𝐱𝐢𝐢𝐢. 𝐂𝐚𝐫𝐧𝐚𝐠𝐞

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CHAPTER THIRTEEN

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CHAPTER THIRTEEN


Okay, Calene era meno inquietante di come Crystal se la ricordava. Le assomigliava, ma non nel modo in cui assomigliava a sua madre. E capì anche che aveva sbagliato a calcolare un pelino la sua età.

Calene sembrava la sua versione con i capelli più lunghi e invecchiata di almeno cinque anni. Se ne stava lì, a guardare corrucciata Crystal come se fosse stata una scimmia in mezzo a degli uomini.

Alla fine, la donna alzò un sopracciglio. «Mi assomigli troppo, per i miei gusti. Anche l'altro tipo assomiglia troppo a Glithos.»

Aveva indosso una canottiera nera e dei pantaloni a stampo militare, e sulla testa aveva degli occhiali da sole. Gli stivali da combattimento completavano il tutto. Beh, è diversa da come me la ricordavo, con la toga greca.

Calene sbuffò. «La smetti di fissarmi? Non credere che a me sia piaciuto fungere da modella per una mia copia.»

Crystal si ricordò di quelli che le aveva detto sua madre. Devi stare attenta a Calene. È a causa sua che Ferita ti ha respinta come padrona.

La figlia di Ares fece un paio di passi indietro, per poi inciampare su qualcosa. Cadde in quello che le sembrava del fango, ma il nero circostante era stato rimpiazzato da un paesaggio infernale.

Il cielo era rosso, pieno di nuvole scure e minacciose, e le rovine erano dappertutto. A Crystal parve di sentire delle grida di dolore, da qualche parte.

Poi si accorse di non essere caduta in del fango, ma in una pozza di sangue e resti umani. E quel qualcosa su cui era inciampata era un cadavere. (A/N: ah shit, here we go again.)

Si tirò in piedi velocemente, pulendosi i vestiti come meglio poteva. Notò che quello non era l'unico cadavere.

Okay, okay. Forse sto descrivendo la scena in modo troppo gentile. In altre parole: i cadaveri non erano solo qualcuno, ma ce n'erano intere montagne. E tante - troppe - pozze di sangue.

«Benvenuta a Sparta Divina,» mormorò Calene. «o comunque, quello che ne rimane.» aveva messo le mani nelle tasche dei pantaloni e si guardava attorno, non sembrando minimamente sorpresa o sconvolta, come se avesse visto quel paesaggio decine di volte.

«Il massacro di Sparta Divina,» intuì Crystal. Il cuore iniziò a battere talmente forte che la figlia di Ares iniziò a pensare che le avrebbe spaccato la cassa toracica. «il Re e la Regina avevano mancato di rispetto a Zeus, Ares ed Era. Gli dei iniziarono a temere il loro potere, e sterminarono tutti i residenti di Sparta Divina, volendo cancellare ogni singola prova della sua esistenza.»

Calene sbuffò. «Gli dei, eh?» chiese. «Allora è questa la balla che hanno raccontato per nascondere il tutto.»

Raggiunse Crystal, mettendosi al suo fianco. Le posò una mano sulla spalla, e il paesaggio cambiò.

𝐁𝐋𝐎𝐎𝐃 ▸ 𝐣𝐚𝐬𝐨𝐧 𝐠𝐫𝐚𝐜𝐞 Where stories live. Discover now