Capitolo 43

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Pioveva. Guardavo le gocce posarsi sulla finestra della mia classe e mi divertivo a vederle rincorrersi sul vetro freddo.

Come sarebbe stato bello se avessi potuto uscire! Sentire l'odore della pioggia sulle foglie bagnate, cadute a terra per il vento forte, toccare le corteccie degli alberi, sentire la natura sotto i palmi caldi delle mie mani e ascoltare chiaramente il cinguettio dei pochi uccelli rimasti che mi osservavano dal loro nido. Presto sarebbero migrati in luoghi più caldi per sopravvivere e i loro canti non avrebbero più riscaldato il freddo e grigio cielo. Ignari di quello che succedeva sulla terra volavano spensierati. Ci sono momenti in cui ci si rende conto di quanto la natura sia bella, di quanto sia prezioso quello che abbiamo e di quanto siamo fortunati.

Presi la mia matita ed iniziai a scarabocchiare sul quaderno. Erano disegni confusi, senza una forma. Linee, spirali, tratti di qualunque tipo. Disegnavo distrattamente, era uno di quei momenti in cui i pensieri non hanno un filo logico, si ingarbugliano e per districarli devi concentrarti. In quel momento ero in un universo parallelo dove fluttuavano parole confuse, a caso, sparse nello spazio. Vi è mai capitato? Sentirvi fuori dal mondo? Forse viaggiamo spesso con la mente perché non siamo mai nel posto in cui vorremmo stare.

Michael non mi rivolgeva ancora parola. Quella mattina non aveva neanche fatto colazione a casa.

"È uscito prima.." aveva detto mia madre mentre la raggiungevo in cucina, senza rendersi conto di quanto quelle tre parole mi avessero fatto male.

"Oh..ha detto dove andava?"

"Ha detto che doveva ritirare un pacco.."

Un pacco. Ceeerto. Sarà sicuramente andato dalla sua nuova ragazza: con tutto il tempo che passa fuori avrebbe già potuto essersi sposato.

E quella sera sarei dovuta andare da Jack..

Ma non volevo lamentarmi, stava risparmiando la mia famiglia ed era quello l'importante. La scuola finì in fretta e dopo qualche chiacchierata con Dave e Abby mi allontanai.

Tornata a casa trovai il solito bigliettino di mia madre 'Torno verso le 18.00, tesoro. Non fare tardi stasera alla festa -mamma'

Sì, le avevo detto che c'era una festa dove io e Abby eravamo state invitate. Le avevo mentito. Odio dire bugie ma quando è per proteggere qualcuno sono costretta a farlo.

Mi incamminai verso la mia camera chiedendomi se Michael fosse in casa.

Passando davanti alla stanza di mio padre vi sbirciai dentro ma non lo vidi. Sospirai e mi misi a studiare. La giornata passò in fretta e appena finii i compiti mi misi a sfogliare di nuovo le pagine del mio diario, sperando di sorridere ancora.

13/04/12

Caro diario, oggi sono andata alla stazione. Avevo voglia di cambiare aria e quella nauseante e odorante di muffa era ciò che cercavo. Mi piace vedere la gente ansiosa, con le valigie in mano, che aspetta di partire e andare chissà dove. Lontano. Quella che scende dai treni con un sorriso sapendo di essere esattamente dove dovrebbe essere. Oggi ho visto un ragazzo e una ragazza. Si stavano abbracciando. Lei piangeva. Lui aveva uno sguardo perso, fissava il terreno, immobile. Come sono diversi i gesti e gli atteggiamenti di ognuno di noi! Lei si era staccata da lui sussurrandogli qualcosa che non saprò mai e lui l'aveva ripresa e l'aveva baciata con passione. Quando le loro labbra si allontanarono vidi le braccia di lui irrigidirsi come per intrappolare la ragazza e non lasciarla andare. E in quel momento lo vidi. L'amore. O qualsiasi sentimento sia quello. Vidi nei suoi occhi la consapevolezza che se lei se ne fosse andata sarebbe stato perso. Vidi negli occhi di lei il desiderio di un altro bacio ancora e di farlo durare per sempre. Li osservai bene. Ogni gesto, ogni sguardo, era un continuo desiderarsi. Fare propria una persona senza appartenersi. Proprio così. Spesso gli innamorati si dicono 'Tu mi appartieni' ma la verità è che nessuno è di nessuno. La verità è che un cartello 'Proprietà privata' non ci autorizza a comportarci come se quel qualcuno fosse solo nostro. Per una persona si deve combattere perché non basta dire 'Tu sei mia' per averla per sempre. Una persona la si deve conquistare e lottare ogni giorno per tenerla con sé. Quei due ragazzi non volevano abbandonarsi. Lei afferrò la valigia che aveva posato a terra e asciugandosi le lacrime si volse verso i binari, cercando di ignorare tutti i ricordi che sicuramente le invadevano la mente e il cuore. Ma lui non la lasciava andare, né con lo sguardo né con l'anima. I suoi occhi le imploravano di restare e braccia invisibili la stringevano. Non so dove lei fosse diretta ma non mi importava: sarebbero stati lontani. Vidi il treno arrivare veloce e l'ultimo sorriso triste rivolto l'uno all'altra. Vidi cadere promesse, certezze..lacrime. Diario, non possono separarsi. Non vivrebbero. Quando IL sentimento è così forte nulla può superarlo. Queste sono le parole colme di speranza di una quindicenne. Magari IL sentimento non esiste, forse tutte le partenze avvengono per un motivo, le distanze esistono per un motivo ben deciso. Dopo averla vista partire lui non se ne è andato subito come credevo. È rimasto lì, fermo, a fissare il treno che si allontanava. Quando scomparve all'orizzonte il ragazzo non si scompose, anzi, si sedette e attese. Forse sperava fosse uno scherzo, un incubo, o chissà cosa pensava. Fatto sta che quando mi incamminai verso casa per via dell'orario lui era ancora lì e chissà perché sono sicura che ci sia ancora. Forse esiste davvero, l'amore. Mamma mi ha detto che non dovrei pensare a cose come IL sentimento. Ritiene che io sia troppo piccola. Gli adulti sono strani. Pieni di problemi e incasinati quanto noi. Ci urlano contro quando sbagliamo come se loro fossero perfetti ma spesso fanno i nostri stessi errori più e più volte. L'umano sbaglia e lo fa ad ogni età. Mi piacerebbe che un giorno qualcuno mi guardasse negli occhi in quel modo..chissà, forse già c'è..

