Mio padre non ha un bar

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KYLE
Ecco. Quello era l'ultimo modo in cui avrei voluto che lei scoprisse tutto.
Non si sarebbe mai fidata di me e riuscivo già a sentire la voce di mio padre che mi esiliava per sempre perché non ero riuscito nemmeno a portargli una ragazza.
A meno che...

"Non credo abbia capito qualcosa."
Dissi a Michael, mentre osservavamo Jade stesa sul pavimento.
"Potremmo semplicemente dirle che ha capito male e che poi è svenuta."
Continuai, infondo chi mai avrebbe potuto credere a una follia del genere?
"Provo a svegliarla." Disse Michael afferrando una bottiglia d'acqua e rovesciandogliela addosso.
"Forse non era il modo giusto." dissi.

Jade aprì gli occhi di scatto e tossì.
"Cosa diamine sta succedendo." Esordì. "Nulla!" Disse Michael.
Si alzò in piedi e si tolse l'acqua dalla faccia. "Io vi ho sentiti! Parlavate di me e di dirmi la verità, e adesso voglio saperla. Per non parlare degli oggetti che volavano nella stanza, cosa siete dei maghi?"
Mi girai verso Michael e strizzai gli occhi. Non potevo credere che stavo per dirglielo.

"Io sono il figlio di Lucifero, e lui è il suo assistente." Non appena pronunciai quelle parole sentì un peso liberare il mio stomaco.
Jade mi guardò e poi scoppiò in una grande risata. Lo avevo previsto.
Alzai gli occhi al cielo.
"Figo è tipo un gioco di ruolo su Lucifer? Perché potrei fare Chloe."
Sorrise, indicando il modo in cui era vestita.
Io e Michael ci guardammo confusi.

"Cos'è Lucifer?" Chiesi.
"È una serie TV in cui il diavolo gestisce un bar notturno a Los Angeles e risolve crimini con la detective Chloe." Disse come se fosse ovvio. Scossi la testa allibito.
"Mio padre non ha un bar."
Ero confuso.

"Non è uno scherzo, Jade.
È la verità." Si intromise Michael con estrema serietà. E se Michael era serio, era per forza vero. Lei chiuse gli occhi e li riaprì più volte.
"Cosa significa tutto questo?" Chiese.
"Siamo venuti qui per te, perché sei speciale, sei come noi." Dissi.

"Come voi?"
"Noi abbiamo dei poteri, e anche tu."
Rise nuovamente.
"Si, certo." Mi avvicinai e le presi le mani. "Senti, non avrei motivo di prenderti in giro su una cosa del genere, capisco che non riesci a crederci ma è la verità. Mio padre ha ricevuto una profezia dove c'eri tu, ha detto che sei molto potente ma non lo sai ancora." Mi guardò negli occhi e per un attimo mi ritornò alla mente quando solo poche ore prima, eravamo incastrati nell'angolino di quella casa e avevo sentito il cuore uscirmi dal petto.

"Voi siete pazzi." Concluse, lasciandomi le mani.
"Non lo siamo." Disse Michael.
"Ma comprendo che adesso ti possa sembrare tutto assurdo."
Lei annuì.

"Quando vorrai, ti aiuteremo a scoprire quali sono i tuoi poteri e indagheremo sulle origini della tua famiglia." Dissi.
Lei sembrava ancora incredula, ma da un lato, anche incuriosita.
"Ora torno in camera, Rosie è già abbastanza arrabbiata con me."
Si passò le mani tra i capelli biondi.

"Perché è arrabbiata con te?"
Mi guardò nervosa, Michael si incupì.
"Nulla di importante."
Sorrise.
"Ci vediamo in giro."
Disse, ma sapevo già che non l'avrei vista per un po'.

Quando uscì io e Michael ci lanciammo sui nostri letti, eravamo esausti.
"Non posso credere che glielo abbiamo detto." Disse.
"Io non credevo che sarebbe successo così presto." Ammisi.
"Cosa facciamo adesso?" Chiese, girando la testa verso di me.
"Aspettiamo." Sospirai.
"Aspettiamo che lei sia pronta a scoprire chi è davvero."
"E se non tornasse?" Doveva farlo, o sarebbe stata la fine per me.
"Tornerà, tornano sempre tutti."
Dissi, e speravo davvero che fosse così.

"Comunque io so perché Rosie è arrabbiata con lei." Disse Michael.
"Ah sì?"
"Certo, vi ha visto alla festa. In realtà vi ho visto anch'io. Tutti vi abbiamo visto in effetti. Emanavate scintille, amico. È stato davvero intenso, peccato che poi non vi siete baciati davvero." Sospirai.
"Non può succedere, te l'ho già detto.
Lei è e deve essere soltanto la nuova protetta di mio padre. Lui vuole che frequenti solo determinate persone, e lei è off limits, me lo ha detto prima di partire." Spiegai.

"Quando inizierai a fare quello che vuoi tu e non quello che vuole lui?" Mi guardò quasi con rabbia. Feci un piccolo sorriso.
"Quando smetterà di essere la creatura più potente e malvagia del mondo."

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