Si risveglia lentamente, schiudendo le palpebre poco a poco, ma già sorride, divertito dalla prassi che gli procurerà un altro livido sulla nuca - cosa ci trova di divertente nell'essere schiantato, ancora devo capirlo -
"la prossima volta ti crucio, Malfoy." mollo la presa sui suoi capelli, e la sua testa batte un'altra volta sul pavimento.

*****


Se c'è una cosa che ho imparato in quattordici -quasi- anni di vita in questa casa, quella è: Mai contraddire Ginny Weasley.
Mai. Piuttosto, fingiti morto, ma non contraddirla mai.
Perché, nella maggior parte dei casi, lei ha sempre ragione e tu hai torto.

È per questo che sono qui a cercare di terminare tutti i compiti per le vacanze di natale, che non sono nemmeno cominciate 'veramente' tra l'altro, ma questo è irrilevante.
L'anno scorso sono tornato al Castello senza averne finiti neanche la metà. Inutile dire che finii in punizione, sia al castello, sia qui a casa.
Mai contraddire Ginny Weasley: lezione ormai imparata.

Quest'anno non ripeterò lo stesso errore. Voglio finire il più presto possibile, e andare alla Tana per raggiungere tutti quanti.

Però, la neve che comincia a cadere, le risate di Lily e James in giardino che giocano a palle di neve, il calduccio del caminetto acceso, mi rendono veramente molto difficile concentrarmi.

Ciò che me lo rende ancor più difficile, però, è un'altra cosa che attira la mia attenzione.

Dall'altro lato della strada, scorgo una testa bionda che mi è troppo familiare.
Chiuso nel suo cappotto nero, che trascina un baule altrettanto nero, Scorpius Malfoy attraversa la strada, guardandosi prima attorno, un po' spaesato.

Scendo le scale in men che non si dica, la mamma stava già andando ad aprire, ma io la precedo.
Quando apro la porta, Scorpius è a metà del vialetto di casa.

James e Lily smettono di giocare, non appena si accorgono che Scorpius è qui.
Lo guardo negli occhi… E capisco.
Gli vado incontro, cauto.

"È… è andata…" sussurra. Ed ogni parola sembra costargli uno sforzo immane.

"Fratello.." non so cosa dire. Mi sbilancio, e gli do un abbraccio. Il baule cade con un tonfo sulla neve fresca. Forse non si è accorto di star tremando.

Lily si avvicina, col suo sorriso, candido come questa neve. "Andiamo." gli prende la mano.
Mamma lo aspetta sulla porta con un gran sorriso, grande, ma anche un po' triste.
Alzo lo sguardo su James, ma lui ha già preso il baule "Ci penso io. Entriamo. Comincia a far troppo freddo" dice, sistemandosi gli occhiali e precedendoci sul vialetto.

"Ce la fai?" chiedo al mio migliore amico. È devastante vederlo in queste condizioni. Non oso immaginare quanto, devastato, sia il suo cuore.

"Sì… Ce la faccio."
"Scorp…"
"Lei è… Andata. Al… Ce la faccio. Starò bene."


*****


"Sai, Scorpius? Invece di stare lì impalato, perché non ci aiuti a sollevare questi bauli enormi rendendoti utile al genere umano?"
Per una volta nella vita, sono d'accordo con Dominique.
Questi bauli non sembrano pesanti quando a trasportarli non sei tu. E invece pesano come macigni. Specie il mio, il doppiofondo è zeppo di libri che ho nascosto alla vista indignata di Lyanna e Domi.

Non dico che starò a studiare tutto il tempo, insomma… sono le ultime vacanze di natale… no… Però qualcosina credo di poterla fare senza correre il rischio di vedere una Roxanne che appicchi un rogo con i miei libri di Trasfigurazione avanzata nel cortile sul retro.

