8. Look to the past III [2/2]

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*Attenzione! Questo capitolo contiene scene di bullismo!*








Severus non riusciva a capire.

Non riusciva a capire come ragionasse quella stupida ragazza, Harrison. Stava in silenzio alle lezioni, reagiva in modo inspiegabile vicino a certe persone (Severus l'aveva studiata attentamente, soprattutto quando era capitata accanto a Lily durante la lezione di Incantesimi, pochi giorni prima, anche se questo aveva a che fare più con la rossa che con lei), faceva amicizia con Goyle, quando la ragazza era al gradino più basso nella scala sociale di Serpeverde, persino più in basso di Severus, data la sua incapacità magica e la tradizione di famiglia di accompagnarsi a maghi più grandi per fare da galoppini, e per non parlare della sua recente amicizia con Theodore Rookwood.

Lei e il piccolo Rookwood erano entrati in Sala Grande insieme, quella sera, mano nella mano, disgustosamente vicini, e si erano seduti accanto a Goyle. Anche se non riusciva a sentirli, Severus intuiva dalla faccia di Goyle che anche lei conosceva la fama dei Rookwood e lanciava sguardi preoccupati prima alla sua amica, poi al bambino stesso, in un ciclo infinito.

Cosa voleva fare, quella dannata ragazza? Attirare su di sé l'attenzione del padre del bambino e morire fra atroci torture?

Severus l'osservò per tutta la durata del banchetto, facendo finta di lanciare sguardi disinteressati in direzione della Sala, oppure nascondendosi sotto la cortina di capelli neri che gli cadeva in faccia.

La prima volta che l'aveva vista, al banchetto di inizio anno, aveva scambiato Lucy Harrison per una bambina troppo crescita e solo dopo, quando era rimasta l'unica fuori dall'ordinamento, si era permesso di osservarla meglio.

Era una ragazza piuttosto bassa, dai capelli corti e ricci, la pelle mulatta e il naso rigido vagamente all'insù. C'era qualcosa in lei che gli ricordava Potter, o almeno una sua versione femminile e dai tratti molto più morbidi, come se fosse una cugina o simile. I capelli erano gli stessi, così il colore della pelle e qualche taglio nel volto, come la mascella dura e il naso.

E la prima cosa che aveva pensato, nel vederla, era che fosse dolorosamente Grifondoro — lo sguardo, la postura, fino all'ultimo dei suoi riccioli ribelli. Tutto così Grifondoro!

Lei era avanzata sicura verso la sedia dove tutti i primi anni prima di lei erano stati ordinati e, una volta seduta, aveva passato lo sguardo su tutte le tavolate. Gli era sembrato che un lampo di terrore l'avesse attraversata non appena i suoi occhi si erano posati su quello dei Grifondoro, ma subito il capello era stato calato sul suo capo e Severus non era riuscito ad approfondire.

Dopo qualche secondo di esitazione un sorprendente "Serpeverde!" era uscito fuori dalla bocca di stoffa dal cappello, lasciando Severus molto sorpreso. Non se lo sarebbe mai aspettato.

Anche adesso, seduta accanto a baby Rookwood e a Goyle, vedeva in lei la sfacciataggine di una Grifondoro e aveva la prepotente sensazione che fosse stata assegnata alla casa sbagliata. Non c'era finezza in lei, nessuna voglia di mostrarsi intelligente e ambiziosa, non si sforzava neanche di creare una facciata apprezzabile ai purosangue. Come ogni persona imparentata anche in minima parte con i Babbani, era suo compito guadagnarsi una posizione a Serpeverde e doveva averlo capito, ormai, dal momento che non riceveva altro che indifferenza o bieco disgusto da tutti. Ma niente. Harrison non faceva niente.

Come poteva farlo? Come poteva non curarsi di quello che gli altri pensavano di lei?

Severus si sentiva per la prima volta nella sua vita un uomo ignorante, come se gli mancasse una cosa fondamentale, come se quella cosa fosse proprio davanti a lui ma non riuscisse ad afferrarla.

Beyond the Veil    (Snarry - Fem!Harry)Where stories live. Discover now