( 2 ) conoscenze.

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Mi svegliai indolenzita, gli occhi mi bruciavano e facevo fatica a tenerli aperti.

Mi alzai lentamente il busto e mi guardai intorno. Ero dentro una sottospecie di capanna, sdraiata su un lettino e complicatamente sola.

Solo in quel momento ricordai l'assurdità successa prima.

<< pivella stai bene? >> mi chiese il ragazzo biondo entrando nella capanna.

<< i-io...si? >> risposi titubante. Fu più una domanda che una risposta ma il biondino si accontentò con una scrollata di spalle.

Aprì la porta della capanna, uscì la testa e iniziò ad urlare "la pivella è sveglia". Dopo neanche due minuti la stanza venne riempita dai ragazzi.

<< pivella come stai? >> chiese il ragazzo dagli occhi color nocciola.

<< s-sto bene...perché non ricordo niente? >> chiesi abbastanza confusa.

<< è normale, all'inizio nessuno ricorda niente, ci lasciano soltanto il nostro nome...tra qualche giorno lo ricorderai anche tu. Ma per adesso il tuo nome è pivella! >> rispose un ragazzo asiatico.

<< ok...>> risposi poco convinta provando ad alzarmi.
Barcollai e il ragazzo dai begli occhi mi prese facendomi aggrappare a lui.

<< attenta. >> disse sorridendomi. Scrutai il suo viso stellato da nei e per un attimo mi ci persi in quelle iridi ambrate.

<< ehm...c-come vi chiamate? >> mi ricomposi staccandomi dal ragazzo.

<< Thomas. >> il ragazzo bellissimo mi porse la sua mano, io la strinsi titubante e accennai un sorriso.

<< Minho. >> disse il ragazzo asiatico alzando una mano in segno di saluto.

<< Newt. >> si presentò il biondino.

<< Gally. >> disse poco interessato il ragazzo con le sopracciglia strane.

<< Frypan. >> mi sorrise dolcemente il ragazzo dalla carnagione scura. Ricambiai il sorriso, sembrava davvero gentile.

<< Chuck! >> esclamò un bambino. Si, un bambino paffutello e super carino. Gli sorrisi e lui sembrò sciogliersi sul posto.

<< Alby, pivella. >> mi porse la mano un ragazzo di carnagione scura e molto alto. Non che gli altri fossero bassi, in confronto a me erano dei pali della luce.

I miei 1,62 centimetri non erano niente accanto a quei giganti muscolosi.

Altri ragazzi iniziarono a presentarsi e mi persi tra tutti quei nomi. Gli unici che ricordai furono quelli dei ragazzi che, a primo impatto, mi sembrarono più simpatici. Soprattutto Thomas.

<< ok...è un piacere conoscervi. >> forzai un piccolo sorriso e me ne andai. Non ero molto socievole, e la situazione peggiorava il mio caratteraccio, avevo perso la memoria ma la mia scontrosità c'era ancora, e l'avevo capito.

<< Ei vuoi compagnia? >> Thomas mi prese delicatamente il polso facendomi girare verso di lui.

<< ehm-....si dai perché no. >> sorrisi inclinando la testa di lato.

Sorrise dolcemente e iniziò a fare strada da qualche parte a me sconosciuta.

Arrivammo davanti a delle enormi porte, tutta la radura era circondata da mura altissime e molto spesse, supposi che quelle porte fossero l'entrata.

 complicated love - thomasWhere stories live. Discover now