capitolo 1

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Panico, appena il test di gravidanza segna positivo mi è venuta un improvvisa voglio di buttarmi dal primo ponte che vedo. Non ho mai odiato essere un omega in se per se, odiavo il pensiero su di noi da parte della mia famiglia.

Loro pensano che un buon omega debba essere puro sino al giorno in cui trovi il tuo compagno, ma questo è il pensiero di tutto il mio paesino che si trova al sud del Giappone, ha solo 100 abitanti. La mia famiglia è benestante ma nonostante ciò hanno un pensiero molto chiuso.

Ma ora torniamo alla mia storia, sono letteralmente fottuto, dato che sono incinto e non del mio compagno, che tra l'altro ancora trovo. Vi starete chiedendo chi è il padre, beh se ripenso a quel giorno mi viene solo da piangere. È accaduto durante il mio primo calore, mi trovavo all'università per finire i compiti, li un mio professore Alfa mi ha trovato e ha pensato bene di scoparmi senza chiedere se lo volessi, perché ovviamente credono che quando andiamo in calore diventiamo delle macchine senza emozioni, e ora aspetto suo figlio.

Per questo motivo ora mi trovo davanti al suo ufficio impaurito della sua reazione dato che, piccolo particolare, ha una famiglia.
"Professore le devo parlare" "dimmi" non so come dirglielo, ma alla fine decido di andare dritto al punto "aspetto un bambino da lei". Il suo viso da finto sorriso si trasforma in un ghigno beffardo " come faccio a sapere che è mio?" "Scusi?" Rispondo sorpreso e confuso "voglio dire, sei un omega e sei giovane, Di solito voi, come dire..." "non sto capendo, sta dicendo che vado con il primo che capita?" "Beh, sei un omega" "ma che cazzo dici, mi stai dando praticamente della puttana, quando tu sei stato l'unico" "ascolta, io non so che farti, puoi abortire o fare quello che vuoi ma io non ne voglio sapere" "certo prima te ne approfitti e poi te ne lavi le mani, mi fai schifo" " e cosa vuoi che faccia, ho una famiglia e la amo non la rovino certo per un omega come te".

Me ne vado senza dare una risposta, mi fa schifo e mi faccio schifo io stesso, come ho fatto a sperare che mi avrebbe aiutato? è sempre stato uno stronzo, e ora che faccio? Se lo dico alla mia famiglia sicuramente non ne uscirò vivo ma è l'unica cosa che posso fare, perciò mentre piango mi sto dirigendo a casa.

Sono appena arrivato e stanno tutti in sala, ho troppa paura "mamma, papà devo dirvi una cosa" loro mi guardano spronandomi a parlare " ecco, la settimana scorsa ho avuto il primo calore e beh non lo sapevo" le loro espressioni si stanno oscurando e non so se continuare, " e-ecco è capitato che il professore di letteratura stava passando dalla biblioteca e ha pensato bene di aiutarmi,diciamo, il problema è che ora sono incinto e lui non ne vuole sapere" finisco con le lacrime agli occhi. " Mi fai schifo, non sei degno di questa famiglia" "ma papà io non ho colpe è stato lui"

"zitto, lui è un'Alfa rispettabile e ha una famiglia, non si sarebbe mai azzardato, ora cosa dirai al tuo compagno? Diventerai un rifiutato" continua mio padre, mentre mia madre sta solo zitta, del resto lei non ha mai parola in niente, si fa trattare di merda ma io non sono così. "Quindi cosa dovrei fare io?" " Te ne andrai da qui, non mi interessa dove basta che vai lontano dai miei occhi e che non dici niente in giro, non voglio rovinare la mia reputazione" "e dove vuoi che vada sentiamo?" " A Tokyo, noi ti pagheremo l'università ma solo perché sono obbligato, per il resto non mi interessa niente, neanche di quel coso che hai lì"

"bene sai che c'è, menomale non voglio avere niente a che fare con questa famiglia di merda, e soprattutto non voglio crescere mio figlio in questo schifo di paese, abitato da persone di merda" così mi arriva uno schiaffo da parte di mia madre, non mi avevano mai picchiato.

Ci guardiamo negli occhi per un po' e vedo solo indifferenza per questo decido di non aspettare un minuto in più e mi reco nella mia vecchia stanza, metto dentro Una valigia i vestiti e tutte le mie cose, scendo ed esco dalla porta senza nemmeno girarmi per un ultimo sguardo, sarebbe inutile, ora devo pensare a me e al mio bambino o bambina.

Mentre mi reco alla stazione mi capita di passare davanti la mia ormai ex università, e il caso vuole che incontro proprio il professore con la sua famigliola fintamente felice, chissà con quanti omega ha fatto questo gioco all'insaputa della moglie. Mi ha visto, e continua a fissarmi mentre entra in macchina, abbassa lo sguardo sulla valigia e poi mi riguarda in viso con un'espressione, triste? Non so fatto sta che io lo mando a fanculo con il dito e me ne vado dritto per la mia strada senza girarmi nemmeno una volta, nonostante continuo a sentire il suo sguardo su di me. Non ho dovuto salutare nessuno dato che non ho amici, del resto mi schifano tutti dato che ero l'unico omega maschio, per questo quando varco la soglia del treno decido di lasciarmi tutto il passato e ricominciare, fanculo paese di merda.

Ed eccomi qua, nella capitale,lontano da quelle merde . Durante il viaggio ho raccontato tutto a mio cugino, l'unico che mi capisce e lui mi ha gentilmente aiutato, ha una casa che non usa più dato che ora si è trasferito dal suo compagno e la fortuna ha girato anche dalla mia parte dato che ha già una camera per neonati, e l'affitto è buono, infondo è mio cugino. Mi ha mandato delle foto e non è niente male

E un po' piccola ma dato che sono da solo andrà più che bene, ora devo trovare un lavoro, come se fosse facile, inoltre devo ancora sbrigare le pratiche per l'università

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E un po' piccola ma dato che sono da solo andrà più che bene, ora devo trovare un lavoro, come se fosse facile, inoltre devo ancora sbrigare le pratiche per l'università. Wow sono appena arrivato e già ho da fare tutte queste cose? Morirò presto me lo sento.

🚨 Salve a tutti gente, questo è il primo capitolo un po' introduttivo, è la mia prima storia omegaverse e spero che vi sia piaciuta, se è così fatemelo sapere con una stellina, gli aggiornamenti saranno un po' casuali credo. Grazie dell'attenzione 🚨
~mirkafebbo~

Finally I Meet You~💜❤️Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz