Capitolo 6

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Harry era dovuto tornare al lavoro dopo quel fatto a Diagon Alley ed aveva lasciato Draco alle cure di Kreacher.

G:"Signor Potter! Signor Potter!"

Iniziò ad incalzarlo una giornalista appena lo vide comparire al Ministero. In poco tempo si ritrovò circondato da vari giornalisti e persone comuni curiosi di scoprire come mai il Salvatore del mondo magico si fosse battuto per difendere un lurido ex Mangiamorte.

G:"Una dichiarazione, signor Potter"

Aggiunse la donna avvicinandosi di più per poter ascoltare meglio le parole pronunciate dal corvino. Harry si grattò il capo cercando di riflettere su cosa fosse meglio dire. Non era mai stato bravo in queste cose, era Hermione quella adatta a tenere discorsi, non certo lui!

H:"Non mi sembra ci sia molto da dire. Anche lui è stata una vittima della guerra, dall'altra parte della barricata come direbbero alcuni... certamente.. Ma pur sempre una vittima e non per questo chi si crede nel giusto ha il diritto di fargli del male. Ha già pagato per i suoi errori, adesso vuole solo ricominciare a vivere e farò tutto ciò che è in mio potere per aiutarlo"

Ok, forse aveva parlato troppo, ma era ciò che pensava e non si sarebbe rimangiato nessuna parola. Si defilò poi velocemente verso l'ufficio di Hermione dove, prima di entrare, bussò.

He:"Entra Harry... hai combinato un bel casino lo sai vero?"

H:"Non ti ci mettere anche tu Hermione... lo sai che sarei intervenuto allo stesso modo per chiunque"

He:"Si ma LUI non è CHIUNQUE! Lo so come ragioni tu e sono pienamente d'accordo con te, ma la comunità magica non è ancora pronta ad accettarlo nella società"

Disse lei sospirando per poi alzarsi dalla propria poltrona e fare il giro della scrivania così da essere di fronte all'amico.

He:" Adesso vedrò di sistemare un po' la questione, ma tu cerca per un po' di non farti vedere con lui per la Londra magica..."

H:"Uff... e va bene, spero solo che no cominci a fare l'isterico quando gli dovrò dire che dovremo andare a comprare i vestiti nella Londra babbana"

Hermione a quelle parole scoppiò a ridere ricordandosi di quanto Draco fosse schifato dai babbani. Certo sapevano entrambi che adesso era cambiato, anche Hermione se ne era accorta in quei pochi minuti che l'aveva visto, ma forse questo suo lato del carattere non era ancora stato limato.

Harry rimase a lavoro per un'altra oretta buona per portarsi avanti con altri documenti così da avere la successiva giornata libera per portare Draco a fare finalmente compere.


...


La mattina dopo, Draco si svegliò abbastanza riposato. Certo gli incubi erano tornati a fargli visita come ogni notte, ma quella sera erano stati meno intensi. Si stiracchiò per poi alzarsi dal letto e scendere lentamente le scale andando in cucina dove trovò Kreacher già al lavoro per preparare la colazione.

K:"Signor Malfoy, cosa desidera per colazione?"

D:" Latte e biscotti"

Si limitò a dire per poi lasciarsi andare sulla sedia mentre il suo sguardo vagava sulla cucina fino a quando non si fermò su alcune foto appese al frigo. Ritraevano la famiglia Weasley al completo, con anche Fred, che sorridevano felici. In più c'erano anche altre foto di Harry assieme a Ron ed Hermione, a Sirius, ad Hagrid e un ultimo ritaglio di giornale che immortalava Silente e Piton.

K:"Harry guarda sempre quelle foto tutte le mattine, non penso gli faccia bene"

Esordì Kreacher facendo destare dai propri pensieri Draco. L'elfo infatti quando il corvino non c'era lo chiamava sempre per nome, ma davanti a lui si divertiva a chiamarlo "Signor Potter" perchè sapeva che all'altro la cosa non piaceva. Il biondo non sapeva come rispondere alle parole dell'elfo. Harry ancora soffriva per tutte quelle morti? Possibile che ancora non si fosse dato pace? Stava per esternare i suoi pensieri quando Kreacher lo anticipò.

Sono una bambola rotta che solo tu puoi aggiustare o distruggereWhere stories live. Discover now