VII

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"Avete fatto sesso?"

"Oh mio Dio, voi siete pazzi." Sbraita Harry tappandosi le orecchie.

"Non fare il puritano, avete limonato?" chiede Niall, bloccandogli i polsi per evitare di farsi picchiare.

"In che lingua devo dirvi che abbiamo solo parlato?" sbuffa "No, non abbiamo scopato, non abbiamo limonato, non gli ho fatti un pompino".

C'è un momento di silenzio, in cui tutti guardano il riccio senza sapere come controbattere.

"Lo fatto lui a te?" chiede Lottie.

"Fottetevi." Urla "Zayn, accompagnami a casa." Indica il ragazzo- l'unico che non lo ha preso in giro, limitandosi ad ascoltare-, trascinandolo per il braccio verso la sua moto. Si mette il casco che il suo amico gli porge, stringendolo per bene sotto il mento e montando in sella. Si gira di lato, mentre anche l'altro ragazzo sale e mette in moto, nota Louis e la sorella parlare, il biondino scomparso. Il più grande si gira, lo guarda e squadra il mezzo su cui è seduto, fissa le sue mani strette al petto di Zayn e inarca un sopracciglio.

"Stringiti forte." Lo avvisa il corvino, come sempre, prima di partire e far distogliere lo sguardo al riccio.

-

"Cosa avete fatto tu ed Harry?" chiede per la milionesima volta Lottie.

"Niente." Ripete Louis.

"Non vi credo." Si lamenta la sorella.

"Chi è Harry?" chiede Johannah, sedendosi a tavola.

"Nessuno." Sbuffa il ragazzo, fulminando Lottie quando inizia a ridacchiare.

"E' un mio amico, ed è anche amico di Lou se solo lui lo ammettesse." Risponde, cominciando a mangiare.

"Oh che bello miei cari, vi state facendo degli amici finalmente." Sorride la madre, battendo leggermente le mani.

"Io ho già degli amici." Sbotta il figlio, infastidito dalla situazione "E quel ragazzino non è fra quelli."

"Sì, quegli orsi della palestra che ti spaccano la faccia."

"Se dici qualcos'altro, giuro che mi alzo e vado via." E la sorella si ammutolisce, non volendo creare faide.

-

Harry si siede, lasciando Muffin vagare per il parco ma tenendola sempre d'occhio, di solito non si allontana mai, ma ha un debole per i gatti e non gli sembra il caso di rincorrerla e urlare per le strade buie.

"Non dovresti girare a quest'ora." Dice una voce di fianco a lui.

"Sono solo le dieci, non ho dodici anni."

"Beh, più o meno è quella l'età." Lo deride, sedendoglisi vicino.

"Ne ho diciassette." Ribatte offeso, incrociando le braccia e girandosi verso il ragazzo.

"Non sei nemmeno maggiorenne." Fa un verso strozzato Louis, portandosi una mano al viso.

"Li faccio fra esattamente sedici giorni." Sbotta, puntandogli un dito contro.

"Uh, allora sì che sei un uomo." Lo sbeffeggia, sghignazzando.

"Ugh, ti odio." Sbuffa, cercando di affondare di più in quella panchina.

Louis fischia, piegando la schiena e battendo leggermente le mani, per richiamare Muffin che trotterella felice verso di loro. La accarezza sulla testa, dietro le orecchie e sul dorso, affondando le dita sottili fra il pelo folto.

"Tu quando fai il compleanno?" chiede docilmente, quasi spaventato dal porgli domande per paura che se ne possa andare, urtato.

Dopo un attimo di silenzio, risponde "Il ventiquattro dicembre."

"Ma è già passato." Esclama il più piccolo, girandosi completamente verso di lui e incrociando le gambe sul legno rovinato.

"Quindi? Sei deluso?" Louis non lo guarda, continua a fissare la sua mano che scompare nel pelo del cane, come ipnotizzato.

Harry non risponde. Sì, è deluso. Avrebbe voluto fargli gli auguri, ma non può dirlo al più grande, si esporrebbe troppo e lo prenderebbe in giro per essere un ragazzino sentimentale. Rimangono in silenzio per diversi minuti, cullati dal rumore dei loro respiri e dal vento leggero che sposta quelle poche foglie secche sopravvissute all'autunno.

"Stai con Zayn?" si decide a chiedergli il liscio, pentendosi nemmeno due secondi dopo.

"Cosa?" arrossisce Harry, stringendo il tessuto della sua tuta "No, no non stiamo insieme." Sussurra piano "Non credo nemmeno di essere il suo tipo." Ridacchia.

"Vorresti esserlo? Intendo il suo tipo." Cosa cazzo stai facendo Louis.

"Umh, no. Vorrei essere il tipo di qualcun altro, in realtà." Ammette guardandolo di sottecchi. È decisamente impazzito. Ha praticamente confessato il suo interesse.

Il fatto che il più grande non se ne sia andato immediatamente è decisamente una buona cosa, giusto?

"Ragazzino, dovresti stare più attento a chi frequenti." Lo avvisa, alzandosi e spolverandosi i pantaloncini che usa per allenarsi- ma non ha freddo? –, prendendo il borsone.

Harry si alza di scatto, stringendo con la mano il guinzaglio di Muffin e tirando un calcio a una pietruzza.

"Torna a casa Harry." Gli dice, prima di andarsene.

È la prima volta che lo chiama per nome da quando si conoscono. 

Kill my mind | l.s.Where stories live. Discover now