9- The mistery's around

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Decido di prendere il foglio e avvicinarmi al telefono dell'ufficio. Compongo i numeri e dopo pochi squilli, sorprendentemente, il biondo risponde.

«Rob quante volte ti ho detto di non chi-»
«Sono Victoria» Lo interrompo, mettendo fine al suo tono alterato.
«Victoria?» Due giorni e già mi elimina dalla sua vita?
«Già, Victoria, quella che deve aiutare Ro-»

«Smettila, mi ricordo ancora di te. Sono solo sorpreso del fatto che sia tu a chiamare» Questa volta mi interrompe lui. Sospiro, decidendo di arrivare subito al succo del discorso.

«Senti, è successa una cosa molto grave. Possiamo parlare di persona?»
«Una cosa molto grave?»
«Si, possiamo vederci?» Ripropongo.
«Cos'è? Un, decisamente scadente, tentativo di chiedermi di uscire?» Mantieni la calma Vic, pensa che esiste gente più stupida di lui al mondo.

«Preferirei mangiare uno scarafaggio che chiederti di uscire»
«Insetti? Buoni. Oh, stanno diventando un trend in alcune parti del mondo»
«Perché credi che siano buoni?»
«Non vuoi davvero saperlo»
Che schifo.

«Comunque sono al Golden cry. Tra venti minuti me ne vado» Perché è di nuovo al Golden Cry, alle tre del pomeriggio, per giunta? Odio quel posto.
«Non sarò io a rincorrerti. So anche dove abiti»
«Diciannove minuti» Ripete.
Sospiro, prendendo la mia borsa.

________

Appena arrivo davanti al Golden Cry, l'unica che vorrebbe piangere qui, sono io. Ho scoperto solo adesso che questo "meraviglioso" posto, non è più solo una discoteca, ma è anche un bar. I tavolini all'esterno e i camerieri che portano salatini e aperitivi quasi non me lo fanno riconoscere.

Quando mi guardo intorno, noto dei ricci biondi e una giacca di pelle ad un tavolo vicino l'entrata del locale. Giusto per essere sicura, abbasso lo sguardo e vedo i tacchetti di un paio di stivaletti neri.
Okay, è lui.

Mi avvicino e mi siedo al tavolo e già, non vedo l'ora di tornare a casa.
Lui, forse sorpreso, alza il suo sguardo dal telefono e si aggiusta gli occhiali da sole sul naso.
«Stavo per andarmene»
Alzo gli occhi al cielo. «E invece, sorpresa»

«Allora...» Dice, scrivendo qualcosa al telefono, per poi spegnerlo e posarlo di lato a se. «Che cos'è successo di così grave?»
In realtà non so neanche da dove iniziare per parlargli di questa cosa. Cosa dovrei dirgli? "oh sai, stai rovinando la vita di un uomo: oggi l'hanno chiamato per dirgli che vogliono togliergli la figlia" oppure "ricordi che a Rob è stata pignorata la casa?" Oppure ancora "hey, sono sempre quella che non si laureerà molto presto per colpa tua, per non parlare del fatto che hai rovinato la vita di Rob. Ultimamente gli hanno anche tolto la custodia della figlia, sempre per colpa tua"

«Allora?»
La sua voce mi riporta alla realtà, ma mentre lui mi sollecita a parlare, io vedo, alle sue spalle, in un tavolo molto lontano dal nostro, Dylan e una ragazza.
Si tengono per mano e ridono insieme.
Dylan, nella sua camicia bianca, dice qualcosa che la fa ridere.

Aveva detto che veniva al Golden Cry solo perché ci venivamo sempre insieme noi due e gli mancavo.
Vedo che non è proprio così.
Ma forse, ho sbagliato anche io. Non l'ho più chiamato quando mi ha chiesto di farlo.

«Ah» Sento dire da Luke davanti a me. All'improvviso torno sul pianeta terra e vedo che il biondo sta guardando nella mia stessa direzione.
Sospiro, abbassando lo sguardo.

COMPLETE MESS // L.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora