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Quel giorno Andy e Laurie erano andati a incontrare una dottoressa con cui Jake avrebbe dovuto fare delle visite. Io e il mio ragazzo eravamo rimasti da soli a casa. -Perciò siamo solo noi, eh?- chiese Jacob avvicinandosi a me con un ghigno. Gli tirai uno dei cuscini del divano dritto in faccia. -Smettila, idiota.- dissi ridendo. Lui riprese quel cuscino e lo tirò addosso a me. E così iniziò la nostra lotta di cuscini in cui, modestamente, ero io ad avere la meglio. Dopo un bel po' di combattimento mi stancai e dissi col fiatone -D'accordo, d'accordo mi arrendo.- Jake mi si avvicinò e mi posò un dolce bacio sulle labbra. Mi buttai sul divano. -Dovremmo iniziare a preparare i libri per quando arriverà l'insegnante. Ma prima forse è meglio riprendere fiato.- Jake rise. Quando cominciai a sentirmi meglio, prendemmo il materiale necessario e aspettammo che arrivasse la nostra tutor. Finite le lezioni, l'insegnante ci lasciò in pace e se ne tornò a casa. -Finalmente!- esclamò Jacob. -Però! Devo dire che ti piace studiare.- dissi ridendo. -Davvero spiritosa.- disse Jake facendo una smorfia. -Lo so.- risposi dandogli un bacio sulla punta del naso. Jake sorrise e così feci anch'io. Poi prese il suo nuovo computer, mentre io tirai fuori il mio iPad e iniziai a disegnare qualcosa con un nuovo programma che avevo installato. Dopo un po' la porta d'ingresso si aprì ed entrò Andy. -Ciao ragazzi. Che cosa avete fatto oggi?- -Educazione globale, biologia e spagnolo.- risposi. Jake disse -La prof mi piaceva di più in seconda elementare. È gentile e tutto, ma ci mette un'eternità a spiegare le cose. In più, credo che non sappia lo spagnolo. Pronuncia "año" "ano".- Cercai di trattenere una risata e concentrarmi sul disegno. Poi entrò in casa anche Laurie. Aveva con sé dei contenitori di cibo. -Hey tesoro. A quanto pare Jacob e...che cosa è successo?- Andy si interruppe quando vide che sua moglie stava buttando tutto il cibo che aveva portato dentro. -Mamma?- fece Jacob. -Laurie ma che...- non capivo perché lo stesse facendo. -È successo che Gary non vuole più che Tony ci frequenti. E lei voleva dirmelo di persona.- disse Laurie. -È assurdo. Sei la sua migliore amica.- disse Andy scioccato. -Si, beh, Gary è suo marito. Ed è andato alla Cornell con Dan Rifkin perciò...Ci sono gli avanzi di ieri sera.- concluse la donna per poi uscire dalla stanza. Io e Jake ci scambiammo un'occhiata preoccupata e poi abbassammo lo sguardo. Dopo un po' decisi di chiamare mio fratello, così, mentre il mio ragazzo finiva i compiti di spagnolo, io mi recai al piano di sopra per avere un po' di privacy. Avevo parlato con Noah la sera prima e aveva detto che si sentiva meglio. Era meno pallido del solito, quindi questo mi fece capire che non lo stava dicendo solo per rassicurarmi. -Hey Noah!- esclamai appena lo vidi nello schermo del computer. -Hey piccola peste!- -Come stai oggi, svitato?- chiesi sorridendo. -Sto bene. E tu invece come stai?- -Sto bene anch'io.- -Il ragazzo ti tratta come dovrebbe?- -NOAH!- -Scherzavo...ok non scherzavo. Sul serio, ti tratta bene?- -Certo che mi tratta bene, perché me lo chiedi?- -Non so, mamma ha parlato con Laurie e ha detto che vi ha visti mentre eravate un po' troppo vicini.- -Noah, non posso credere che tu mi stia facendo di nuovo questo discorso, comunque è tutto ok, davvero.- -D'accordo, ti credo.- Disse mio fratello sorridendo. -Che hai fatto oggi, sorellina?- -Niente di che in realtà, ho solo studiato.- -Che noia! Ma non fai altro?- -Sta zitto.- dissi ridacchiando. -Devo andare scimmietta, ora ho una visita. Ti chiamo domani.- -D'accordo sgorbietto, a domani. Ti voglio bene.- -Anche io.- Sorridemmo entrambi e terminai la chiamata. Mi buttai sul letto, pensando a quando sarebbe uscito da quell'ospedale. Sentì la voce di Andy chiamare me e Laurie per la cena, così scesi le scale e andai in cucina. Jake studiava ancora. Gli diedi un bacio sulla guancia e mi sedetti accanto a lui. Andy continuò a chiamare sua moglie non ottenendo risposta. Poi lo vidi uscire dalla porta della cucina. Finalmente Laurie entrò insieme a Andy. Era sporca di vernice, ma non capivo il perché. Mangiammo e andammo tutti a dormire.
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Eravamo di nuovo nell'ufficio di Joanna. Jake stava parlando con la donna riguardo il coltello. -Io lo volevo. Nient'altro.- -Posso sapere il motivo?- -Solo perché era un bel coltello.- -Per il procuratore distrettuale, l'hai comprato perché Ben ti bullizzava. Lo useranno come movente.- -Ma non è così.- -Il tuo amico Derek la pensava diversamente. Secondo te, perché Derek associa il tuo coltello all'omicidio di Ben?- -Non lo so. Magari è lui il vero assassino e mi vuole incastrare.- -Oh. aspetta un attimo.- disse Andy. -Cosa?- fece Laurie. -Jake.- dissi io, lanciandogli un'occhiataccia. -Era per dire.- si affrettò a dire il ragazzo. -Questo non è un gioco Jacob. Se pensi che Derek sia in qualche modo implicato, dobbiamo sapere il motivo.- disse Joanna. -Quindi Derek è coinvolto, secondo te?- chiese Andy. Ci fu una pausa. -Non lo è.- rispose Jake. Poi continuò dicendo -Mi ha chiesto perché stia incolpando me. Non so perché.- -Gli hai mai detto qualcosa riguardo al voler far del male a Ben?- chiese la donna. -Io non penso.- -Questo non è un no.- -Può darsi, ma niente che potesse fare intendere chissà cosa. Lui non piaceva neanche a Derek e a tanti altri.- -Dov'è finito il coltello?- Ci fu un'altra pausa. Guardammo tutti Andy. -Andy, ce l'hai tu?- chiese Joanna.-Era un'arma pericolosa, l'ho gettato via. Lo avrebbe fatto qualunque altro genitore.- -Quindi il coltello non c'è più?- -È successo prima che Jacob fosse sospettato.- -Non ti sto accusando di nulla, cerco solo di verificare l'accaduto.- -Giusto, giusto, certo. Si. Scusa. Non c'è più.- -E lo hai portato a scuola il giorno dell'omicidio?- -No.- rispose Jacob. -L'avevi con te nel parco quella mattina?- Jake fece segno di no con la testa. -Quando sei uscito da scuola hai seguito il tuo solito percorso?- -Si.- -Quindi il punto in cui Ben è stato ucciso era lungo la strada che percorri abitualmente?- -Credo di si, ma...non l'ho mai vista da questa prospettiva.- -Prima di trovare il corpo di Ben, hai visto o sentito qualcosa di insolito?- Jake fece di nuovo segno di no. -Sei sicuro?- -Io stavo camminando e poi...Poi l'ho visto. Era lì, disteso in fondo a quel pendio, in mezzo alle foglie.- -Foglie secche o foglie bagnate?- -Bagnate.- -Dunque, hai trovato questo corpo che giaceva a terra. E cosa hai fatto?- -Ho iniziato a chiamarlo per nome. "Ben? Ben? È tutto ok?"- -L'hai riconosciuto immediatamente?- -Si.- -Alla polizia hai detto che era a faccia in giù con la testa verso il fondo del pendio. Ma dalla tua angolazione non vedevi solo la suola delle sue scarpe?- -No. Riuscivo a vedere di più.- -Poi che è successo?- -Lui non si muoveva, così sono sceso per vedere se fosse ferito o se stesse male.- -Hai cercato aiuto?- -No.- -Non ti è venuto in mente di chiamare il 911?- -Si, ma io non...Non potevo immaginare. All'inizio pensavo...che potesse essere un incidente, una caduta o roba simile.- -Una caduta su cosa, di preciso?- -io non lo so, stavo solo dicendo...- -In caso di incedente, non avresti chiamato il 911?- -Beh...Beh, questo è...Lei distorce i fatti.-  -Ma perché non mi hai chiamato?- chiese il padre. -Andy, se non ti dispiace...- -Pensavo che mi sarei cacciato nei guai probabilmente.- rispose Jake.-"Nei guai?"- -Andy, ti prego. Poi che è successo, Jacob?- -Io sono sceso e mi sono chinato davanti a lui.- -Inginocchiato davanti a lui?- -Si, penso di sì.- -Tra le foglie bagnate?- -O forse ero in piedi.- -Sei rimasto in piedi?- -Sinceramente, non me lo ricordo.- -Derek e Riley ti hanno visto a scuola poco dopo. Derek ha detto che i tuoi vestiti erano perfettamente puliti. Riley può confermare.- Annuì lentamente. Jake sospirò. -Allora ero in piedi, immagino.- -E poi?- -Ehm...Poi io l'ho rivoltato per controllare.- -Come lo hai rivoltato? Con i piedi? Con le mani?- -Con le mani.- -E come hai fatto, se eri in piedi?- -Mi sono chinato. Ricordo di essermi chinato per girarlo.- -Per questo le tue impronte digitali erano sull'etichetta della sua felpa?- -Probabile. Sarà così.- -Quindi lo hai girato prendendolo per il colletto?- -Si, giusto, è così, e...è stato allora che ho visto il sangue e mi sono spaventato.- -Perché guardandolo in faccia era chiaro che fosse stato aggredito.- -Già...- -C'era tanto sangue?- -Si.- -E, tuttavia, il tuo cellulare è rimasto lì dov'era.- -Io ho avuto paura e ho pensato che lo avrebbero comunque trovato presto.- -Hai detto di esserti spaventato.- -Si, è così.- -Derek ha dichiarato che quando ti ha visto a scuola gli sembravi di ottimo umore. Rilye, era vero?- -In realtà nel suo sguardo c'era qualcosa di strano all'inizio. Sembrava assente, come se avesse un fantasma, ma poi è tornato quello di sempre.- risposi con tono piatto. -Non volevo che lo sapessero.- ammise Jacob. Guardai il ragazzo e vidi una lacrima rigargli la guancia. Gli presi la mano per dargli un po' di conforto. -Perché no? Siete buoni amici. Perché hai pensato che non potevi dirglielo?- chiese Joanna. -Non lo so. Non gliel'ho detto, ok?- disse Jake quasi urlando. -Hey!- fece Andy. -Che c'è? Ovviamente pensa che sto mentendo.- -Jake, sta calmo.- gli intimai. -Jacob, lascia che ti spieghi una cosa. Non importa che ti creda o no. Tu non sei mio figlio, sono il tuo avvocato.- -È andata così, deve c'è credermi.- -Nessuno dice il contrario.- -Si certo. Lei pensa che non afferri il senso delle sue domande?- -E qual è, secondo te?- -Sono domande a trabocchetto.- -Come domande a trabocchetto?- -Lei mi ha capito.- -Non è così. Quali sono le domande a trabocchetto, secondo te?- -Joanna, per favore. Sei stata chiara.- intervenne Laurie. -Jacob, mi dispiace di averti turbato, ma credimi, quello che stiamo facendo qui è niente in confronto a quello che farà Logiudice, se andrai a testimoniare. La tua versione non è attendibile. Non so perché e forse non lo sai neanche tu. Spesso i nostri ricordi sono meno affidabili di quanto pensiamo, specialmente in situazioni di stress. Ma se io fossi un giurato, avrei un bel po' di domande.- -È la verità. Anche se sui dettagli lei mi ha un po' confuso.- -Tranquillo. Va bene.- lo rassicurò Andy. -Non va bene. Lei ha detto che la giuria non mi crederà.- -Per questo non ti lasceremo testimoniare.- disse ancora Andy. -È una saggia decisione.- commentò Joanna. -Come racconterò la mia versione?- Jake era visibilmente confuso. -Questo è il mio compito, non il tuo.- rispose la donna. -Ma come si difenderà?- chiese Laurie. -Non ne avrà bisogno.- -Cosa?- chiese ancora Laurie. -L'onere della prova spetta all'accusa.- disse Andy. -Esatto, contrasteremo le loro argomentazioni finché non ci sarà più niente da contrastare. Ecco la nostra difesa.- spiegò Joanna. Poco dopo la donna ci disse che avevamo finito per quel giorno e ci accompagnò fuori dal palazzo. -D'accordo, ci rivedremo la prossima settimana, giovanotto.- disse Joanna stringendo la mano di Jake. -Perché non mi aspettate in macchina? Parlo con Joanna e vi raggiungo, ok?