"Mia piccola apri quegli occhi"
"Respira cazzo?"
"Dobbiamo portarla via di qui"
"Dobbiamo accertarci prima che sia viva cazzo"
"Mia ti prego apri gli occhi"
Non aprii gli occhi, potevo riconoscere quelle voci ovunque e sapevo che una volta sveglia loro non ci sarebbero stati e io ne avevo bisogno, in quel momento ne avevo disperatamente bisogno. Senti le costole protestare a ogni mio respiro e il mio corpo gridare per il dolore nonostante ciò rimasi perfettamente immobile.
"Non sei morta sento il battito, devi solo aprire gli occhi piccola, fallo per me"avrei fatto di tutto per lui. Mi domandai se lo sapesse, se nel profondo sapesse che lo avevo amato con tutta me stessa. Avverti appena il tocco gentile sulla mia guancia ma il profumo fu indistinguibile . Quanto avrei voluto che fosse vero. Mi venne da piangere. "Su piccola" già dovevo alzarmi, dovevo scappare. I ricordi di quello che ero successo erano vividi nella mia mente, non sapevo quanto avessi dormito ma forse c'era ancora una possibilità che non mi avessero scoperta. Immaginai un ultima volta lo sguardo serio di Rhett su di me, e la sensazione de suoi baci e apri gli occhi. La prima cosa che vidi fu il nero, nero puro, nero cenere. Sobbalzai. Istintivamente portai le mani in avanti spingendo e andai a sbattere contro qualcosa di duro. Non distolsi lo sguardo dal nero, era come se riuscissi a vedere solo quello. Doveva essere uno scherzo . Rhett era davanti ai miei occhi, capelli scombinati ma oltre quello senza alcun graffio . Non poteva essere vero giusto? Allungò una mano ma mi feci ancora più indietro senza successo, la schiena premeva contro qualcosa di duro cosi girai la destra ma mi spostai cosi velocemente che non vidi mi anche dove atterrai. Non era un oggetto la cosa dura dietro di me ma bensì una persona, più precisamente Weston, mio fratello maggiore. Avevo sbattuto la testa cosi violentemente da avere le allucinazioni? Ritornai a guardare Rhett. Era ancora li. Solo che non era come lo immaginavo, non mi guardò come suo solito ma sembra un cadavere, era bianco in volto, occhi sgranati, labbra socchiuse. Riportai lo sguardo su Weston. Stessa espressione. "Scricchiolo " Oh dannazione . Davanti alla porta l'altro mio fratello Dante mi guardava come se stesse osservando un fantasma. No dovevo rimanere lucida. Iniziai a scuotere la testa e a indietreggiare, molto probabilmente sembravo una pazza ma loro non erano veramente li quindi che importava. Giusto? Sentivo il sapore del panico, della paura prendere il sopravvento. Annaspai in cerca di aria mente con le mani spostavo via i capelli dalla faccia. Mi allontani di scatto quando qualcosa a mi sfiorò. "Mia occhi a me " non obbedì, fissai il pavimento e portai le mani alla testa. "Non è vero, non è vero, respira " ormai dondolavo avanti e indietro . Oh mio dio mi sentivo morire. Sentivo il sudore scivolare sul mio corpo mentre l'aria gelida mi faceva rabbrividire vista l'assenza della Maglietta.
Ivanov, il coltello.
