5. Look to the past II [1/2]

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Quando si svegliò, il giorno seguente, era ancora presto, con solo un piccolo raggio di sole che attraversava le acque torbide del lago fuori la finestra. Lanciando velocemente un incantesimo Tempus, si rese conto che erano ancora le sei. La prima lezione era alle nove. Le abitudini dei Dursley sono difficili da dimenticare...

Con tutto il tempo che aveva a disposizione, Harry decise di farsi una lunga doccia. Il giorno prima era andata a letto con la divisa ed ora era tutta stropicciata. Borbottando in modo scontento, prese un'altra uniforme dal suo baule, chiedendosi se esistesse un incantesimo per sistemare certe cose. In questa linea temporale il suo armadio era limitato, aveva ben pochi vestiti e ancor meno possibilità di acquistarne altri, quindi doveva stare attenta a quelli che già aveva.

Trascinandosi svogliatamente in bagno, Harry si svestì, mentre lo specchio l'apostrofava riguardo i suoi capelli.

"Bambina, che disastro!"

Una volta uscita dalla doccia, Harry si sentiva finalmente più sveglia. Indossò la nuova uniforme e, dopo essersi valutata con una veloce occhiata allo specchio, si pentì di non essersi mai interessata ai fascini da applicare ai vestiti. Le avrebbe fatto comodo poter rimpicciolire quelle vesti fuori misura che era costretta a indossare.

Quando ebbe finito, senza neanche darsi la pena di sistemare quell'inguardabile nido incolto che erano i suoi capelli, Harry tornò in stanza. Erano ancora le sette e la colazione non sarebbe iniziata prima delle otto. Dicendosi che era una cattiva idea uscire dai sotterranei e andare a girovagare per il castello come era sua abitudine, Harry si sistemò a letto e iniziò a leggere un vecchio libro sui giratempo che aveva comprato a Diagon Alley per dieci zellini.

Studiò fin quanto i rumori della sua compagna di stanza che si svegliava non la riscossero. A quel punto, posò la sua lettura e riaprì le tende.

Romilda Goyle era una ragazza dai tratti grossi, la faccia squadrata e la mascella dura e pronunciata. Portava i capelli in una tesissima crocchia sul capo, che non faceva altro che accentuare ancor di più le spigolature del suo volto. Non era difficile notare la somiglianza con l'ex compagno di scuola di Harry. C'era tutto, dal collo taurino, al naso schiacciato.

"Sei già sveglia", grugnì la ragazza, sembrando imbarazzata. Stava in piedi nella sua veste da notte bianca con i ricami floreali color panna, facendo di tutto per non sembrare fuori luogo in quel vestito, le cui misure e il modo in cui tirava sulle spalle e sui fianchi non facevano altro che ricordare alla povera ragazza come avrebbe preferito indossare qualsiasi altra cosa piuttosto che quello.

Harry provò un'istantanea simpatia per lei, le sembrava quasi Neville. "Sì, ti ho lasciato il bagno libero."

La ragazza Goyle la fissò per qualche secondo, poi andò al bagno senza dire una parola. Tornò in camera diversi minuti dopo, già vestita e lavata, e si sedette sul suo letto con la schiena ingobbita e le mani arricciate in grembo. Ci fu un teso silenzio tra loro due, finché Harry non si decise a romperlo.

Si alzò e si avvicinò all'altra ragazza, che la guardava con aria assai confusa. Allungò una mano. "Non ci siamo presentate molto bene ieri, Rosier aveva fretta di sbarazzarsi di me, ma voglio rimediare. Sono Lucy Harrison, ma vado per Harry." 

E andava bene finché considerava Harry come diminutivo di Harrison invece che di Harriet.

Goyle annuì, le guance che le si tingevano di rosso. Le prese la mano e la scosse un paio di volte. "Romilda."

Harry sorrise e quel sorriso parve confondere e incantare ancor di più la povera ragazza.

"Mi chiedevo... non è che potresti accompagnarmi alla Sala Grande? Non so se ricordo bene la strada e mi farebbe piacere parlare con qualcuno."

Beyond the Veil    (Snarry - Fem!Harry)Where stories live. Discover now