Primo Capitolo

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Primo Capitolo.

Lego i capelli e inizio a servire i tavoli del locale.
Come ogni giorno entrano i soliti clienti, le due coppiette, il club di scacchi, le signore della farmacia accanto,e un ragazzo, non so come si chiami, e non l'ho mai sentito nominare in giro.
Viene qui da circa tre settimane, ogni giorno, lo osservo sempre, con sguardo distratto, bere il suo solito cappuccino, e poi lasciare il posto vuoto porgendo la mancia alla mia collega.

Appena torno a casa è già notte, apro la porta di casa, chiudo e lascio le chiavi nel mobile affianco al salone.
Noto Michael, mio fratello, addormentato sul divano, sorrido, mi stava sicuramente aspettando.

Salgo su in camera per cambiarmi, e capisco che lui non c'è per fortuna.

Finisco velocemente di vestirmi e scendo a preparare qualcosa da mangiare.
Metto la pizza nel forno, quel poco che aveva lasciato Michael il giorno prima e la faccio riscaldare.

Sento dei passi dietro di me, e rabbrividisco pensando possa essere lui, ma subito la voce di mio fratello mi fa tornare serena.

-Ciao bimba- Mi saluta abbracciandomi e baciandomi la fronte.
-Ben dov'è?- Chiedo titubante.
-Non preoccuparti, non tornerà per stanotte... almeno spero- Sorrise appena, e tornò nel divano.

Tolsi la pizza dal forno e iniziai a mangiarla,dividendola con Michael.

Michael è già andato a dormire, sono le undici, e non riesco a chiudere occhio, al pensiero che lui tornerà e io tornerò a soffrire.

Vado in bagno e mi rinfresco la faccia, mi guardo allo specchio e noto le occhiaie, ormai non dormo come si deve da quasi due anni.

Appena sento la porta di casa sbattere rabbrividisco, e facendo il più piano possibile corro in camera di Michael, chiudo a chiave la porta e cerco di svegliarlo.

Si sveglia, lo avverto del suo ritorno, e cerca di tranquillizzarmi.

Sento i suoi passi ovunque, è ubriaco, lo capisco da come sbatte i piedi quando cammina e le sue scarpe toccano terra.
Inizio a piangere, pensando a cosa potrebbe succedere se mai mi vedesse, o se solo gli passassi per la mente.
-Ev, ascoltami, non accadrà nulla, la porta è chiusa a chiave, ci sono io con te, se si avvicina usciamo dalla finestra- Le sue parole non mi calmano affatto, e la paura si fa sempre più grande.

Finalmente dopo qualche minuto sentiamo i passi cessare, e il suo corpo cadere a vuoto nel pavimento.
Mi metto sotto le coperte insieme a mio fratello, e cerco di addormentarmi.

E' già mattina quando sento la sveglia suonare, mi alzo e vado in bagno, senza svegliare Michael.

Appena sono pronta esco per andare a lavoro. Prendo il telefono dalla tasca e attacco le cuffie aspettando il treno alla stazione e metto i Nirvana, la mia band preferita.

Salgo nel treno e mi siedo nel primo posto libero.

Afferro il libro dalla mia borsa e inizio a leggere.

Distrattamente butto gli occhi sulle persone, e noto un ragazzo, dal volto già visto. Torno al mio libro e lascio perdere.

Sono ormai le tre del pomeriggio e sto finendo il mio turno.

Raccolgo le mie cose e torno a casa.

Apro la porta e trovo un disordine assurdo.

Noto lui che cerca qualcosa nei cassetti della cucina, e facendo piano salgo le scale.

Entro i camera di Michael e lo trovo a piangere, sul letto mentre fissa il vuoto.

-Michael, che è successo?- Dico preoccupata precipitandomi affianco a lui.
-Ha buttato la sua foto e abbiamo litigato e...- Balbettando alzò la sua maglietta per far intravedere una cicatrice profonda nella vita.
-Oddio. Andiamo da un medico, non puoi rimanere a sanguinare qui ancora per molto!-

Senza farci notare sgattaioliamo fuori dalla porta e andiamo verso il dottore.

Appena arriviamo iniziano a medicare Mikey. Lo guardo, mio fratello non mi assomiglia per nulla.

Lui è biondo, tralasciando le sue infinite tinte, e io sono mora, lui ha gli occhi chiari e io scuri, siamo l'opposto.

Finiscono di mettergli i punti e lasciamo lo studio medico, e facciamo un giro per la città, giusto per distrarci un pò.

C'è freddo a Sydney, e siamo solo a maggio, non oso immaginare quanto freddo ci sarà a luglio.
Mi stringo nel mio maglione nascondendo le mani nelle maniche lunghe e slabbrate.
Mi avvicino a Mikey e metto il braccio tra il suo, e appoggio la testa nella sua spalla, e così continuo a camminare affianco a lui.

Ci fermiamo difronte al mio negozio preferito, è di un vecchio signore, un veterano della buona musica.
Convinco mio fratello ad entrare, visto che non ci metto piede da mesi.

Entriamo, e tutto è diverso.

Mi dirigo verso la cassa per chiedere informazioni e trovo un ragazzo dal viso già visto, il tipo che entra sempre al locale.

-Sono Luke, come posso aiutarti?- Dice sorridendo.
-Non c'è Bob?- Lui scuote la testa sorridendo.
-Lui non c'è, ma se vuoi puoi chiedere a me- Sorride appena.
-Stavo cercando Incesticide, dei Nirvana-
-Ti piacciono?- Dice squadrandomi dalla testa ai piedi, e io annuisco.
Lui sorride, e poi mi porta il cd.
-Mettilo nella lista di Evelyn- Dico io, prendendo il cd.

Io non compro cd, anche perchè i soldi che guadagno mi servono per altro, così, li 'affitto' dal signor Bob.

Usciamo dal negozio e andiamo verso casa.
Appena entriamo c'è un forte odore di alcool, segno che lui c'è.
Arrivo in cucina, insieme a Michael, e lo vediamo, li, nella sedia, con la bottiglia in mano.

-Dove siete andati?- Dice lui, alzandosi.
-Eravamo dal dottore, io non stavo bene...- Dice Michael mettendosi affianco a me.
-Tu, in camera.- Dice indicandomi, e subito Michael si mette difronte a me.
-No, lei non va.-
-Michael, non metterti in mezzo, sono cose che non ti riguardano!- Lui urla, si alza e mi prende per un braccio trascinandomi

In camera,

Con lui.

Smells Like Teen Spirits || Ashton IrwinWhere stories live. Discover now