no no, stai tranquilla hai fatto la brava solo che...»
si fermò lì, a metà frase come se non fosse sicuro di quello che stava dicendo.
«solo che?»
- dai Thomas finisci quella benedetta frase, cos'ho fatto?!? -

«uhm... v-vuoi fare colazione?» si alza dal letto molto velocemente e si siede sul bordo di esso, piegandosi verso il basso probabilmente intento a trovare dei calzini o delle ciabatte.

«ehm si certo, ma non ci sono i tuoi?»gli chiesi mettendomi seduta poggiando la schiena contro il muro freddo.

«non credo, di solito escono molto presto e tornano tardi dal lavoro, è quasi impossibile incrociarli» disse prima di alzarsi.

«oh... mi dispiace» era triste sapere che Thomas non vedeva quasi mai i genitori, anche solo per fare colazione insieme o guardare un film la sera sul divano prima di andare a dormire.

«e di che? È bellissimo avere casa libera» disse alla fine alzandosi e girandosi con un sorriso forse un po forzato verso di me.
«uhm... se ne sei convinto tu» alzai le spalle rassegnata.
«ti aspetto di sotto, lì c'è il bagno se hai bisogno» mi disse prima di lasciare la stanza sorridendo.

Appena rimasi sola aspettai due o tre minuti prima di alzarmi completamente da quel letto così dannatamente comodo.
Decisa a lasciar perdere la sera precedente andai in bagno per lavarmi il viso e successivamente scesi di sotto rigorosamente con solo la sua maglia addosso.

-insomma mi aveva già vista in quel modo e sicuramente anche in condizioni peggiori, per non parlare del fatto che abbiamo dormito nello stesso letto.-

Appena arrivai in cucina mi pietrificai, forse sarebbe stato meglio mettermi altro addosso, mi ritrovai davanti entrambi i genitori di Thomas a fissarmi con sguardo scioccato e direi un po' incredulo.

«b-buongiorno....» dissi a voce bassa e imbarazzata per la situazione.
Dopo qualche secondo il padre girò lo sguardo da me a thomas e poi riposandolo nuovamente su di me ricambiò il saluto in modo stranamente amichevole, quasi come se mi vedesse tutti i giorni.

«Scusa non sapevamo che Thomas avesse "ospiti" -tirò un'occhiata verso tommy ma non saprei dire di che tipo- tu devi essere Grace, modo bizzarro di conoscerti... io sono Frank e lei  è mia moglie Monica» (riferimenti a shameless puramente casuali)

«Scusaci ma andiamo abbastanza di fretta...» parlò questa volta la madre Monica, non sembrava molto amichevole come donna ma non ci feci caso più di tanto, ero invece concentrata sul padre che a quanto pare sapeva il mio nome, questo significava che tommy gli aveva parlato di me...
Prima che potessi aprir bocca scapparono di casa ad una velocità da far invidia a flash.

«scusa, pensavo fossero già usciti... non volevo metterti a disagio» disse thomas appena i suoi lasciarono casa.

«no tranquillo, più che altro a saperlo prima mi sarei vestita...» si poteva ben percepire dal mio tono di voce l'imbarazzo che provavo in quel momento.

«non preoccuparti» disse smorzando un sorrisetto

«ehi non ridere... non è divertente!» incrociai le braccia guardandolo male, subito dopo scoppiammo a ridere entrambi.

«sei davvero bella così» disse con voce calma guardandomi dall'altro lato del tavolo.

Non dissi nulla a riguardo, mi limitai ad abbassare lo sguardo con un mezzo sorriso, poi dolcemente mi porse una tazza di caffè così mi sedetti difronte a lui.
Passò poi diverso tempo, in un silenzio tombale.
Presi il telefono per vedere se mi avesse scritta mia madre o Max, ma appena apri là chat di Max ritrovai diversi miei messaggi dove le dicevo cose tipo "dove cazzo sei" "sto andando via" e poi il pezzo forte "ci siamo baciati!"

Li si sbloccarono dei ricordi della sera prima, ricordi sfuocati di noi che ballavamo o di noi in macchina ma nulla di concreto, allora decisi di chiedere a chi sicuramente si ricordava più della sottoscritta.
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Salve genteee sono viva :)

quei dannati occhi//Dylan O'brien Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora