Capitolo 4

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Si vede chiaramente che Riccardo ha ottenuto quello che voleva, mentre gli altro sono sorpresi dal fatto che li abbia raggiunti.
Sono in cerchio, si stanno passando la canna e quando arriva il turno di Riccardo si avvicina e me la porge, faccio di no con le testa, quindi lui si porta la canna alla bocca aspira e mi soffia il fumo in faccia. Non mi muovo di un millimetro, continuo a respirare normalmente, avvertendo l'odore acre dell'erba.
Riccardo la passa a qualcun altro mentre io continuo a fissarlo <<Non mi sembra proprio di avere mazze nel culo.>> I ragazzi mi guardano sorpresi per quello che ho detto ma ci danno poco peso, l'erba inizia ad alleggerirgli la testa. Mentre Riccardo scoppia a ridere e dice << Molto più di quanto credessi>> e mi fa l'occhiolino.
Trascorriamo circa mezz'ora fuori mentre i ragazzi si godono l'effetto dell'erba e parlano di calcio e di ragazze, mentre io me ne sto qui ad osservarli. Sono così sereni in questo momento, felici e spensierati. Ed osservandoli ho capito cosa intendesse Riccardo: io non sono mai così leggera e spensierata, sono sempre composta e quasi rigida. Quando rientriamo a e ci accomodiamo al nostro tavolo cerco di non prendermela con i ragazzi per il fatto che ora non riescono più a concentrarsi, anzi cerco di rilassarmi insieme a loro e qualche risata me la faccio anche io.
Dopo una serie di occhiatacce ricevute dagli altri studenti per il troppo baccano che fanno le nostre risate, Mattia propone di offrirci qualcosa al bar. Stavolta veramente rifiuto, e me ne torno a casa, senza occhiolini e frasi umilianti da parte di Riccardo.
Tornata a casa mi butto immediatamente sotto la doccia, per la paura che Serena possa sentire l'odore di erba e pensare male. Uscita da sotto la doccia tutto il bagno è immerso nel vapore, passo una mano sullo specchio e mi accorgo che ho un enorme sorriso stampato in faccia.

Ormai è trascorsa una settimana, al mattino non sono sorpresa del fatto che quando arriva Riccardo si siede alla mia destra, e il suo arrivo è sempre preceduto dal formicolio alla spina dorsale.

