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Jackson Pov.

Siamo a casa da circa 30 minuti e lei non si è fermata un attimo.
Non capisco il senso di queste cose: lava i contenitori, li asciuga e dopo li mette ordinatamente uno sopra l'altro.
<<Invece di guardarmi metti sul tavolo i contenitori grandi e mettici dentro i detersivi della lavatrice>> mi guarda sbieca lei. In questo momento non posso non pensare a quanto sia straordinaria e bellissima. Indossa dei pantaloncini sportivi corti rossi, una maglia a maniche corte mia bianca e le pantofole da unicorno.
<<Agli ordini signorina!>> Ubbidisco mentre lei sistema la spesa nei vari contenitori, mettendoli nelle apposite mensole e, data la sua bassezza perfetta, alzarsi nelle punte per arrivare ai piani più alti.
<<Domani devi lavorare?>> Chiede sorridendo.
<<Si, domani sarò in azienda. Credo però di tornare per cena, ho diverse cose da fare arretrate>> la vedo annuire mentre sistema un contenitore in frigo.
<<Questa sera cosa mangiamo capo?>> domanda.
<<Una pizza? Ti va?>> Vedo i suoi occhi illuminarsi mentre la piccola Dally plana verso di lei, lei annuisce soltanto sparendo dietro la porta che porta alla lavanderia.
Guardo l'ora e sono solo le 18.30, la cucina è ancora piena di cose che sicuramente sistemerá prima di cena.
<<E se invece ti faccio una pasta Salmone e Panna? Sono molto brava!>> La vedo sorridente e non posso fare a meno di sorridere anche io. Annuisco sorridente.
<<Perfetto, allora per oggi penso possa bastare, mettiamo via le cose rimaste così possiamo mangiare, domani continuerò!>> Annuncia iniziando a sistemare le cose in frigo.
Io, da parte mia, ci provo ad aiutarla ma son proprio una frana! Ho sempre avuto delle domestiche ma sono felice voglia arrangiarsi lei, mi fa sentire questa casa più nostra.
Continua come una macchinetta a mettere via tutto, ovviamente nei suoi amati contenitori e in breve tempo finisce.
Mi da un bacio veloce e mette sul fornello la pentola con l'acqua.
<<Brugola amore! Cosa c'è?>> Sento un piccolo abbaio dalla parte sua, poi ci penso... perché lui lo chiama amore e me no?!
Capisco ci voglia del tempo per lei, non è da molto che ci frequentiamo ma se non iniziasse mai ad amarmi come io amo lei?
<<Jack? Cosa ti turba?>> Mi scuoto dai miei pensieri e la guardo, già qua vicino a me.
<<Cosa?>>
<<Hai gli occhi lucidi...vuoi parlarmene?>> La guardo sbigottito, si sta preoccupando? Magari non mi chiamerà amore, non mi dirà "ti amo" per il momento ma è qui, si è precipitata qui e mi ha chiesto cosa ci fosse. Si preoccupa per me, questo per il momento mi basta.
Ma le parole mi escono come incontrollate, come una cosa istintiva.
<<Sposami>> la vedo attonita, basita e credo spaventata.
<<C-cosa?!>> Ripete aggrappandosi al tavolo.
<<Sposami, magari non darmi una risposta subito ma ti prego, ti prego promettimi che lo farai>>
<<Jack...va bene, te lo prometto>> mi abbraccia forte.
La stringo forte a me, senza paura di farle male, ora è qui ed è al sicuro.
<<Jack, quando compi gli anni?>>
<<Tra due mesi il 12 settembre Perché?>>
<<Ah nulla nulla!>> Sorride furba lei.
La vedo tagliare il salmone e la nostra cena prosegue per il meglio. Finalmente siamo a casa.

Veronica pov.

