Capitolo 50

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non odiatemi 🙃

La mattina dopo quando mi sveglia non ci fu nessuno a stringermi, il posto accanto al mio era vuoto e colsi il segnale: la tregua era finita.

Mi presi qualche secondo fissando quel posto vuoto poi mi alzai decisa a distrarmi. Mi vestii e poi mi diressi in cucina per fare colazione "Hey bellezza alla buon ora " Emma era distesa sul divano e vicino a lei notai Audrey "Spero che non ti dispiaccia, Nathan e Rhett avranno da fare per tutta la giornata e non mi andava di stare sola" la capivo benissimo, le giornate sole in casa ad aspettare chi sa che erano strazianti, quando tutto questo sarebbe finito avrei dovuto trovare un lavoro o avrei ripreso con lo studio. "Per nulla, avete già mangiato?" Entrambe annuirono cosi preparai la coalizione solo per me . Audrey entrò in cucina e si venne e sedere al mio fianco "Rhett mi ha chiesto d'informarti che sta sera ci sarà una cena, per tranquillizzare la gente su New York " a quanto pare eravamo tornati a ignorarci "Grazie " la ringraziai continuando con la mia colazione. Sentivo il suo sguardo su di me ma per fortuna non disse nulla, non ero pronta e onestamente la fine di questa tregua aveva fatto più male di quanto fossi disposta ad ammettere.

Io Emma e Audrey passammo l'intera giornata insieme in giro per Boston ovviamente con Connor alle calcagna . Una volta che si fece sera Audrey tornò a casa sua per prepararsi dicendo che ci saremo viste più tardi alla cena. Quando tornammo a casa io ed Emma trovammo due abiti proprio come la scorsa volta, il suo era lungo e nero il mio era corto, mono-spalla e di seta rossa. "A quanto pare l'unica cosa che gli riesce è scegliere gli abiti" borbottò prima di sparire nella sua camera, le avevo raccontato della mia giornata , di New York e beh di come tutto era sembrato magico e normale anche se le cose si contraddicevano e poi le avevo raccontato di essermi svegliata da sola e di cosa significasse. Emma era ormai contro la mia decisione di tenere nascosto quello che stava succedendo, a suo parere era il momento migliore, la mia famiglia e Rhett adesso collaboravano e non potevano tirarsi indietro quindi quale momento migliore? Onestamente non aveva torto anche io avevo iniziato a dubitare che tenere la cosa nascosta non fosse la mossa migliore cosi avevo messo uno dei mercenari assunti sulle tracce di Andrew Hughes, quell'uomo era sparito e mi serviva davvero parlare con lui. Mi presi il mio tempo poi quando Connor mi venne a chiamare lo seguii, avevo la sensazione che sta sera non sarebbe andata bene per me. Rhett era in salotto nel suo completo e mi osservò avanzare verso di lui con sguardo impassibile, al suo fianco Dominic ed Emma e quest'ultima non nascondeva le occhiate rivolte a mio marito. "Andiamo " disse semplicemente e senza neanche sfiorarmi entrammo in ascensore. La cena si sarebbe tenuta in uno dei locali gestiti dall'organizzazione, si trovava poco fuori il centro e non sembrava volersi nascondere, mi stupiva sempre come una qualsiasi organizzazione gestita dalla mafia fosse in bella vista e non nascosta. Era enorme e l'interno urlava ricchezza dappertutto. A differenza delle altre volte Rhett non mi fece alcuna raccomandazione ne mi rivolse la parola, fu Dominic a venirmi incontro "Non staccarti dal suo fianco, sta sera serve per dichiarare la sua potenza" annui, sapevo cosa ci si aspettava da me e l'avrei fatto, era importante per Rhett e in un certo modo anche per me. Se New York e Boston fossero rientrati in guerra mi sarei dovuta preoccupare che uno dei due uccidesse l'altro, almeno cosi potevo sapere che non sarebbe successo, non ancora almeno. Dominic mi guardò quasi come se fosse dispiaciuto poi scomparse e cosi avanzai fino al fianco di Rhett. Emma sarebbe rimasta al fianco di Dominic e le ero grata per tutto quello che stava facendo, a casa sua aveva la sua libertà , poteva fare quello che le pareva senza che nessuno le dicesse nulla, qui invece era chiusa in una gabbia ma non se ne era mai lamentata facendomelo pesarese, era stata al mio fianco passo dopo passo e per questo non l'avrei mai ringraziata abbastanza. "Mia, Rhett vedo che siete tornati dal vostro viaggio nella grande mela " non ne potetti farne a meno, ogni singola muscolo del mio corpo si immobilizzò per un secondo al suono di quella voce. Non lo vedevo dalla notte in cui mi aveva fatta rapire e pensavo che sarebbe rimasto cosi ancora per un pò, anzi lo speravo. Gabriel sorrideva in piedi davanti a noi seguito ovviamente da quelli che ormai avevo battezzato i suoi minions, ovvero Robert, Ian e Crispopher. "Harris" salutò Rhett senza degnare di neanche un'occhiata gli altri, io invece non apri bocca, molto probabilmente avrei detto qualcosa di offensivo. "Ho saputo che è stato un successo, sono sicuro che gli Hall saranno stati entusiasti di entrare nella nostra famiglia" bastardo. Quello era diretto a me, sapevamo tutti il significato di quelle parole, okay forse a parte Rhett. Che diavolo pensava di fare? Di ribadire il suo potere su di me? Non vedevo l'ora di far sparire quel brutto ghigno dalla quella brutta faccia. "Io non fallisco mai Harris, dovresti saperlo ormai "anche se non sapeva il vero significato delle parole di Gabriel Rhett aveva capito il messaggio velato sotto il sorriso falso. "Ho cose più importanti da fare" detto questo Rhett mi afferrò il braccio e mi portò con se. Mentre sorpassavo Gabriel lo guardai proprio nel momento in cui lui si avvicinò per sussurrami "Ci vediamo dopo principessa"mi irrigidì, anche lui sapeva di quella storia? Certo che lo sapeva, indirettamente era stato lui a crearla. Ripensai alle sue parole, sperai vivamente di non rivederlo e se aveva intenzione di farmi rapire di nuovo gli avrei reso l'impresa un incubo, ero stufa di essere trascinata come un pacco postale. Io e Rhett non ci parlammo per il resto della serata ma non lasciai il suo fianco e lo affiancai in ogni noiosa conversazione su New York e sui russi. C'era qualcosa di strano in lui, nel modo rigido in cui parlava e dello sforzo enorme che stava facendo per non guardarmi, certo potevo anche essere una novellina nel mondo dei complotti ma stavo imparando a conoscere Rhett e su una cosa ero sicura, a modo suo , Rhett mi voleva ma si era vietato questo desidero per se. Non ero sicura se essere felice o meno di quel particolare. La me d'ieri sera sarebbe stata davvero delusa ma dovevo capire che quella serata non era la realtà, non per noi almeno.

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