9.Bad Habit

692 65 15
                                    

9.

I can't break this bad habit
Cause this habit is breaking me
(The Secret Sisters-Bad Habit)









"No Clarke, ti prego. Tra tutte, questa è la peggiore."

"Bell, sarebbe perfetta come singolo." ribatto, nervosa. Finito l'ascolto di tutte le tracce datemi da Lightbourne, ora arriva la parte più difficile. Devo sceglierne dodici e non so davvero decidermi. Se dipendesse da me, nessuna di queste canzoni entrerebbe in un mio disco. Non ce n'è una che rispecchi esattamente i miei sentimenti e la mia visione della vita. Nessuna di esse parla di me. In fondo, però, va bene così. Parlare di sé stessi è fin troppo faticoso e doloroso. Scuoto il capo. Mi manca poter essere sincera. Non nei confronti degli altri o dei fan, no. Mi manca poter essere sincera nei confronti di me stessa.

"Forse se cambiamo la parte strumentale e aggiungiamo un po' di chitarra elettrica, diventa decente." propone Jasper, riportandomi alla realtà.

"Jas, questa roba non diventerà una buona canzone nemmeno se la riscrivesse da capo Joni Mitchell in persona." replica Bellamy. Sbuffo.

"Ragazzi, so che non vi piace e che di solito non lavorate su pezzi del genere, ma questa canzone ha le potenzialità per diventare una hit ed è questo a cui devo puntare." asserisco. Comincio a non poterne più. In fin dei conti, stiamo parlando del mio disco, Bellamy non ha il diritto di interferire in questo modo. Dietro di noi, Monty e Raven se la spassano, divertiti dalla nostra discussione. Sono contenta che la mia amica stia riuscendo ad ambientarsi, temevo che si sentisse fin troppo a disagio. Al contrario, ho il sospetto che si stia perfino vedendo con qualcuno.

"Io la penso come Clarke, in fin dei conti ha un bel ritmo e un ritornello che funziona."

"Jasper, questa canzone non parla di niente!" sbotta Bellamy, lanciando in aria i fogli su cui è scritto il testo. Mi lascio sfuggire una risata. Devo ammetterlo, lavorare con Bell e Jasper mi era mancato.

"Sei sempre il solito. Anche quando suonavamo insieme e i pezzi non ti piacevano lanciavi in aria di tutto." osservo. Bellamy mi sorride e annuisce, per poi però farsi serio pochi secondi dopo.

"Già, ma un tempo lanciavo in aria i tuoi pezzi." realizza, amaramente. Inizio ad essere stanca di questa storia. Mi alzo di scatto dalla sedia e, senza dire una parola, mi dirigo alla porta, furiosa.

"Clarke, aspetta! Io non intendevo..." prova a fermarmi Bellamy, inutilmente. Esco dallo studio e respiro l'aria fresca a pieni polmoni. Vorrei prendere a pugni qualcosa in questo momento.

"Clarke." mi richiama Raven. Mi volto, abbastanza di controvoglia. Dietro di lei, Jasper mi sorride e mi fa un cenno con la mano. Sospiro, aggiustandomi una ciocca di capelli dietro all'orecchio.

"Ho bisogno di fare una pausa. Andiamo a pranzo?" propongo.

"Monty ha comprato dei panini."

"Non ho voglia di panini, Rae. Dai, andiamo a farci un giro io e te. Ci farebbe bene staccare completamente per qualche ora." insisto. Raven si morde l'interno guancia, indecisa sul da farsi. Lancia un'occhiata interrogativa a Jasper, che ci fa segno di andare senza problemi.

"A Bellamy ci penso io." ci rassicura.

"Grazie Jas. Ci vediamo dopo." lo saluto e faccio cenno a Raven di seguirmi. Saliamo in macchina e le indico la strada per il centro. Parcheggiamo e la guido ad una piccola tavola calda che si affaccia sulla strada principale. Era proprio come me la ricordavo. Apro la porta e lascio che i ricordi riaffiorino, uno ad uno. In questo momento ho quindici anni e sto venendo a prendere una cioccolata insieme a Lexa ed Octavia. La scuola è finita da una mezz'ora e il freddo è pungente, ma il calore di questo posto è così accogliente. Ci sediamo al tavolo e aspettiamo che Gustus, il padrone del locale, ci porti le cioccolate. Siamo felici e così spensierate. Scuoto il capo. Ne è passata di acqua sotto i ponti da quei giorni. È cambiato tutto. Noi siamo cambiate. E, a volte, mi chiedo se il mio passato non sia stato altro che un sogno ad occhi aperti che, ad un certo punto, si è trasformato in un orribile incubo.

A Sort Of HomecomingWhere stories live. Discover now