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*AUTRICE POV*

I due piccioncini si separarono dagli amici e si diressero in camera di Bakugo, guardandosi negli occhi pieni di scintille.

Uraraka: Hey Katsuki, cosa vuoi fare? Ricordati che non starò qui tutta la notte, non ci è permesso rimanere nelle stanze degli altri dopo le dieci e mezza, e sono le 20:50

Bakugo: Rillassati, l'orario non è mica un problema, sai quanto me ne frego.

Uraraka: E invece a me importa! Non voglio finire nei guai per colpa tua, Bakugo!

Mise il broncio e guardò il suo ragazzo.

Bakugo: Sei davvero carina quando ti arrabbi, ma non mettere il broncio che se no mi fai stare male.

Le scompigliò i capelli con la sua grande mano esplosiva.

Uraraka: Allora cosa vuoi fare? 

Bakugo: Non lo so, scegli tu-... Ma Uraraka...! Perché tremi così tanto?

Uraraka: Non è nulla, ho solo un po' di freddo.


Mentre pronunciava quelle parole aveva la voce flebile, e il viso pallido. Bakugo si spaventò vedendo così il suo mochi, allora si avvicinò a lei, si tolse la felpa e gliela diede. Era grande e nera, con un disegno di un teschio bianco con ricamata la scritta "Fuck You" in pieno stile Bakugo.

Uraraka: Grazie Katsuki...

Lui la baciò sulla fronte, un bacio caldo che riscalda l'anima. Si sedettero sul letto del biondo e accesero la piccola TV che si trovava in quella stanza. Guardarono un film della Disney, per poi finire ad urlare supermosse ed alzare le braccia al cielo per dare la loro energia a Goku. Una serata divertente, che passò in un lampo, per sfortuna di Bakugo. Rimasero accoccolati per un bel po'. Uraraka si accorse che si era fatto tardi, e decise di salutare il suo fidanzato. Per tutto questo tempo, però, aveva continuato a tremare. Era più pallida di un morto, ma il biondo aveva gli occhi assonnati, e non ci fece caso...

Bakugo: Notte mochi. A domani.

Uraraka: B-Buonanotte...

Lui la salutò trattenendola qualche secondo con un  bacio sulle labbra.Lei se ne andò, indossando ancora la felpa di Bakugo.

~SKIP TIME A QUALCHE MINUTO DOPO~


Uraraka passò la notte in bianco.  Vedeva mostri, anime tormentate in cerca di vendetta, Spiriti corrotti, distrutti dal desiderio irraggiungibile di rimediare alla loro vita passata. Fantasmi erranti nell'oscurità. Poi il vuoto. Una sensazione di vuoto incolmabile la divorava da dentro.

Eppure lei era felice. Aveva una vita normale, tanti amici e anche un ragazzo. Forse l'unica cosa che le mancava in quel periodo... era un'atmosfera famigliare. Aveva bisogno della sua famiglia, della gioia nei suoi occhi quando stava con loro, e dei sorrisi dei suoi genitori.


Si risvegliò dopo una notte di incubi, sudore e lacrime. Si risvegliò con la vista appannata,  si trovava in una stanza bianca, faceva più freddo, non aveva più la felpa di Katsuki, ma bensì una maglia leggerissima e azzurra, aperta leggermente sul retro. Sentiva delle voci in lontananza, e delle luci vicino al suo braccio. Non capiva dove si trovasse, sapeva solo che in quel posto non stava bene. 

Poco dopo udì una voce a lei familiare, anzi più voci, tutte dal tono preoccupato.

Le spiccavano in mente frammenti di ricordi, sempre più vaghi, ma che bastavano a farle ricordare. La sera prima, di notte, iniziò ad urlare e a piangere nel sonno, qualcuno cercò di calmarla, ma aveva perso i sensi. La trasportarono in un furgone bianco con delle luci rosse e blu, e con altre persone dentro. Si separò dalla persona che l'aveva portata nel furgone, ricorda ancora le proprie mani strette alle sue. Poi si lasciarono, e sentì piangere.

PROBLEMI DI CUORE ALLA UA! un'Uraraka in crisiWhere stories live. Discover now