Non potevo creder di averlo fatto sul serio. " È tutto vero, siamo qui, sei libera." Non ci credetti, non sapevo perché ma in quei gironi ero arrivata alla conclusione che il mio inferno non avrebbe mai avuto una fine. "Occhi a me Mia. Ricordi New York? Ti sei fidata, fidati di nuovo, occhi a me piccola." New York , la notte sul balcone, l'ansia mi stava per divorare, avevo avuto un attacco di panico, proprio davanti a Rhett. Mi aveva cullata, non mi aveva lasciata andare finché non mi ero calmata e poi si era preso cura di me. "Occhi. A. Me. Mia" obbedì, sposai le braccia e alzai la testa. Attraverso i capelli intravidi quelle irridi colore nero cenere che avevano fottuto la mia mente dalla prima volta . Lui era qui ed era reale . Con la mano mi spostò i capelli ma mi staccai subito e senza che potessi anche solo pensaci mi fionda tra le sue braccia. Avevo bisogno che mi stesse vicino . In un primo momento rimase fermo, immobile ma fu solo per un momento, le sue braccia si strinsero attorno a me, le mie costole protestarono ma le ignorai, esisteva solo Rhett in quel momento. "Sei qui?" Domandai tra alle lacrime "Sono qui piccola" strinsi le braccia attorno il suo collo. Inalai il suo profumo e mi lascia coccolare. Dopo un pò però la sua mano destra volò sul mio collo accarezzandolo mentre con l'altra mi spostò i capelli "Perché sei qui?" Il suo sguardo si indurì, fu quasi come se avessi schiaffeggiato "Sei mia moglie Mia, morirei per te. Hai davvero pensato che ti avrei lasciata nelle mani di quel psicopatico? Avrei gettato il resto del mondo nelle fiamme, avrei ucciso chiunque mi avesse ostacolato per riprenderti. Ho bisogno che tu capisca che non importa quante volte litigheremmo tu sei mia e che sia dannato prima che qualcuno possa portarti via da me" erano passati giorni e avevo pensato che mi odiasse sul serio. "Dannazione lo pensavi davvero " aprii la bocca per protestare ma non usci nulla. "Ero arrabbiato Mia, non intendevo un cazzo di quello che ti ho detto, insomma pensavo che fosse chiaro che non ti condivido e che nonostante tutto sei mia sempre e per sempre" già, me lo aveva ripetuto cosi tante volte che me lo sarei dovuta ricordare a un ceto punto. "Dobbiamo andare via "alzai lo sguardo, i miei fratelli erano davanti a noi e avevano lo guardo su di noi, più precisamente su di me. Portai una mano alla bocca per soffocare un singhiozzo. Perché erano qui? Diavolo non mi importava neanche volevo solamente alzarmi e correre ad abbracciarli . Weston sembrò leggermi nel pensiero " Mi fa male solo dirlo ma non ora scricchiolo, adesso dobbiamo pensare a portarti via di qui okay?" Il tono che usò mi strinse il cuore , era un misto tra il dolce e il divertito esattamente come quando avevo dieci anni. Singhiozzai e istintivamente portai una mano all'altezza delle costole. Il mio gesto non passò inosservato. Rhett mi sollevò mettendomi in piedi poi analizzò ogni centimetro del mio corpo . Lo vidi stringere i denti. "Dove ti fa male?" Dappertutto . "Non è nulla, andiamo " Rhett scosse la testa. "Ti ho visto, ti fanno male le costole non mentirmi Mia. Come ti sei fatta male?" I suo occhi cercarono i miei, sentivo lo sguardo dei miei fratelli su di me. Pensai di mentire poi realizza che ero in quella situazione di merda per aver mentito e mi convinci a essere "Mi sono buttata giù dalla finestra per scappare, non sono esattamente atterrata bene "la bocca di Rhett sia aprii di alcuni centimetri. "Intendi quella finestra?" Con la mano la indicò e io annui poi prese a imprecare. "Ma che cazzo ti salta in mente? Ti saresti potuta rompere il collo!" Mi incazzai "Beh che avrei dovuto fare? Mi avrebbe uccisa!" Cercai conforto in Weston e Dante ma anche loro sembravo incazzati "È stato sciocco Mia, saresti