"E interferire con questo spettacolo? Assolutamente no!" ridacchia l'idiota, e noto con disappunto che ha gli occhi puntati sul mio sedere.
Gli sorrido amabilmente, e nel mentre afferro il libro più pesante che trovo nel baule. Lo lancio con infinita precisione, ma i suoi riflessi impeccabili sono, appunto, impeccabili, e il libro finisce con un rumore sordo sulle travi polverose del pavimento.

"Se non vuoi renderti utile, allora muovi quelle bellissime chiappe da aristocratico fuori da qui!" esclamo, infastidita oltremisura dal suo sguardo su di me, che non sembra affatto scalfito dalla mia irritazione.
Lentamente, si stacca dallo stipite della porta e si avvicina. Merda. Ma perché parlo troppo?

Dominique alza gli occhi al cielo, consapevole dell'idiozia di questa Serpe.
Quando si trova a pochi centimetri da me, e ormai posso anche avvertirne il calore, alza la bacchetta e con un leggero movimento di polso, senza proferire parola, fa levitare i bagagli sul letto come se niente fosse.
"Ogni tanto, basterebbe un 'per favore', Weasley." sorride beffardo "Oppure, basterebbe ricordare che ormai sei maggiorenne."
Ma, prima che possa replicare, o schiantarlo anche solo per aver sforato nel mio spazio personale così audacemente, sparisce dietro la porta comunicante.
Lui e le sue dannate uscite ad effetto.

Dominique mi riporta alla realtà con uno schiocco di dita. "Smettila di sbavare, e va' a cambiarti. Tra un po' dovremo scendere per cena. E anche Lyanna dovrebbe arrivare tra poco." esclama, dandomi le spalle prima di uscire dalla stanza.
"Sto bene con la mia tuta." le rispondo, ma lei è già via.

Ed io non ho negato la cosa più importante: stavo guardando Malfoy, sì. Più precisamente, il suo bellissimo culetto.



*****


L'unica eccezione - quasi totale - alla mia misantropia sono i Weasley.

Ai Weasley non è mai importato dei miei capelli troppo biondi, del mio cognome troppo 'conosciuto', del mio carattere schivo e sostenuto.

Non lo sapevo mica che, quel giorno - quel giorno - quando ho varcato la soglia di casa Potter, ne sarei stato totalmente catturato. Che sarei stato accolto con un calore che non avrei mai creduto possibile.

Non mi si fraintenda: mio padre è la persona più cara che ho. Il miglior papà che potessi mai desiderare, a dispetto di tutto, di ogni cosa che io abbia potuto sentire sul suo conto nel corso degli anni.

E lo è stato anche, e soprattutto, quando ha messo il mio dolore di fronte al suo. Quando, quel giorno, ha lasciato che io riempissi il mio baule e che andassi da Albus, il mio migliore amico, mio fratello…
Quando mi ha guardato negli occhi, vedendo per un attimo sé stesso, e quella parte di Astoria Greengrass che vive in me, sorridendomi "Vai, starò bene."

Lo è stato, e lo sarà per sempre, per me, il miglior papà del mondo.

Con i Weasley, comunque, è come essere a casa.

Tutti questi pel di carota… ti ci affezioni anche se non ne hai l'intenzione. Ti includono, anche se non pensavi di volerlo essere, e invece ti accorgi di volerlo. Ti accorgi che far parte di una 'famiglia', è una delle cose più belle al mondo.

E quando li guardo, in momenti come questo, tutti stipati nella sala da pranzo di Grimmauld Place, non posso fare a meno di lasciarmi trascinare in chiacchiere e sorrisi.

Sorrisi che non smettono di stamparmisi in volto, sorrisi che si allargano inaspettatamente, fuori dal mio controllo, quando è su di lei che si posano i miei occhi.

Lei che mi è seduta di fronte. Lei che ride, in quel modo del tutto suo, particolare, per qualcosa che Lyanna le sta dicendo.

E questo inspiegabile desiderio di voler essere l'origine del suo ridere, della sua allegria…




Heaven can wait... We're only watching the Sky!Where stories live. Discover now