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ARABELLA'S POV

"Guarda come sorridono.." -sputa velenosa Willow con lo sguardo incollato su Cedric e la sua nuova fiamma Cho Chang.
"Lasciali perdere." -replica Arabella per poi posarle una mano sulla spalla in segno di conforto.

"Ma cosa mi sono ridotta a fare!" -pensa la ragazza fra sé e sé.

Arabella non è sempre stata così.
Non è sempre stata una ragazza apatica.
Una volta le importava.
Una volta le interessava parlare di sentimenti.
Una volta sapeva amare alla follia.
Una volta era come sua sorella, amava troppo, in fondo è una Fawley.
Una volta parlava solo d'amore.
Una volta non era così fredda.
Una volta non era così superficiale.
Una volta lei dava tutto l'amore possibile alla sua persona, a volte, senza ricevere nulla in cambio.

Poi, però, con il tempo,  ha imparato che è necessario porsi dei limiti.
Non può dare il suo cuore a persone che non se lo meritano.
Non può fidarsi di una persona troppo velocemente.
Non può essere debole di fronte all'amore.
Esso non ha pietà, è come la morte.
Prende.
Prende.
Prende.
E non dà nulla indietro.
Solo parti di cuore spezzato.

Quando era più piccola ha sempre pensato di poterlo far restare se solo avesse provato abbastanza.
Se solo l'avesse amato abbastanza.
Ma, in fondo, non aveva possibilità.
Come può combattere una storia già scritta alle sue spalle?

Come può pensare di essere abbastanza se per lui, abbastanza, non è mai stata?

Da quando ha capito di non essere abbastanza, la relazione con se stessa è diventata la cosa più difficile da affrontare.
Si è sentita stupida.
Infantile.
Ha perso la fiducia in se stessa.
Voleva tanto andarsene, ma, alla fine, come puoi allontanarti da te stessa?
È impossibile.

Tuttavia, Arabella non ha ancora capito il segreto per convivere con se stessa e con il suo passato.
Ma è semplice, sta tutto nel perdonare quegli errori fatti, nell'accettare i tuoi difetti, nell'amarti anche quando ti odi.

In più Arabella deve perdonarsi per aver amato la persona sbagliata, per aver dato le chiavi del suo cuore a chi non aveva alcuna intenzione di custodirle.
Arabella deve capire che lei è abbastanza, lo è sempre stata e lo sarà per sempre.
Non lo sarà stata per lui, ma, in fondo, nessuno è mai giusto per la persona sbagliata.

"Se gli sguardi potessero uccidere.."-afferma Crystal dopo essersi seduta davanti alle due ragazze.

"Dove sei stata?" -chiede curiosamente la mora .
"Ero con Alexis al solito posto, ma poi è arrivato Zabini e me ne sono andata." -risponde per poi alzare lo sguardo verso la sorella.

"L'ha invitata al ballo?" -domanda Willow che, per la prima volta, stacca gli occhi da Cedric.
"Così diceva Adrian." -afferma Crystal per poi fare una breve pausa di riflessione. "Ma Lex era strana, come se non le importasse assolutamente niente."
"Impossibile Crys, stai parlando di Zabini."

"Proprio per questo è preoccupante." -replica a denti stretti, in modo da non farsi sentire da altri studenti.

"Quindi siamo rimaste solo io e me stessa a non avere un accompagnatore." - borbotta Willow mentre alza gli occhi al cielo.
"Oliver non si è fatto avanti." -afferma la Serpeverde per poi spostare lo sguardo verso la riccia. "Ma poco me ne importa."

"È una situazione completamente diversa." -esclama la Corvonero con sguardo minaccioso.

"Lo so Willow, ma non dovrai mai farti definire da un ragazzo, non ne hai bisogno." -conclude la ragazza per poi chiudere il libro di Incantesimi.
L'ironia.

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