XII

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"Fottuto Harry Styles." Qualcuno sbraita il suo nome. Capisce immediatamente di chi si tratta e deglutisce spaventato, si guarda intorno valutando il bagno dei maschi come rifugio, ma prima di poter correre sente qualcuno afferrargli le spalle.

"Volevo dirtelo giuro!" chiude gli occhi spaventato, finendo di schiena contro un muro e alzando le braccia nel tipico segno di resa.

"Ah, sì?" chiede retorica "E quando?" gli occhi azzurri lanciano fiamme e assomiglia così tanto al fratello in quel momento da mettere i brividi.

"Dall'inizio, ma Louis non era dello stesso parere." La voce gli strema, mentre apre un occhio per valutare se la situazione è tragica come crede. Lottie è davanti a lui, che batte nervosamente il piede a terra e lo guarda in cagnesco con le braccia incrociate. Ha sempre pensato che sarebbe stato il pugile a farlo fuori, non la sua dolce sorellina.

"Non lo è tutt'ora." Sbuffa infastidita, odia quando gli altri la escludono "In realtà sei stato tu a confermare i miei sospetti, lui ha continuato a negare per tutto il tempo." Sghignazza divertita, giocando con una ciocca bionda.

Harry arrossisce, è un idiota. È arrivata così arrabbiata e decisa che ha subito pensato che avesse scoperto cosa fanno. Si sbatte una mano sulla fronte. "Come lo hai capito?" le chiede esausto e rassegnato.

"A quanto pare sei violento a letto." Ghigna avvicinandosi "Sono entrata in camera sua mentre si cambiava, stamattina, e ho visto i segni che gli hai lasciato." Gli passa un dito sulla spalla "E non sei stato molto bravo a nascondere quei succhiotti."

Il riccio avvampa più di quanto crede sia possibile, una persona può andare in autocombustione? Si copre immediatamente i marchi con il giubbino e scaccia le dita moleste della ragazza. "E perché mai hai creduto che ce li siamo fatti a vicenda?"

"Ho sempre avuto dei sospetti, non siete molto bravi a camuffare i vostri sguardi e io non sono stupida." Spiega con tono altezzoso, guardandosi le unghie laccate rosa "E tu hai tolto ogni mio dubbio." Gli sorride, ma subito dopo aggrotta le sopracciglia e gli punta l'indice contro il petto. "Come hai osato non dirmi niente?" è offesa, davvero.

"Mi dispiace tanto, Lots." Mugola, desolato. "Louis è così maledettamente sulle sue e non vuole dirlo a nessuno." Si passa le dita sugli occhi "Credo di vergogni di me."

Lottie lo abbraccia stretto, dimenticandosi immediatamente dell'irrequietezza con cui è entrata in quella scuola. "Non dire cazzate, sei meraviglioso, nessuno si vergognerebbe di te." Gli accarezza la schiena.

"Ma lui non vuole farsi vedere in giro, usciamo solo la notte con Muffin e non entra nemmeno dalla porta principale di casa mia." Piagnucola sulla sua spalla, strofinando il naso sul cappotto che indossa.

"Sai come è fatto, non gli piace essere al centro dell'attenzione. Sono sicura che non si imbarazzi a farsi vedere con te, anzi." Gli passa un pollice sulla guancia liscia e increspa le labbra nella sua direzione.

"Sono contento che tu sia venuta a sapere di questa cosa." Si stacca, passandosi una manica sugli occhi.

"Quindi state insieme ora?" gli chiede sinceramente curiosa, senza malizia nella voce.

"No, cioè non credo." Soffia indispettito.

"Parlate troppo poco voi due." Li accusa. Ha ragione, Harry ama parlare, non ha mai la bocca chiusa, ma discutono di cazzate. Non di cosa serie come siamo fidanzati quindi?

"Lo so." Camminano verso l'aula di chimica, hanno lezione insieme quel giorno- è stato parecchio stupida a pensare di poter sfuggire dall'ira della sua amica, considerando che sono chiusi nello stesso edificio-.

"Se vuoi lo minaccio."

"E' un pugile, Lottie." Alza gli occhi al cielo, sedendosi in un banco a sinistra.

"Sì, ma io sono sua sorella e non oserebbe sfiorarmi con un dito."

Il riccio ride rumorosamente, contento di potersi sfogare con quella ragazza- chi può conoscere Louis meglio di sua sorella? -.

"Avete fatto sesso, quindi?"

"Charlotte!" grida, tappandosi le orecchie.

-

"State insieme?" gli chiede Liam, mantenendogli il sacco.

"No." Tira un pugno.

"Ma fate sesso." Cerca di capire la situazione.

"Sì." Alza la gamba.

"E passate quasi tutti i giorni insieme."

"Sì." Saltella sul posto.

"E per te questo non è essere fidanzati?"

"Liam!" sbotta Louis fermandosi di botto "Scopo con un sacco di persone, ma non mi risulta di aver mai avuto un ragazzo." Si gira, afferrando il suo asciugamano.

"Non ti arrabbiare con me, sei tu quello che non sa scendere a patti con la realtà." Il tono duro che il castano usa, fa ribollire il sangue nel corpo del pugile.

"Non devo fare proprio un cazzo!" sbraita "Non mi devi fare da psicologo, io e quel ragazzino non stiamo insieme. Non me ne fotte niente di lui."

"Va bene." Alza le spalle il suo capo, andando verso la reception per prendere il suo telefono.

"Va bene?" chiede sorpreso, Liam non si arrende mai in queste situazioni.

"Sì, è una buona notizia." Gli spiega e Louis cammina velocemente verso di lui, incazzato. Ha qualcosa in mente e lo sa. "C'è questo mio amico che mi chiede sempre di Harry ed è davvero una brava persona, se non è impegnato con te allora posso dargli il via libera."

E Louis lo sa, sa che lo sta facendo apposta. Lo sa che è uno dei suoi piani di merda per farlo impazzire. E potrebbe davvero farlo, come può anche solo immaginare il ricciolino nelle braccia di un altro? Stringe i pugni, ancora fasciati, e annuisce verso il castano.

"Fai quello che vuoi, non mi interessa." E se ne va verso gli spogliatoi, sudato e arrabbiato. 

Kill my mind | l.s.Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt