X - Silenzio

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Decidere di prendere parte a Beautiful Girls era una scelta scontata per quanto riguardava Natalie, tuttavia non poteva dimenticare cosa le era successo tempo prima.

Quella lettera l'aveva spaventata, aveva deciso che avrebbe optato per un ruolo per niente sexy, così da apparire molto conservatrice e seria.

Non voleva essere considerata una Lolita, perché lei non era Lolita e solo perché aveva interpretato Mathilda questo non dava autorizzazione a nessuno di trattarla come un oggetto.

Aveva scritto tantissimo a riguardo e, nonostante questo, non riusciva a togliersi dalla testa, l'idea che avrebbe dovuto proteggere sé stessa e la sua famiglia dal mondo dello spettacolo, il quale poteva essere veramente crudele.

-Vedrai che non accadrà più, Nat, nessuno oserá più pensare quelle cose - dichiarò Anne, sdraiata sul letto della sua amica, mentre sfogliava il suo di diario.

Esattamente come Natalie, anche Anne non se ne separava mai, solo che, a differenza della piccola Hershlag, Anne portava la chiave del diario attaccata ad una collanina dalla quale non si separava mai.

Un modo come un altro per proteggere la sua privacy, una cosa di cui Natalie non aveva bisogno, visto che Shelley non si sarebbe certamente messa a leggere il diario della figlia, visto che la ragazzina non le nascondeva niente.

-Farò in modo che ciò non accada - fu la risposta determinata di Natalie.

Anne chiuse il suo diario mettendosi seduta e incrociando le gambe.

-Ma alla fine accetterai il ruolo, oppure no? - domandò Anne con curiosità.

-Penso di sì, mi sono innamorata di Marty e non riuscirei ad immaginare qualcun altro che non sia io in quel ruolo - rispose Natalie torturando la manica della felpa.

-In effetti ti ci vedo in quel ruolo. - Sorrise Anne.

Natalie tuttavia aveva capito che la sua amica cercava in tutti i modi di non parlare di sé stessa.

-Annie, perché non mi dici come vanno davvero le cose tra te e tua madre? - domandò Natalie.

Anne scosse le spalle mentre guardava fuori dalla finestra il sole che iniziava a scendere.

-Lo sai come è fatta Allison, pensa solo a sé stessa, quasi quasi sto bene solo quando sono con papà e con la nonna, ovviamente - fu la risposta della biondina.

Natalie accese lo stereo, comprendendo che dalla sua amica non sarebbe riuscita a cavare un ragno dal buco.

-Musica indie? - volle sapere Anne mentre il suono si espandeva nell'aria.

-Indovinato - rispose l'altra.

Rimasero in silenzio ancora per un po' poi Anne tornò da sola a parlare di Allison.

-Non pretendo di sapere i dettagli sul loro matrimonio, che sta andando a rotoli e riesco a vederlo anche io, ma almeno che non continui a stressare me con i suoi problemi. Ora si lamenta di mio padre e ora si lamenta di Sean quando non ottiene ciò che vuole, sembra che, delle due, l'adolescente sia lei e non io. Sembra lei quella alle prese con i primi amori, con i messaggi nell'armadietto e tutto il resto -

Natalie non proferí parola, preferendo non dare la sua opinione, non se la sentiva di giudicare Allison per il suo comportamento, però comprendeva anche il punto di vista di Anne.

-Quando Margaret era in casa era con lei che mamma si sfogava, ma da quando lei se ne andata, sono io ad aver preso il suo posto. Una volta ho suggerito a mamma di tenere un diario e lei ha risposto che non era più una ragazzina e che non aveva bisogno di mettere nero su bianco niente. Non l'ho mai confessato a nessuno apertamente, ma, mio padre non vive più con noi da tempo. È andato a vivere con la sua amante, Grace. Sono certa che prima o poi chiederà il divorzio e forse sarebbe meglio per tutti - sospirò Anne.

Natalie si sedette di fianco all'amica cingendole le spalle.

Anne era sempre stata forte e l'aveva sempre supportata, ora toccava a lei fare altrettanto.

-Vorresti veramente che i tuoi divorziassero? - volle sapere Natalie.

-Se servisse a mettere fine a tutti i litigi a cui assisto tutte le volte che papà torna a casa per riprendere le sue cose, sì, mi piacerebbe che divorziassero. So che queste parole potrebbero sembrare dure e prive di tatto, visto che sono loro figlia, ma io soffro, Nat, soffro tanto perché mi sento in colpa, in colpa per non poter fare niente se non osservare la mia famiglia che va in pezzi -

Anne si prese il viso tra le mani, trattenendo le lacrime mentre Natalie la stringeva più forte, nessuna parola che avrebbe potuto dire in quel momento avrebbe potuto alleviare la sofferenza che la sua amica provava in quel momento.

Natalie non aveva mai provato quel senso di impotenza che affliggeva Anne in quel momento, almeno non nell'ambito familiare.

Certo anche Shelley e Avner litigavano ogni tanto, ma era una cosa normale tra individui con il proprio carattere e le proprie idee, quindi sì, litigavano, ma trovavano sempre un modo per fare la pace.

Allison e Christopher invece no. Avevano superato il momento in cui si litigava e si faceva la pace, per loro esisteva solo una guerra silenziosa, alimentata ogni giorno, da un qualcosa conosciuto solo a loro, qualcosa che nemmeno Anne poteva capire.

La musica si spandeva per la stanza, senza riuscire a coprire il suono dei singhiozzi di Anne, Natalie le accarezzava i capelli biondi cercando in ogni modo di calmare l'amica, ma non sapeva davvero come fare.

Poi le venne un'idea.

Si staccò da Anne, la quale nel frattempo aveva tirato fuori dalla tasca dei pantaloni un fazzoletto e si era soffiata il naso rumorosamente.

Natalie prese in mano Diario e lo sfogliò velocemente, cercando una frase, un qualcosa che potesse aiutarla e la trovò dopo un attimo.

Si sedette di nuovo di fianco ad Anne e affermò :

-Quando ho bisogno di conforto e non riesco a trovarlo in chi mi è vicino perché ritengo che nessuno possa capirmi, cerco in questo libro e trovo sempre qualcosa che mi aiuta a tirarmi su.

-E hai trovato qualcosa che possa essermi d'aiuto? - domandò Anne mentre un sorriso le compariva sul viso fino a quel momento bagnato dalle lacrime.

-Sí, ne ho trovata una... I genitori possono solo dare buoni consigli o metterli sulla giusta strada, ma la formazione finale del carattere di una persona giace nelle sue stesse mani. - lesse Natalie ad alta voce.

-Era veramente saggia per avere la nostra età - dichiarò Anne con un sorriso.

-Sí, immagino che fossero le circostanze a renderla così saggia è dovuta crescere in fretta - sospirò Natalie, felice però di vedere che Anne sembrava stare meglio.

-Va meglio?

Anne annuì per poi tornare a guardare il libro che Natalie teneva in mano.

-Sí, penso che mi farà bene leggerlo -

-Puoi anche prendere appunti se vuoi - affermò Natalie mostrando le varie note e sottolineature che campeggiavano in ogni pagina, di fianco ad ogni paragrafo.

-Allora lo farò. Grazie, Nat - sorrise Anne, finalmente felice.

I diari del cigno nero Onde histórias criam vida. Descubra agora