XV- Biscotti al cioccolato

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Fuori dalla scuola le aspettava Margaret, appoggiata all'utilitaria di nonna Mary osservava la sorella e Natalie correre verso di lei.

-Meg, cosa succede? Come mai sei venuta a prendermi tu? - domandò Anne alquanto sorpresa.

Il suo umore non era dei migliori, quindi non era molto in vena di sorprese.

-Niente, tranquilla, oggi tu e Natalie venite con me a New York, la nonna sa già tutto e anche Shelley, quindi non devi preoccuparti di niente, coraggio andiamo, Crystal ci aspetta a casa - affermò Margaret, mentre le due ragazzine salivano in macchina.

Anne era silenziosa, ancora stava rimugiando sullo spettacolo di fine anno scolastico, per il quale stava investendo grande impegno, era tuttavia molto difficile per la piccola Wilson non pensare al progetto naufragato con Cloe.

-Allora Natalie, hai novità? - domandò Margaret mentre guidava verso la casa della nonna.

Infatti avrebbero restituito la macchina a Mary e poi avrebbero preso il treno fino a New York.

-In effetti ho qualche novità, ho rifiutato un ruolo - affermò la piccola Hershlag guardando con la coda dell'occhio Anne, la quale era seduta sul sedile posteriore e guardava fuori dal finestrino.

-Davvero? E che ruolo hai rifiutato? - volle sapere Anne di colpo interessata all'argomento.

Non che la carriera di Natalie non interessasse all'amica, ma in quei momenti si sentiva terribilmente in difetto nei riguardi della piccola Hershlag, che quasi si sentiva di essere una persona cattiva.

-Ho rifiutato il ruolo di Lolita nel nuovo adattamento del libro - rispose Natalie accennando un sorriso.

Non era stato facile rifiutare quel ruolo, ma si era resa conto che se non voleva fare la fine di molte attrici bambine, doveva scegliere con attenzione i ruoli da interpretare.

-Ho incontrato Adrian Lyne, qualche giorno fa - riprese a raccontare Natalie, mentre Anne faceva mente locale, ricordando che, in effetti, dopo essere tornata dal set del nuovo film di Woody Allen, Natalie le aveva raccontato di aver incontrato un regista.

Tuttavia non avevano fatto in tempo ad approfondire l'argomento, perché erano state di nuovo travolte dalla loro vita scolastica.

-E cosa gli hai detto? - Anne appoggiò la testa al sedile di Natalie, come se la vicinanza con l'amica potesse farle sentire prima la risposta.

-Gli ho detto fin da subito che non avrei potuto fare quel film. Il primo adattamento che è stato fatto del libro di Kubrick è fantastico, proprio perché non veniva mostrato niente, quello che invece aveva in mente Lyne era molto più esplicito. Lui ha cercato di rassicurarmi, per fare in modo che accettassi il ruolo, dicendo che avrebbero usato i doppi del corpo, ma io ho risposto a mia volta che, questa congettura l'avremmo saputa noi, addetti ai lavori, ma non il pubblico, il quale avrebbe pensato che fossi sempre io, quindi ho risposto no grazie -

Anne tornò a guardare fuori dal finestrino pensando a tutto il coraggio che doveva aver avuto Natalie nel dire una cosa del genere ad un regista ed Anne la ammirava per questo, non sapeva se, nella stessa situazione, lei sarebbe stata capace di fare lo stesso.

Anzi, conoscendo se stessa e come era fatta, lei avrebbe accattato e forse, avrebbe fatto la fine di molte artiste bambine di quel periodo, ovvero destinate a sparire molto presto dalle scene.

-Non pensare così, Nene, non sei quel genere di persona che cede oltre certi limiti - dichiarò Natalie, intuendo i pensieri dell'amica.

Secondo Natalie, Anne era un grande talento, ma si sentiva in difetto e questo la piccola Hershlag non poteva sopportarlo, la sua amica meritava tutto il bene, perché lavorava sodo e meritava che quel lavoro doveva essere premiato, ed era certa che lo spettacolo che stava preparando sarebbe stato un successo.