Due mesi dopo

Oggi è il compleanno di Jack, sono due mesi che abbiamo iniziato la nostra convivenza e mi sono innamorata follemente di lui!
Da quando mi ha fatto quella domanda non ho pensato ad altro, so che è presto ma che male c'è?
Così stringo tra le mani il mio pacchettino e cerco il coraggio di andare dentro la sua azienda.
Prendo un respiro profondo, ho già parlato con il suo segretario e ha cancellato ogni appartamento della giornata in modo tale che sia totalmente libero.
Entro nella sua azienda, vado verso l'ascensore, premo l'ultimo piano e inizio a sentire la mia ansia salire.
Le porte si aprono ma non faccio in tempo a entrare nella stanza che..
<<Dove cazzo è!?>> Sento urlare, le persone sono visibilmente terrorizzate, sarà Jack?
<<Scusi, dove posso trovare l'ufficio di Jackson?>> Un uomo abbassa lo sguardo velocemente e indica la porta da dove arriva l'urlo.
Deglutisco e solo il rumore dei miei tacchi mi accompagna.
<<Vi dovrei ammazzare tutti! Se qualcuno le fa del male mi faccio i mocassini con la vostra pelle! Siete avvisati!>> E un rumore sordo si sussegue.
Alzo gli occhi al cielo, non mi devo fare intimidire.
Busso delicatamente, non aspetto molto che il suo "se non è importante ti squarcio" mi accoglie.
Apro la porta e non si gira subito, bel modo di essere un capo.
<<Non credo sia importante, ma ci tenevo a darti il regalo e farti gli auguri mr. "Se non è importante ti squarcio">> lo scimmiotto mentre mi guarda allibito.
<<Veronica! O cielo stai bene! Ma perché sei uscita senza avvertirmi?>> Mi guarda serio lui avvicinandosi.
<<Altrimenti che sorpresa sarebbe stato zuccone? Buon compleanno amore mio>> dico fiondandomi sulle sue labbra.
<<Ripetilo, ripeti come mi hai chiamato...ti prego>>
<<Amore mio! Però ora apri il pacchetto!>> Glielo porgo mentre è ancora perso nei suoi pensieri sorridente.
Lui mi bacia ancora e poi afferra la scatola, mi guarda strambo e poi parla.
<<Non dovevi farmi nulla, ci sei già tu che sei il regalo più bello per me>>
<<Zitto e aprilo!>> Incito io.
Praticamente gli ho preso due portachiavi, erano gli ultimi soldi miei, non volevo usare i suoi, uno con la scritta "ti amo" e un altro con solo la parola "si". Erano semplici ma a me piaceva l'idea! Hehehe viva 50 sfumature!
Lui lo apre e prende il primo, guarda cosa c'è scritto e mi guarda sognante, come se non ci credesse veramente.
Mi prende per la vita e mi stringe forte mentre mi ripete  un "anche io! Tantissimo" tra un bacio e un altro. Lo stacco e lo guardo, ha gli occhi lucidi è un amore di uomo.
<<Guarda l'altro!>> Incito.
Lo prende, legge e al momento non capisce.
<<Si?>> Io lo guardo sorridendo, anche con le lacrime a dire il vero, mentre spero ci arrivi. Poi si illumina.
Si illumina d'immenso babby! Ci ha fatto la proposta e dopo manco la ricorda!
È solo emozionato! Lascialo stare!
<<Davvero?>> Lo guardo annuendo.
Si lancia su di me baciandomi appassionatamente, mi tiene per i capelli spingendomi verso di lui quasi a fondermi con se stessi
Mi porta vicino la scrivania, ne tira fuori una scatolina di velluto nera, la apre e un anello strano ma meraviglioso mi si presenta davanti.
Ha un diamante bello grande e un serpente che lo avvolge, credo sia il loro stemma.
<<Da oggi, sarai la mia regina>> e spinge l'anello al mio dito.
Sorrido guardandolo.
<<Allora sign. Bikov, dove vorrebbe andare? Oggi mi ha tutta per lei>>
<<Io ti ho sempre per me. Poi devo chiamare Arturo, devo sentire che appuntamenti ho e cos->> non lo lascio finire che rido.
<<Non hai nulla da fare, ho telefonato l'altro giorno e ho fatto annullare tutti i tuoi impegni>>
<<Hai parlato con Arturo?! E quello ti ha risposto?>> Annuisco.
<<Si e se ti azzardi a fargli qualcosa sparisco. Mi ha solo aiutato a farti cancellare gli impegni>> lo vedo sbuffare ma dopo annuisce.
<<Io propongo: pranzo al sushi, giretto a Central Park con i nostri bimbi e poi a casa a parlare del nostro futuro. Di tutto il nostro futuro>>

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