potuta morie" alzai gli occhi al cielo. "Beh non sono morta no?" Rhett scosse la testa come incredulo poi si sfilò la giacca e me la fece indossare "Oh questo sicuro, sei qui e stai discutendo con me, significa che stai benissimo. "sogghignai . Era dannatamente vero. "Non lasciare andare la mia mano. Se ti dico di correre tu corri intesi?" Lo guardai come a dire sulla serio? Non mi ero fatta picchiare per salvarlo per poi farlo uccidere pochi giorni dopo. "Non lo farai vero?"scossi la testa "Non lascio nessuno di voi tre." Dissi decisa, Dante e Rhett si guardarono poi annuirono. "Stai vicina a noi okay?" Annui poi mi guardai in torno in cerca del corpo, sapevo che una volta uscita di quei la realtà mi sarebbe caduta addosso ma per adesso dovevo uscire viva da quell'inferno,"Prima nella stanza c'era un..." mi interruppero "L'abbiamo spostato , ne parleremo dopo " anche mai per quanto mi riguardava. Stretta nella giacca di Rhett in mezzo a miei fratelli attraversammo il corridoio il più velocemente possibile poi però qualcuno iniziò a spararci contro. Venni buttata per terra e coperta da un corpo massiccio . Poi attorno a noi si scatenò il putiferio. Sentivo pallottole volanti e urla ma non riuscii vedere nulla, ero coperta dai corpi dei miei fratelli e i capelli mi impedivano una vista chiara. "Libero?" La voce di Rhett esplose tra il baccano "Si tutto libero procedete " I colpi cessarono, le urla con essi poi uscimmo all'esterno. Il sole splendeva e ci misi qualche istante ad riabituarmi alla luce del sole. Ci fermammo e quello che vidi mi fece mozzare il fiato. Davanti a noi, nel prato di casa di Ivanov due schiere di uomini formavano un lungo corridoio, due file di uomini armati fino i denti che abbassarono il loro capo quando mi videro. Capi immediatamente chi fossero . New York e Boston, insieme , schierati qui davanti a noi. "Cosa succede?"La mano di Rhett si posizionò sulla mia schiena abbracciandomi. "Non appena siamo usciti da quel magazzino li abbiamo trovati così, Dominic mi ha raccontato quello che hai detto e a quanto pare gli hai fatto aprire gli occhi. Hanno minacciato di rivoltarsi se non avessimo trovato un modo di salvarti , molti hanno affermato che avrebbero lavorato da sol per venirti a salvare. " Mi aggrappai al suo braccio mentre processavo le sue parole "Ma ho detto quelle cose per farmi odiare " mormorai estasiata.
"Ma hai detto loro la verità non è vero? "Beh si, ogni parla che avevo detto era la sincera verità ma pensavo che si sarebbero rivoltati contro di me non che avrebbero combattuto per me. "Complimenti sorellina, hai appena unito New York e Boston , sei riuscita dove hanno fallito in molti, per loro adesso sei tu il leader" non c'era mai stato una leader femmina, mai o almeno io non ero a conoscenza "Ma io..." non sapevo che dire. Io, il loro leader? Erano impazziti "Ci pensiamo dopo adesso hai bisogno di un dottore." Avanzammo in silenzio mentre quegli uomini abbassarono il capo in segno di rispetto. Non sapevo cosa provare in quel momento era tutto cosi surreale. Avanzammo fino a una macchina , Andrew e Jack con Sergei ci stavano spettando li. Dominic e Nathan comparirono al nostro fianco. Guardai Andrew avrei voluto chiedergli un milione di cose ma lui mi sorrise poi fece cenno a Rhett. Venni messa in macchina con Rhett al mio fianco e i miei fratelli nella macchina dietro. "Dove andiamo?" Domandai "A casa piccola" si mi piaceva come piano.
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Ace of hearts
RomanceTra le vie di New York si racconta una legenda, che prende il nome della Principessa Perduta, una bellissima bambina, con un futuro luminoso davanti a se avrebbe dovuto illuminare la città, almeno fino a quando il momento delle favole finisce e si i...