- disse Andy. Annuimmo e andammo verso la macchina. -La odio quando fa così.- mi disse Jake a bassa voce. -Non sei l'unico fidati.- Sghignazzammo entrambi e ci prendemmo per mano. Poi salimmo in macchina e aspettammo Andy. Una volta tornati a casa presi i libri di scuola e li misi sul tavolo. -No, ti prego, non dirmi che vuoi fare i compiti adesso.- si lamentò Jacob. Alzai gli occhi al cielo e dissi -Muoviti e FORSE ti aiuterò con matematica.- -Per aiutare intendi che mi farai copiare tutto, giusto?- Alzai ancora una volta gli occhi al cielo. -Vai a prendere quei libri.- Jake prese l'occorrente e ci sedemmo al tavolo per studiare. -Iniziamo con geografia, va bene?- chiesi. -Si, d'accordo.- Dopo un po' Jake disse -Mamma, il Medio Oriente è considerato Africa o Asia?- -Credo faccia parte di tutti e due.- disse Laurie. Finita la geografia, passammo alla matematica. -Mi fai copiare?- mi chiese il ragazzo. -No.- risposi secca. -Per favore.- -Ho detto no.- -Ti prego. Avevi detto che mi avresti aiutato.- disse, facendo gli occhi da cucciolo. Non riuscì a resistere. Sbuffai. -E va bene.- Mi stampò un bacio sulle labbra sorridendo e poi prese il mio quaderno iniziando a copiare gli esercizi. Andai a fare una doccia e ,quando tornai giù, la cena era pronta. Mi sedetti accanto a Jacob. Iniziammo a mangiare. Pensai che dopo avrei dovuto chiamare Noah e la mamma. Il silenzio venne interrotto da Jacob. -Non so perché va fatto tutte le sere.- -Cenare?- chiese Andy. -No, sederci insieme. Sederci a cena. Non lo facevamo, non così.- Lo guardai confusa. Perché stava dicendo quelle cose? Fino a pochi minuti prima era felice. -Beh, ora lo facciamo.- disse Andy. -Fingiamo di essere una famiglia normale.- continuò Jake. -Ed è così brutto?- chiese ancora il padre. -Si, se è finta normalità.- -Jacob, che vuoi che facciamo?- sbottò Laurie. -Non siamo abituati a una situazione simile. Che cosa vuoi da noi? Tu dimmelo e lo faccio. Vuoi mangiare un hamburger da Lee con tutti gli occhi della città addosso? Va bene, possiamo farlo.- -Tesoro...- provò a dire Andy, ma la moglie continuò. -No. Facciamolo. Magari stiamo sbagliando tutto, comportandoci da prigionieri in casa nostra, uscendo di soppiatto solo per fare qualche commissione. Dammi una soluzione, perché io non ho assolutamente idea di che cosa fare. Ok?- Jake si schiarì la voce e mormorò -Ok. Scusa. Dovevo stare zitto.- -Fa niente.- disse Laurie. -Domani ordiniamo la pizza.- aggiunse. Ci fu un altro momento di silenzio che stavolta venne interrotto da Andy. -Avete saputo dell' hipster che si è bruciato la bocca con la pizza? L'ha mangiata prima che diventasse "cool".- Io e Jake cercammo di trattenere una risatina fallendo miseramente. Dopo cena, io, Andy e Jake guardammo un film molto divertente. Io e quest'ultimo eravamo seduti a terra mentre Andy era sul divano. -È impossibile che non lo abbiate mai visto.- disse l'uomo. -Dovremmo farla diventare tipo la serata film.- disse Jake tra le risate. -Concordo.- dissi. -Per me va bene.- disse ancora Andy. Verso la fine del film mi addormentai sulla spalla di Jake. Sentì qualcuno scuotermi. -Il fil è finito?- chiesi con voce assonnata. -Si, ma ora andiamo a dormire, ok?- mi sussurrò Jake. Annuì. Mi aiutò a sollevarmi e andammo in camera. Crollai sul letto. Jacob si mise accanto a me e mi cinse la vita con un braccio. Riuscì a malapena a sentire un -Buonanotte raggio sole.- e mi addormentai.

Dalla tua parte (Jacob Barber)Onde histórias criam vida. Descubra agora