10. L'altrove

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Sono nella sommità terrosa di una collina. Molto diversa da quella in cui si trovavano prima. Si sentono molti suoni nuovi: acuti, gutturali, ritmici. È un luogo molto rumoroso. L'odore è intenso, sia pungente che dolciastro. C'è anche un odore acre di fumo. I ragazzi si stropicciano gli occhi infastiditi dalla polvere, dal vento, dalla luce. Bruciano. Prima che possano rialzarsi, l'alieno raggiunge Diego che, colto di sorpresa, si sente premere in fronte.

La pressione si irradia fino ad avvolgere tutti i pensieri di Diego, si inabissa in profondità. La sua mente assorbe immagini di ogni tipo, di luoghi disparati. Non gli è consentito comprendere, si lascia colmare da una scarica di conoscenze, e prova un'urgenza nuova. Quando riapre gli occhi, l'alieno ha ritirato la mano e si è allontanato di qualche passo, si è seduto e ha piantato le zampe sul terreno. Diego è stordito, nulla è limpido, comprende solo che l'alieno esiste da quando esiste la Terra, ha un compito importante, e ha poco tempo.

«Io mi sono sentito come se mi avessero scaricato un backup estraneo in testa» dice Lori e lo consola con una pacca sulla spalla.

«Cosa diavolo mi ha fatto?» Diego piega la testa come se potesse far uscire tutta quella roba dall'orecchio. «Non riesco a fermare nessuna immagine, non ne colgo il senso».

«Anche per me è lo stesso, ma ho capito che sta facendo qualcosa di importante» dice serio Lori.

«Ecco, questo l'ho intuito, ma in un modo che non so descrivere»

«Non l'hai intuito, te lo ha fatto capire. Ci permette di seguirlo e sì, è importante» dice Liza guardandosi intorno e coprendosi gli occhi dalla luce, «la nonna aveva avuto un contatto, ma era troppo piccola», estrae il cellulare, lo controlla. «Noi da adesso documentiamo tutto».

«Esatto, è una occasione unica, ormai siamo in ballo, ci cambierà la vita, ma non solo la nostra, sarà una scoperta pazzesca...»

«Siamo in ballo da ore» dice Liza «forse non dovrei dirvelo, ma i tuoi genitori hanno già chiamato la polizia Lori, me lo ha scritto nonna, forse anche i tuoi Diego, ma in modo...riservato» dice Liza con un ghigno. Lori sbianca in volto e si agita, controlla il cellulare che risulta pieno di chiamate e compaiono scritte che non capisce. Lo spegne all'istante.

«Per forza» dice Diego. «Se poi ci collegano...»

«Ma se con te non ci frequentiamo da anni!» risponde stizzita Liza. «Comunque», riflette, «è probabile».

«Mi sopprimeranno» sussurra Lori, «oppure spireranno prima i miei genitori, non sono mai scappato di casa».

«Pivello!» Diego esibisce i pettorali.

«Piantala, che tu hai addirittura le guardie del corpo!» Liza lo spinge, «abbiamo il contatto di mia nonna, lei sa», si guardano tutti e tre interdetti. «In qualche modo ci servirà, comunque non siamo più in Italia, è un dato di fatto».

Diego sfila la batteria dal cellulare. «Dove siamo finiti?» chiede guardando il terreno rossiccio, poi annusa l'aria che puzza di bruciato. «Siamo nel suo pianeta che va a fuoco?»

«Macché, il suo lavoro è qui, sulla Terra» dice Lori mentre infila giacca e felpa nello zaino, «guardate quanta vegetazione intorno!»

Dalla posizione rialzata in cui si trovano, si levano chiome rigogliose e fitte. Non si scorge nessun edificio, è un oceano verde, ma oltre il muro di piante, sale del fumo denso.

«Fa un caldo boia» dice Diego mentre si toglie un po' di roba da dosso. «Ci geolocalizzeranno di sicuro».

«Forse, intanto siamo lontanissimi da casa, questa è una foresta tropicale» aggiunge Lori.

«L'alieno è solo, il piccolo non c'è più» indica Liza. I due ragazzi si guardano intorno, controllano la schiena muschiosa dell'essere, ma del piccolo non c'è traccia.

«Che cosa gli sarà successo? Magari in mezzo a quel vortice si è staccato ed è volato via» Liza se lo sta immaginando e porta le mani alla bocca.

«Se così fosse, si sarà spiaccicato davvero». Diego fa il verso con la bocca. Liza lo guarda inorridita.

«Cavolo!» dice Lori, «chiediamolo a lui». Fa per avvicinarsi piano all'alieno che si gira e sfila le mani dal terreno.

«Trovato» l'alieno lo trasmette a tutti e tre contemporaneamente.

«Che fastidio 'sta cosa della telepatia!» Diego prova di nuovo a farla uscire dall'orecchio.

L'alieno inizia a scendere il promontorio. I ragazzi si guardano un attimo poi lo seguono.

«Siamo una squadra!» grida Lori che ora ride, i pensieri di casa sono lontani come la casa stessa. «È una scoperta scientifica mondiale, no, galattica!» dice mentre scivola spericolato dietro al gruppo.


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