Non raccontavo mai semplicemente ciò che mi accadeva, nel mio diario. Era un po' il mio quaderno di pensieri, di esperienze. Racchiudevo ogni sorriso strappato, ogni parola rubata, in frasi scomposte, frasi intrappolate nelle righe perfette del diario. Lo chiusi con un sospiro e sentii la porta di sotto sbattere.

"Tesoro, sono io!"

"Ciao mamma!"

E sprofondai nuovamente nel letto. Iniziai a canticchiare 'Just the way you are' di Bruno Mars. Non so perché ma mi rilassava e chiusi gli occhi. Dormii due orette e quando guardai l'orario rabbrividii. 20.10.

Mi alzai dal letto e infilai il giubbotto e le scarpe, scendendo le scale. Quando ero ormai a pochi metri di distanza dalla porta mia madre sbucò dalla cucina.

"E tu vorresti andare così alla festa?"

"Emh..mi vesto a casa di Abby. Metto un vestito che abbiamo comprato qualche giorno fa. L'avevo lasciato nella busta col suo"

Mia madre mi guardò con sospetto.

"Almeno permettimi di truccarti! O ti vergogni ad essere toccata dalla tua cara mammina?"

"Non penso sia il caso.."

"Prometto che sarò all'altezza del compito!"

Osservai il suo sorriso sincero e annuii.

In un lampo mi fece sedere.

"Chiudi gli occhi"

E fece quello che io non facevo quasi mai: rendermi bella per gli altri. Il non truccarmi era un fenomeno di ribellione, come per dire che non ho bisogno di trucchi o maschere e che mi accetto così al naturale.

Fece in fretta e quando finì mi disse di aprire gli occhi. Quando lo feci presi lo specchio che mi stava porgendo e mi guardai. La mia pelle era più luminosa del solito e gli occhi risaltavano, brillanti. Mamma era soddisfatta, mi sorrideva come se fossi il suo capolavoro più bello e io ricambiai seppur disperata all'idea di averle mentito e di dover andare da un mostro.

"Grazie mamma, davvero. Di tutto. Quel biglietto, le tue parole..tutto"

L'abbracciai stringendola forte.

"Di nulla, tesoro. Ora va' a divertirti!"

Mi staccai e la salutai, amareggiata. Quando fui per strada non mi accorsi molto di quello che mi succedeva intorno. Solo una cosa riuscivo a sentire: il mascara che colava lento sulle mie guance.

#SPAZIOAUTRICE
Ecco qua il nuovo capitolo :) scusate l'attesa, sto attraversando momenti un po' incasinati. Spero che nonostante tutto continuiate a seguire la storia. Voglio dirvi grazie. Grazie ai bellissimi messaggi e commenti che leggo. Siete meravigliosi. Mi fa piacere che voi mi diciate cosa ne pensate del mio lavoro. Come al solito, se volete, votate e commentate!

-Ludovica ☆

PS: Proveró ad aggiornare ogni settimana :)

La mia è la stella migliore #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora