16.Dirty Laundry

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16.

Dirty laundry is piling in her room
She's got her secrets, yeah I got mine too
(All Time Low-Dirty Laundry)



Inutile dire che dopo quello che è successo stanotte, non ho dormito granché. Mi metto a sedere sul letto e mi stropiccio gli occhi. Non riesco a smettere di pensare a Lexa, ai suoi occhi così carichi di tristezza e senso di colpa. Sospiro e mi alzo. Vado in bagno e mi lavo, poi torno in camera e finisco di vestirmi. Controllo l'ora. È ancora presto e Raven si sveglierà fra un'ora, quindi posso prendermela comoda e andare a salutare mia madre e Marcus. Magari potrebbero perfino aiutarmi a capire cosa è successo ieri. Quando scendo al piano di sotto e arrivo in cucina, trovo però Aden che fa colazione con aria abbacchiata e mia madre che gli carezza la schiena, con dolcezza.

"Stai male, piccolo?" chiedo, un po' preoccupata. Mia madre si gratta la fronte in forte imbarazzo, mentre Aden fa spallucce e non mi risponde. Mi volto verso Marcus in cerca di una spiegazione, ma lui si limita a scuotere il capo e a chiedere con lo sguardo a mia mamma cosa dire. Ho il cuore in gola.

"Che succede?" domando, decisamente nel panico. "Mamma?" insisto. Mia madre sospira e china per qualche secondo il capo.

"Lexa non lo viene a prendere per accompagnarlo a scuola e lui non l'ha presa bene." spiega, infine. Sgrano gli occhi, incredula.

"Sta bene? Ieri sera era strana e magari è suc-..."

"Clarke, a volte capita." mi interrompe Marcus. "Purtroppo lavora molto e non sempre riesce a venire qui la mattina presto. Lexa sta facendo tutto il possibile e, una volta cresciuto, anche Aden riuscirà a vederlo.". Mi volto verso il bambino. Sta intingendo distrattamente un biscotto in una tazza colma di latte. All'improvviso, lo lascia cadere sul tavolo e si getta all'indietro sulla sedia, le braccia incrociate.

"Io voglio la mamma, me l'aveva promesso!" protesta, ormai in lacrime.

"Dai, la vedrai oggi pomeriggio." cerca di consolarlo mia madre, inutilmente. Prendo una sedia e mi sistemo di fronte a lui, carezzandogli il capo. Intuisco la gravità della situazione e il mio intuito mi suggerisce che alla base della decisione di Lexa ci sia qualcosa che non va, ma non è il momento adatto per indagare.

"Aden, guardami.". Il bambino alza lo sguardo e i suoi occhioni scuri incrociano i miei, con fare curioso. Gli sorrido, cercando di essere il più rassicurante possibile.

"Ti va di saltare la scuola oggi?". Mia madre mi fulmina con lo sguardo.

"Clarke!". La ignoro e mi concentro su Aden.

"Se vuoi, oggi puoi venire con me allo studio. Ci saranno anche Bellamy, Monty e Jasper."

"E Raven, soprattutto.". Ci voltiamo. La mia migliore amica è sulla soglia della cucina, l'aria visibilmente assonnata e confusa. Sbadiglia rumorosamente e io mi lascio sfuggire un sorriso. Raven raggiunge il bancone della cucina e si versa una tazza di caffè, per poi berla quasi tutta d'un fiato.

"Ti verrà un colpo al cuore se trangugi il caffè in quel modo." le dico.

"Pff, dovresti sapere che ormai per me la caffeina è come camomilla." replica. "Quindi, qualcuno sa dirmi cosa sta succedendo?" chiede poi.

"Lexa non può venire a prenderlo stamattina." spiego. Raven si lascia sfuggire un Oh e poi si accuccia, fino ad essere all'altezza di Aden. Gli scompiglia i capelli e gli schiocca un bacio sulla fronte, con fare affettuoso. Ci sa proprio fare con lui.

A Sort Of HomecomingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora