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Era sera. Io, Joanna e Jake eravamo seduti al tavolo. Io e il ragazzo stavamo cercando di mangiare qualcosa. Andy era seduto sulla poltrona. -Posso chiedere al giudice un mandato di comparizione per McGrath.- disse la donna. -Non lo emetterà. Non per un testimone secondario rintanato in Florida. Non abbiamo scelta. Dobbiamo chiamare Patz.- disse Andy. Laurie, nel frattempo, fece il suo ingresso in cucina. -Ha ricevuto il mandato di comparizione. Lo chiamo a testimoniare come testimone ostile e vediamo.- disse Joanna. -Dobbiamo giocarci tutte le carte. Non solo con Patz, ma anche con Derek.- rispose l'uomo. -Non credi che abbiamo fatto abbastanza?- -Hai fatto del tuo meglio. Ma eri distratta. Lo eravamo tutti.- Andy si sedette accanto a me e aprì dei fascicoli. -Patz sarà la rete di sicurezza. Io dico di insistere di più con Derek e di chiamare Sarah.- disse. Solo a sentire quel nome il sangue già mi ribolliva per la rabbia. -Andy, ne abbiamo già parlato.- disse Joanna. -Questo era prima. Abbiamo bisogno che Sarah ribadisca l'ossessione di Derek e che ripeta le sue parole alla sbarra.- -Hai ragione. Può essere efficace.- -Mostrare di nuovo il selfie alla giuria.- Guardai Jake e feci segno di no con la testa, per indicare che non era una buona idea. Non volevo che si intromettesse anche in questa faccenda. -No.- disse Jacob. -Non voglio coinvolgerla. È il mio processo e dico di no.- -Mi spiace, ma non hai più voce in capitolo. Non dopo oggi.- disse Andy. Jake si alzò e andò al piano di sopra. -Gli parlò io.- dissi alzandomi e seguendo il ragazzo. Bussai alla porta. -Jake, sono io. Apri.- La porta si aprì, rivelando la figura del ragazzo. -Neanch'io voglio che venga tirata in ballo in questa storia.- dissi sedendomi sul letto, mentre Jacob chiudeva la porta. -Odio quando si comporta così.- disse il ragazzo, riferendosi al padre. -Anche io.- Sospirai. -Beh, credo che andrò a dormire. E dovresti farlo anche tu.- dissi. -Mi sa che hai ragione.- rispose il ragazzo. Mi alzai e gli diedi un bacio sulla guancia. Poi andai a prepararmi per la notte. Fu il turno di Jake e poi andammo a letto.
                                   ...
Mi svegliai sentendo dei passi. Mi girai verso Jacob e vidi Andy e Laurie nella stanza. Anche Jake si svegliò. -Che succede?- chiesi strofinandomi gli occhi. -Dobbiamo dirvi una cosa.- disse Andy. Io e Jake ci scambiammo uno sguardo interrogativo. -Leonard Patz ha confessato. È finita.- disse ancora l'uomo. Lo guardammo per qualche secondo, increduli. Poi ci girammo sorridendo. Abbracciai forte il ragazzo di fianco a me. Fu come se mi avessero tolto un peso dal petto. L'ansia e la preoccupazione erano sparite, lasciando spazio a un senso di sollievo e serenità. L'atmosfera in casa era totalmente cambiata. L'aria era meno pesante. Ci preparammo tutti per andare l'ultima volta in tribunale. Finalmente. Ci sedemmo come tutte le altre volte che eravamo stati lì. -Tutti in piedi. Attenzione, attenzione, attenzione. Presiede l'illustrissimo Giudice French. La seduta ha ora inizio. Sedetevi.- disse una donna. Prendemmo di nuovo posto. -Signore e signori della giuria, questa mattina lo Stato del Massachusetts ha presentato un nolle prosequi, annunciando la sua decisione nei confronti dell'imputato Jacob Barber. La decisione scaturisce a seguito di recenti sviluppi che saranno esposti a breve. L'imputato si alzi, prego.- Jacob obbedì all'uomo. -Giovanotto, sarà ansioso di uscire da qui. Quindi passò subito a pronunciare quello che lei e la sua famiglia siete ansiosi di ascoltare. Jacob Barber, lei adesso è un uomo libero.- Il giudice diede un colpo con il martelletto. Applaudimmo. -Jacob Owen Barber, in merito al procedimento 08-44-07, la corte dispone che lei venga prosciolto dalle accuse e ne dispone l'archiviazione immediata. La cauzione verrà restituita al garante. Il caso è chiuso.- annunciò una donna. Applaudimmo di nuovo. Ero al settimo cielo. I genitori di Jake lo abbracciarono. Dopodiché fu il mio turno. Strinsi quell'idiota dagli occhi azzurri come non avevo mai fatto. -Te l'avevo detto che sarebbe andato tutto bene.- sussurrai. Jake mi strinse più forte. Era tornato tutto alla normalità. Finalmente tutto era tranquillo. Uscimmo dall'edificio. C'erano giornalisti ovunque. Io ero accanto a Jacob e ci tenevamo per mano. -Ovviamente siamo molto felici per questa assoluzione. Ma come potete immaginare la famiglia è molto provata. Per favore, rispettate la loro privacy, consentitegli di elaborare questa vicenda. Vi ringrazio molto.- disse Joanna. -Jacob, come ti senti?- chiese una giornalista. -Ehm...alla grande.- rispose il ragazzo. Poi iniziammo a camminare per raggiungere la macchina. Arrivammo al parcheggio. -Dobbiamo festeggiare.- dissi a Jacob. -E cosa vorresti fare?- chiese il ragazzo ridacchiando. -Non lo so ehm...e se facessimo una torta?- -Sai che rischieremo di incendiare la casa, vero?- -Secondo me invece è una buona idea.- Ci fermammo davanti all'auto. -Congratulazioni, ragazzo.- disse Joanna stringendo la mano di Jacob. -Grazie, Joanna.- rispose Jake. -So che è stata dura per te, ma quando ti renderai conto che hai superato un'esperienza che poche persone hanno vissuto nella vita...- Mentre Joanna parlava notai due uomini. Uno era il padre di Ben, l'altro non lo avevo mai visto. Camminavano con passo spedito verso di noi. -Papà?- fece Jacob. Andy si girò verso i due individui. -Sei stato tu. So che sei stato tu. Lo so! Lo so!- urlò il signor Rifkin indicando Jacob. Mi strinsi ancora di più al ragazzo, tirandolo dietro, mentre Andy e Laurie cercavano di fermare quell'uomo. Lo sconosciuto poi lo bloccò. -Lasciami!- urlava. -Stai bene?- chiese Andy a Jake. -Che cosa ci faccio con questo? Vogliamo aspettare la polizia?- chiese l'uomo. -No!- urlò Dan. -No. Lasciamolo andare- disse Laurie. -Cammina. Vattene via!- disse lo sconosciuto lasciandolo. -Non è stato lui, Dan.- disse Andy. Il padre di Ben se ne andò senza dire nulla. -Tutto ok, ragazzo?- chiese l'altro uomo. -Tu chi diavolo sei?- chiese Andy. -Un vecchio amico di tuo padre. Vuole che vi tenga d'occhio. Comunque, congratulazioni. È il tuo giorno fortunato, non è vero?- disse, riferendosi a Jake nell'ultima frase. -Salite in macchina.- disse Joanna. Obbedimmo. -Cazzo, che infarto.- dissi. -Puoi dirlo forte.- disse il ragazzo di fianco a me. Poggiai la testa sulla sua spalla. Andy e Laurie salirono in auto e partimmo. Arrivati a casa c'erano un sacco di giornalisti. Scendemmo dalla macchina ed entrammo in casa. -Ancora non ci credo che sia finita.- disse Jake sorridendo. -E invece devi crederci, idiota.- risposi, anche io con un sorriso sulle labbra. -Ma quanto sei dolce.- disse Jake, mettendomi un braccio intorno alle spalle. -Lo so, come una caramella.- Feci una smorfia. Jacob sospirò. -Videogiochi?- -Videogiochi siano.-

Dalla tua parte (Jacob Barber)Where stories live. Discover now