I

9.1K 297 119
                                    

"Zay, non credo sia una buona idea." Sospira Harry, passandosi le dita tra i capelli che ha tagliato da poco. Non sono così male, gli mancano i suoi lunghi boccoli, certo, ma erano troppo rovinati.

"Andiamo amico, non è niente di illegale." Sbuffa il corvino, giocando con il cibo nel suo vassoio.

"Non voglio essere arrestato. E se poi fanno un blitz e finiamo tutti in carcere?" si mordicchia le pellicine delle labbra screpolate, guardandosi intorno in allerta, per paura che qualcuno stesse ascoltando la loro conversazione.

"Sei ridicolo, Haz." Lo deride Zayn.

"Non possono arrestarci, è tutto legale." Spiega il biondo- tinto, ma giura che sta cercando di far andare via quel colore- "Sono combattimenti completamente regolari, a porta aperta. L'unica cosa poco legale sono le scommesse sottobanco, ma tanto noi andiamo solo per guardare, quindi non rischiamo la prigione." Alza gli occhi al cielo, portando una patatina fritta alla bocca.

Harry annuisce, ancora un po' restio. Non vuole rovinare i piani ai suoi amici, quindi, prima di alzarsi per andare a lezione, assicura loro che ci sarà.

Entra nella classe di storia, dando un morso alla mela che non ha fatto in tempo a mangiare in mensa, e si siede al suo solito posto.

"Ciao, Lots." Saluta la sua ormai compagna di banco. Non è una ragazza particolarmente socievole, più che altro non da confidenza a nessuno. Parlano molto, loro due, ma niente più di chiacchierate superficiali, ma il riccio le vuole bene.

"Harry, raggio di sole." Lo saluta, alzando gli angoli delle labbra.

"Tutto bene?" le chiede, notando il sorriso palesemente forzato.

"Sì, più o meno." Poggia il mento sul palmo aperto, prestando attenzione alla professoressa che è appena entrata.

Harry annuisce soltanto, consapevole del fatto che non saprà altro da lei e di non poterla costringere a parlare. Gli dà fastidio che lei non voglia fidarsi di lui, ma neanche la biasima. È già tanto il fatto che sappia che ha un fratello, più grande- informazione uscita direttamente dalla sua bocca- e che il padre se ne è andato di casa quando lei era abbastanza piccola- voci di corridoio, mai confermate da Lottie.- Non gli dispiacerebbe essergli amico -intende amico stretto-, nonostante sia già felice del fatto che è uno dei pochi con cui parla a scuola. Sospira, smettendo di fissarla.

Finite le lezioni torna a casa a piedi, rifiutando gentilmente la proposta di Zayn di accompagnarlo a casa in moto, approfittando della giornata di sole. Fa un pezzo di strada con Niall, che ha avuto la sua stessa idea, e poi si separano dopo essersi dati appuntamento a casa del biondo.

-

Si morde le unghie, non volendo però rovinare lo smalto blu che si è messo con tanta cura l'altro pomeriggio. Si guarda allo specchio, lisciandosi il maglioncino verde. Forse dovrebbe mettersi una felpa? Magri è troppo distinto? Potrebbero prenderlo per un coglione con la puzza sotto il naso. Non gli interessa particolarmente in realtà, però non può negare che il suo stile sia particolare e probabilmente fuori luogo per il posto in cui stanno andando. Che poi, che posto è? Sarà qualche capannone abbandonato, con i ratti che strisciano negli angoli e ti guardano con quegli occhietti rossi. Rabbrividisce, legandosi le scarpe nere e uscendo di casa. A sua madre non interessa molto il fatto che esca a ora tarda o che torni tardi, ha sempre avuto paura che non avesse amici e che non uscisse mai- a causa della sua indole chiusa da bambino, dopo la morte del padre- quindi non può che farle piacere. L'importante è che sappia con chi sia e che l'avvisi se ci sono contrattempi. Harry ama sua madre.

Si incammina verso casa di Niall, le mani immerse nelle tasche della giacca per evitare di mangiucchiarsi le pellicine. Spera di non tornare a un orario indecente a casa, il giorno dopo hanno scuola e ancora si chiede perché diavolo non sa dire di no ai suoi amici.

Kill my mind | l.s.Where stories live. Discover now