16. Un segreto più complesso del previsto

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«Nonna!»

Liza la chiama, la nonna è stesa a terra. Diego le porta di corsa un bicchiere d'acqua e Lori tiene a bada l'orango che non era mai stato dentro una casa, è incuriosito da tutto quello che lo circonda e si dimena. I quattro alieni sono schierati alle spalle di Liza, emettono deboli gorgoglii, forse stanno comunicando tra di loro, il colore dell'alieno più chiaro, definito "il colpevole", emette qualche luminescenza che gli attraversa il corpo, produce macchie quasi fosforescenti che si spostano sotto la pelle come tante lucciole.

«Nonna, apri gli occhi, ti prego...» Liza sente uscirgli tutta la tensione accumulata finora e comincia a piangere, accarezza i capelli della nonna, le sorregge la testa, vorrebbe farla bere, aiutata da Diego, e intanto libera fiumi di lacrime calde, le colano copiose sul collo, e bagnano anche il viso della nonna, che lentamente riapre gli occhi. «Nonna, sono tornata, guardami».

«Liza» dice con un flebile suono, poi cerca di tirarsi su e l'aiuta anche Diego, la portano sulla poltrona e dietro di loro si muovono il corteo di alieni, Lori e l'orango eccitato.

«Come stai adesso, meglio?» chiede Liza.

«Come sta?» chiede Diego con il bicchiere in mano che le porge nuovamente.

«Oh, cielo, sì, sto bene, grazie» risponde mentre guarda Diego, «tu non sei Diego? Il figlio del p...»

«Sì, signora» risponde senza farla finire, «sono l'amico di Liza delle elementari, si ricorda?»

«Ah, ecco, ma ti ho riconosciuto perché la tv locale non parla d'altro e le tue foto sono ovunque» Diego si lascia scappare una smorfia, la nonna gli fa l'occhiolino e continua, «bene, state tutti bene, anche Lori? Dov'è?»

Lori si fa avanti tenendo a stento le braccia vorticose dell'orango, che adesso vorrebbe scendere eccome, ma lui lo tiene abbracciato a sé per non fargli fare danni. «Eccomi!» dice con una faccia molto imbarazzata «Buonasera signora Clara»

«Ma chi è quello, non è certo il mio alieno!» dice nonna Clara ridendo, ma si sente tornare qualche fibrillazione al cuore e si porta d'istinto una mano al petto.

«Chiamo il dottore nonna» dice Liza con il telefono di casa già in mano.

«No, aspetta un attimo, mi passa», ma il colore del suo viso tradisce la sofferenza.

A quel punto si fa avanti il piccolo alieno, la nonna ha gli occhi chiusi e prova a fare respiri profondi, non lo può vedere. Lui appoggia la sua mano su quella della nonna e si illumina completamente.

«Cosa sta facendo?» Liza sta per spostarlo, ma Diego la blocca.

«Guarda, tua nonna ha già ripreso colore, credo le faccia del bene» le dice abbracciandola, anche se lei si divincola e si avvicina ancora di più, «ho paura» dice.

La nonna fa un gran sospiro, poi sorride e riapre gli occhi, ha un aspetto migliore e guarda l'alieno senza scomporsi.

«Sei tornato» gli dice mettendo l'altra mano sopra quella dell'alieno.

I ragazzi sono stupiti, la loro intesa spiega un po' di cose, anche gli alieni stanno gorgogliando in modo rumoroso e infatti la nonna li scorge per la prima volta.

«E voi?» la nonna per loro ha uno sguardo severo. Lo smilzo si para davanti come a proteggere il suo capo, che invece produce un rombo profondo mentre avanza e si rivolge alla donna.

"Tu umana sei stata molto importante per noi, hai salvato dei preziosi cuccioli. Noi siamo molto pochi, ogni seme è preziosissimo. Per questo ora il colpevole riceverà la sua condanna!" tuona nelle teste di tutti, l'orango forse è escluso dal fastidioso discorso telepatico, ma si agita, tanto che Lori lo sgrida forte e lui si spaventa fino a nascondere la testa. Diego non sopporta questo continuo intrufolarsi nella sua testa e quindi prova ad allontanarsi.

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