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Occhi spenti.
Capelli lunghi, castani. Un castano scuro quasi a voler coprire tutto.
Viso pallido.
E un'infinità di difetti.
Cosi era sempre stata abituata, Giulia, a descrivere se stessa. Forse prendendo spunto da ciò che dicevano gli altri su di lei e non ciò che realmente pensava su se stessa.
A volte é molto più facile farsi descrivere dagli altri, lasciar che siano gli altri a decidere chi siamo; soprattutto quando siamo deboli difronte a giudizi e parole, così tanto da farsi ricoprire da essi.

"Giulia Stabile!" Esclama una voce maschile, uno dei tanti che lavora per la mediaset.
Trema, quasi non sente più le gambe.
"Perché combino sempre guai?" Ripetevano le voci nella sua testa. "Mannaggia a me! Vabbe, ormai ci sono dentro"
Si incammina verso lo studio maledicendo il giorno in cui si e iscritta ai provini, entrare ad amici era il suo sogno, ballare era la sua vita, era l'unica cosa che la rendeva viva fin da sempre.
E questo le ha sempre dato forza, infatti, pensando a queste parole allunga il passo e si catapulta in studio. Si gira intorno e vede già alcuni ragazzi e ragazze seduti nei propri banchi assegnati. Lei non pensava di entrare, ma voleva provarci.

I ragazzi continuavano a squadrarla, sopratutto quelli al primo banco. "Hello!" Esclama verso i giudici, nascondendo la sua risata tanto giudicata sempre da tutti.

"Lei ride tanto!" Esclama la presentatrice, Maria, ridendo anch'essa continuando a presentare Giulia.

Parte la musica e con lei anche Giulia. La musica, la danza erano un mondo apparte. Era un mondo tutto suo dove poteva essere se stessa, dove poteva esprimere ogni suo sentimento, dove poteva essere libera di creare la sua arte.

Quando ballava sembrava una persona diversa da com'era nel quotidiano, chi avrebbe mai pensato che una ragazza così solare e ingenua poteva distruggere tutti solamente ballando?
Ma lei era così, lei voleva essere se stessa nella danza. Sapeva che poteva metterci tutto di lei senza che nessuno poteva dire nulla.
Finalmente si stava esibendo in quello studio e per lei era già un enorme passo.
Quando ballava aveva la magia di dimenticarsi tutto, perfino le sue insicurezze e di far innamorare tutti di lei. O almeno, lei questo sperava ogni volta che ballava.
Voleva che tutti sentissero le sue emozioni.

Finita la musica, torna sui suoi piedi. Diventando la ragazza timida di sempre. Non aveva paura dei 'no' dei giudici, lei avrebbe comunque continuato a ballare con la consapevolezza di aver fatto un grande passo verso se stessa.

Dopo due 'No' ricevuti, era già pronta a tornare indietro, ma un giudice la guardò.  "Per me sei assolutamente dentro!" Esclama la maestra guardandola quasi innamorata.

Giulia saltella su se stessa, di certo non poteva credere che era appena entrata in quella scuola per poter coltivare il suo sogno. Ma era proprio così.
"Forse un miracolo" Pensa. "Forse gli ho fatto pena" continua a pensare mentre resta imbambolata al centro dello studio. "Vuoi sederti nel tuo banco?" Le chiede Maria indicando quest'ultimo e ridendo. "O hai già cambiato idea?"
Giulia ride e corre verso il suo banco, si siede e si guarda attorno ricevendo i complimenti per la sua performance.

Una volta finita la puntata, si dirigono verso la casa, enorme.
Lei sembrava un piccolo pesciolino in un oceano enorme. "Vieni, ti mostro il tuo letto!" Esclama una ragazza bassina, con un caschetto nero ed un rossetto rosso. "Mi chiamo Martina e dormirai qui con me" Fa un sorriso mentre aiuta Giulia a sistemare il tutto e a rendere il suo angolo come se fosse a casa, così definito da Giulia.

"Sei stata davvero brava a ballare" Dice Martina.

"Non ho visto il tuo ballo, ma di sicuro sarai anche tu bravissima. Per entrare qui dentro!" Esclama Giulia ridendo. "Anche se quel giudice con i capelli biondi mi ha fatto un po tremá" Il suo accento romano e la sua voce da bambina.

"Lei fa tremare tutti" La prende in giro Martina.

"Di chi parlate?" Chiede un ragazzo entrando in camera, altezza normale, capelli castano chiaro e viso pallido.
Giulia si ripete nella sua testa di averlo già visto, ma lei non può pensare e avere i pensieri solo dentro la sua testa e quindi "Ma lo sai che su instagram seguo un ragazzo uguale a te!" Ride lei

"Come si chiama?" chiede il ragazzo con curiosità anche se già aveva la risposta. Anche lui seguiva lei e sapeva già come ballava.

"Mind of Sam" Fa Giulia.

"Sono io!" Esclama il ragazzo. "Samuele" allunga la mano mentre nasconde una risata e si presenta. "Hai già conosciuto tutti?"

Giulia non aveva conosciuto tutti, qualcuno si era presentato e forse qualcunaltro no. Sicuramente lei sapeva benissimo a chi aveva stretto la mano, aveva tutto scritto in testa, ogni passo che faceva.

Decide allora di chiamare la sua famiglia per informare la sua entrata ad amici e che non l'avrebbero più vista per un po. Aveva sempre l'ironia pronta, ma a volta la usava benissimo per nascondere tutto.

Rientra in casa e viene chiamata da Leonardo. "Vieni, sto preparando dei toast!"

"Ma io non so cuciná" rideva lei.

"Guarda, adesso impari" Leo, con un tono quasi da fratello verso di lei. Aveva capito il suo essere piccola e forse aveva deciso di prendersene cura.

"Sto bruciando tutto!"

"Giuly,  devi girarli" Rideva Leo.

"Dai, Ché aiutami" Aveva deciso di chiamarlo Checco, d'altronde era entrata sulle sue spalle. Era il primo ragazzo con cui ha scambiato qualche parola ancor prima di iniziare questa avventura. Era il più grande e forse questo riusciva a tranquillizzarla. 

Giulia si siede attorno al bancone della cucina incrociando le gambe sullo sgabello, non amava sedersi come tutti, doveva distinguersi sempre.

Mentre mangia gira lo sguardo alla sua destra, forse quel ragazzo non si era presentato ed iniziarono tutte le sue solite paranoie nella sua testa. Odiava non piacere alla gente e si preoccupava sempre di ciò che avrebbero potuto pensare su di lei.

Il ragazzo cantava, ogni tanto ingeriva qualche boccone di pasta e chiudendo gli occhi dondolava la testa, poi li riapriva e scriveva qualcosa sul quadernino.

Si volta.
Giulia rimase quasi nuda a quello sguardo, un paio di occhi blu scuro la squadrarono. Ma non si sentiva giudicata o piccola in confronto a lui. Non capiva il motivo per cui la guardava e non diceva nulla. "Non ci siamo presentati, cioè, io non mi sono presentato" Scoppia a ridere.

Allota qualcuno più matto di lei esisteva, i pensieri si accavallano nella sue testa e le sue vocine non le lasciano tregua.

Lui continuava a ridere, ma Giulia non capiva il motivo. Anche lei alla fine rideva spesso, ma era una delle sue caratteristiche. "Giovanni" Lui torna serio e torna alla sua musica, prende le sue cuffie rosse e continua a scrivere.

I tempi sono alcuni al passato e alcuni al presente, secondo i pensieri e le vicende. Spero vi sia piaciuto il primo capitolo. 🖤
Che ne pensate del day time di oggi?

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