Tra noi c'è un confine invisibile, non ci sfioriamo mai, e le uniche cose di cui parliamo riguardalo studio. Resto con loro quando parlano di ragazze o quando si fanno un a canna. Riccardo ha smesso di provocarmi ma l'ho sorpreso un a paio di volte a fissarmi mentre ridevo di qualcosa che avevano detto gli altri.
Il venerdì i ragazzi parlano di una festa, a cui decidono di invitarmi. Quando è il momento che io risponda Riccardo inizia di nuovo a provocarmi con lo sguardo. Dentro di me sto pensando il più velocemente possibile per trovare una scusa, non posso certo dire a tutti loro che non sono mai stata ad una festa! <<Questo fine settimana mi vengono a trovare i miei, non credo sia una buona idea farmi trovare con i postumi di una sbornia.>>
I ragazzi mi danno effettivamente ragione ma Riccardo continua a fissarmi. Appena i ragazzi mi salutano Riccardo rimane per ultimo << Non è vero che vengono a trovarti tuoi.>>
<< Si invece.>>
<< Lo sai che quando dici le bugie balbetti e arrossisci?>> mi dice avvicinandosi all'orecchio.
Mi allontano e lo guado storto.
E continua: << Non ci vuoi andare perché non ci vado nemmeno io o perché non sei mai stata a una festa?>>.
<< Nemmeno sapevo che non ci vai.>> gli sto dicendo troppe bugie.
<< Stai mentendo di nuovo. Si vede. E poi lo sai benissimo che nei fine settimana lavoro.>>
<< Buon fine settimana e entrambi allora! A te aspetta un fine settimana di lavoro, a me un fine settima con i miei genitori!>>
Ho raccolto lo zaino e sono uscita di fretta dall'aula, mentre lo sentivo ridacchiare.
Il venerdì pomeriggio ho ripensato per tutto il tempo alla conversazione con Riccardo. Riesce a capire quando dico le bugie, solitamente non ne dico molte ma a lui a quanto pare glie ne sto dicendo un paio. Così dal senso di colpa ho prenotato il primo pullman per tornare a casa e la sera stessa alle dieci ero a casa dalla mia famiglia. Prima di andare a dormire ho visto chi aveva visualizzato lo stato che avevo messo su instagram di una foto dell'autostrada con scritto "weekend in famiglia". Nessuno dei ragazzi lo aveva visualizzato.
Il giorno dopo quando mi sono svegliata mi sono resa conto dell'assurdità che avevo fatto: solo perché Riccardo aveva capito che avevo detto una bugia, ho fatto di tutto perché lui fosse dalla parte del torto. Ecco perché quel ragazzo rientra tra i pericolosi, non per il suo stile di vita ma per l'influenza che ha su di me.
In compenso passo un po' di tempo con la mia famiglia, vado al centro commerciale con mia madre e facciamo un po' di acquisti. Nel pomeriggio controllo chi ha visualizzato il mio stato. Riccardo lo ha visualizzato. Piccola soddisfazione.
La sera esco con mio fratello e i suoi amici per andare a mangiare una pizza, non resisto e faccio lo stato con la foto della pizza e della birra nella speranza che lui la veda.
Quando mi sveglio domenica mattina per ritornare a Roma controllo chi ha visualizzato lo stato. Riccardo lo ha visualizzato alle 3:17. Altra piccola soddisfazione.
Lunedi mattina come al solito sono tra le prime ad aspettare davanti all'aula, cosi mi metto a scorrere le notizie su facebook.
All'improvviso sento quel familiare formicolio che avverto solo quando c'è lui. Alzo la testa dal telefono e lo vedo che cammina verso di me tutto assonnato. Ci salutiamo, si butta sulla sedia affianco alla mia e nel giro di un minuto si è addormentato. Non resisto mi giro verso di lui e lo osservo. Ha i capelli brizzolati castani scompigliati dal sonno, la mascella squadrata, gli zigomi alti e le labbra piene che si schiudono leggermente a ogni sospiro. E quel pearcig sul sopracciglio sinistro sembra la perfetta cornice di un quadro. Nell'atrio a qualcuno cade qualcosa per terra che emette un rumore acuto e lui si sveglia cogliendomi a fissarlo. Distolgo immediatamente lo sguardo e fingo di messaggiare con il telefono. Lui si siede composto sulla sedia e non resisto alla tentazione : << Fatto tardi a lavoro?>> e lui mi risponde freddamente <<No, sono uscito con una ragazza.>> gli rivolgo il sorriso più finto del mondo e mi rimetto di nuovo a scorrere le notizie di facebook.
Quando l'aula viene aperta e iniziamo a prendere posto, Riccardo si siede vicino a me e a malapena saluta gli altri.
Prima che la lezione inizi i ragazzi iniziano a chiedere a Riccardo con chi ha passato la serata e come è andata. Lui risponde: <<Niente di ché.>> a qual punto interviene Gianluca, il migliore amico di Riccardo che a lezione ci viene raramente. << Non gli si è alzato.>> gli altri guardano Riccardo quasi increduli mentre io a stento trattengo una risata. Riccardo mi guarda malissimo e smetto subito, mi giro avanti e seguo la lezione mentre lui per tutto il tempo sonnecchia sul banco.
Durante la pausa li seguo fuori con l'intenzione di non perdermi nemmeno una frase della loro conversazione questa volta. I ragazzi iniziano a supporre che magari non gli si era alzato per l'erba o per la stanchezza, ma Riccardo infastidito li interrompe: <<Ragazzi basta, c'è una ragazza!>> dice indicando me. E io <<Oh no! Non mi scandalizzo a sentir parlare di sesso. O, quasi, sesso.>> I ragazzi sono letteralmente scoppiati a ridere, mentre lui mi guarda intensamente negli occhi. Quando non ce la faccio più e mi metto a ridere inizia a ridere anche lui. Abbiamo poi completamente cambiato discorso decidendo che quel pomeriggio saremmo rimasti all'università a fare esercizi. Prima di rientrare Riccardo è andato al bagno e quando è tornato l'ho visto rilassato come non mai.
Il formicolio alla base della spina dorsale è diventato ancora più forte dal momento in cui lui ha posato il braccio sulla spalliera della mia sedia e non l'ha più tolto.

Tutta colpa degli Affari [COMPLETA]Where stories live. Discover now