-E poi non credo che ci sia bisogno di un film su una ragazza di tredici anni che ha, ehm, rapporti con un uomo di cinquant'anni - concluse Natalie.

-Hai fatto bene, sono orgogliosa di te - affermò Margaret con un sorriso radioso in volto.

Anne si limitò a sorridere a sua volta, non avendo parole da dire, poiché Margaret aveva già espresso quello che la minore delle due Wilson pensava.

Syosset sfrecciava oltre i finestrini dell'utilitaria di Mary insieme ai pensieri di Anne e alle incertezze che, da qualche tempo, si erano accumulate, forse per ricordarle quello che Allison le aveva sempre ripetuto, fino alla nausea, ovvero che lei non sarebbe mai riuscita a combinare niente nella vita.

Il fallimento del progetto di Cloe pareva aver dato ragione ad Allison, anche se Margaret, Crystal e Natalie facevano di tutto per farle cambiare idea.

La sua amica, soprattutto, non si stancava mai di ripetere quanto Anne fosse portata per la scrittura e la regia e che quindi non potesse arrendersi di fronte al primo ostacolo.

Margaret parcheggiò nel vialetto che dava sulla villetta di Mary.

-Passiamo a salutare e poi andiamo - dichiarò Margaret mentre le ragazze scendevano dalla macchina ed entravano in casa.

Appena superato l'ingresso subito vennero investite da un buon profumo di biscotti con le gocce di cioccolato, i preferiti di Anne, ma non solo, vi erano altri profumi altrettanto deliziosi, come quello del pan di Spagna appena sfornato.

Mary doveva aver deciso di cucinare dolci per tutto il quartiere e, a dire il vero, non sarebbe stata nemmeno la prima volta che lo faceva.

La donna aveva raccontato alle nipoti che, quando era appena arrivata con la famiglia negli Stati Uniti, durante la guerra, per aiutare i genitori a sbarcare il lunario, Mary si era messa a fare biscotti e a venderli porta a porta ai vicini di casa e poi a tutto il quartiere.

-Ciao, nonna - sorrise Anne quando ebbe superato la porta della cucina.

-Ciao, ragazze - Mary alzò lo sguardo e sorrise.

Il viso era incipriato dalla farina e le mani erano immerse in una ciotola, con dentro l'impasto di chissà quale dolce.

L'odore dei biscotti si confondeva con quello del cioccolato fondente e della confettura alle fragole, forse Mary aveva intenzione di fare anche la Sacher Torte.

-Cosa stai preparando? - domandò Natalie avvicinandosi.

-La Sacher, però ho appena cominciato e ci vorrà ancora un bel po', però se volete ho appena sfornato dei biscotti con le scaglie di arancio, è una nuova ricetta, quindi non so come siano venuti -

Nonostante ancora non avessero pranzato le ragazze si avvicinarono alla teglia, lasciata appoggiata sul piano in marmo della cucina, a poca distanza dal lavello ingombro di ciotole incrostate di farina, e afferrarono un biscotto a testa, anche se Natalie dubitava che sarebbe riuscita a resistere all'impulso di assaggiarli tutti.

Infatti era sicura che Mary avesse creato varie varianti della ricetta originale e che quindi le scaglie di cioccolato e quelle di arancia fossero solo una parte dell'esperimento.

-Attente che sono caldi - dichiarò Mary mentre Anne mordeva il biscotto.

-Ahia! - Anne sventolò la mano davanti alla lingua infiammata a causa del biscotto.

-Io ti avevo avvisata, tesoro - sorrise Mary.

-Sono buonissimi, Mary - intervenne Natalie.

-Grazie, cara, ho fatto un sacco di farciture, se avrete tempo vi faccio assaggiare anche gli altri - dichiarò la donna e Natalie notò quanto fosse felice Mary e Margaret pensò che il loro arrivo a New York poteva essere ritardato di qualche minuto.

Per la prima volta dopo qualche giorno, Anne sorrise.

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