2. mancarsi

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tw: menzioni di morte/depressione

WILLOW'S POV

La calda luce proveniente dalle finestre presenti nell'infermeria, costringe Willow ad aprire i suoi occhi, ancora gonfi e arrossati nonostante varie ore di sonno ottenute grazie ad una pozione che Madam Pomfrey le aveva gentilmente preparato.
L'aveva ringraziata sottovoce per poi dirigersi nel letto all'angolo della stanza mentre era seguita, silenziosamente, dalle sue amiche.

Era infinitamente grata per ciò che stavano facendo.
Non parlavano, non stavano dicendo le solite frasi scontate che, in realtà, non hanno alcun valore in momenti del genere, anzi, si limitavano a non aprire bocca e a dimostrare la loro vicinanza con i fatti perché si sa che, a volte, i fatti parlano più delle parole stesse.

A volte è semplicemente meglio non parlare.
Per niente. Di niente. A nessuno.

Non appena la riccia si sveglia, non riesce a mettere a fuoco, ma poi, quando inquadra la stanza, nota che tutti suoi amici sono rimasti lì, tutti tranne lui.

Come ha potuto? Come ha potuto abbandonarla?

E perché lei non gli ha fatto dire che l'am-
Non ci riesce.
Non può neanche pensarci.

Ma come può non pensarci?
Come può non pensare al fatto che la persona che amava di più al mondo se n'è andata?
Quella persona così importante l'ha abbandonata, l'ha lasciata e non tornerà più.

Non può far a meno che pensare al suo dolore, a quel peso sul petto e sul cuore che la sta lentamente distruggendo, che la sta portando a fondo.
Willow sta affogando nel suo stesso dolore con una lentezza che risulta persino essere agonizzante.

Non è passato neanche un giorno, solo poche ore.
Allora perché, nonostante non abbia realizzato appieno, si sente lacerata? Si sente vuota..

Si sente vuota, ma allo stesso tempo si sente così piena.
Piena di mancanze e di ricordi, senza aver realizzato.
E quando la realizzerà? Cosa succederà?
Cadrà in un vortice senza via d'uscita?

Si sente così egoista. Come può pensare al suo dolore quando qualcuno è morto?

Cedric era così giovane, così pieno di sogni, di strade, di errori, di amore.
Aveva tutta la vita davanti.
Tutto il tempo di sbagliare e rimediare.
Tutto il tempo di soffrire e guarire.
Tutto il tempo di arrabbiarsi e perdonare.
Tutto il tempo di amare.
Di amare quella stupida Corvonero che l'ha fatto star male.
Quella ragazza che lui è riuscito a conoscere.
Quella ragazza per la quale ha perso degli amici.

Lui aveva conosciuto la vera Willow, era andato oltre le voci, oltre i pregiudizi, oltre tutto.
Lui l'ha amata. Incondizionatamente.

Lei lo ha amato con tutta se stessa, con tutte le sue forze, con tutto il suo cuore.
Lei glielo ha donato.
Lei ha aperto le porte dei suoi sentimenti.
Lei ha pensato ad un futuro con lui.

Ma il tempo è un distruttore.
Il tempo ha deciso di terminare troppo presto.

Anzi, lei lo ama, tempo presente, perché si sa che la morte distrugge una vita, ma non i sentimenti e i legami che si hanno con essa.
Lei lo ama, lo ha amato e continuerà ad amarlo.
Magari si incontreranno in un'altra vita, dato che in questa il tempo non è stato abbastanza. Magari nell'altra avranno più tempo. 

Lacrime cominciano a solcare nuovamente le sue guance, lacrime che segnano qualcosa che che perso e che non potrà mai essere rimpiazzato.

Non può essersene andato, non può averla abbandonata.
Non può. Non può. Non può.

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