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jungkook

tutto era iniziato quella sera, circa qualche mese prima.
già all'ora non aveva nessuno, era solo al mondo. non aveva nemmeno un familiare, un amico, un conoscente..era come se vivesse in una realtà parallela, nessuno sapeva della sua esistenza, si sentiva come se non valesse nulla.
inoltre, soffriva già di problemi di depressione per quello, era finito in coma giusto qualche mese prima ed era stato dimesso da poco dall'ospedale. si era fatto così tanto del male, da perdere una grande percentuale di sangue nel corpo. ma anche se era successo a lui non importava, essere in ospedale, in mezzo alla strada o da qualsiasi altra parte non aveva peso.
e ritornando a prima, -era iniziato tutto quella sera- quel ragazzo gli si era avvicinato con la scusa di chiedergli dove andare. ma si era ritrovato dopo qualche ora a parlargli dei suoi problemi, e quel tipo? se ne era approfittato, facendo finta di amarlo, se l'era portato a letto. e jungkook era così disperato da aver creduto nel suo falso amore, aveva accettato di farsi fare di tutto, seppur di avere qualcuno al suo fianco.
era l'unica persona che aveva, lui per conto suo, lo disprezzava. insomma, chi avrebbe mai potuto amare uno scarto come jungkook? assolutamente nessuno.
invece il più piccolo si era già affezionato, era così felice di poter avere qualcuno che gli desse "supporto", aveva anche lasciato che si prendesse la sua verginità, la cosa più preziosa che aveva.
ma quella finta felicità scomparì solo dopo qualche mese.
yoongi (il ragazzo in questione),si era stancato di averlo al suo fianco, lo trovava odioso e patetico, l'importante era averlo stuprato abbastanza.
senza dargli nemmeno troppo pesò sputò quelle parole acide, brutali e schifose su jungkook.. gli disse che l'aveva usato solo per il sesso, chi avrebbe mai potuto amare uno schifo come lui? continuò ad urlare esclamando che sarebbe rimasto solo per il resto della sua vita e forse avrebbe fatto meglio ad uccidersi. gli tirò perfino qualcosa di tagliente in faccia, per poi andarsene come se nulla fosse..

ed eccolo qui che si ritrovava seduto sulla ringhiera di un ponte, era notte fonda, non c'era nessuno per strada fortunatamente. si sentiva solo il rumore della pioggia cadere sulle strade cementate.
il mondo gli era crollato addosso, l'unica persona che riteneva importante se n'era andata..come avevano fatto tutti. era rimasto nuovamente da solo, ma quella sarebbe stata l'ultima volta, perché tanto tra poco sarebbe andato in un posto migliore -o almeno sperava, di finire in paradiso-
"forse faresti meglio ad ucciderti" quelle parole facevano più male di tutti i tagli e gli sfregi che si ritrovava sul corpo esile e malandato.
sangue che colava dai polsi, dal collo e dal taglio profondo sulla guancia, sporcando i miseri vestiti che aveva addosso e la strada.
non gli importava più di nulla se non di morire, la sua vita poteva terminare lì, non aveva più nulla da perdere. quello che faceva più male era il cuore..cercava di asciugarsi le lacrime impetuose che fuoriuscivano ormai da ore da quegli occhi stanchi e gonfi. quegli occhi che non brillavano più come una volta, erano spenti.. con la sola voglia di chiudersi e non riaprirsi più.
dondolava le gambe nel vuoto, lanciò un sassolino giù con le poche forze che gli rimanevano, solo per vedere che fine avrebbe fatto.
intanto la pioggia continuava a bagnarlo, nemmeno il freddo e il dolore dei tagli gli interessavano più, era come se non provasse più nulla e ormai stava davvero per mettere fine alla sua inutile vita.

taehyung

era uscito qualche oretta fa e non era più tornato a casa, aveva avuto la millesima lite con i genitori al telefono e lo sgridavano, minacciandolo anche.
non ne poteva più sinceramente, nella sua sua testa c'erano solo le loro urla che gli dicevano cose orribili, cose che nessun genitore dovrebbe dire ai propri figli.
gli dicevano che era una nullità e avrebbero preferito un figlio migliore, che avrebbe potuto dargli orgoglio ma a quanto pare taehyung non era niente di tutto questo.
girava per le strade buie e deserve, chi poteva stare ancora in strada alle due di notte? nessuno.
pioveva e lui aveva solo uno stupido giacchetto che lo copriva, per fortuna si era portato un ombrello e ringrazia di aver controllato il meteo.
era uscito per schiarirsi le idee e per sfogarsi guardando il vuoto, stando in silenzio e in solitudine come era abituato a stare negli anni.
gli mancava il vecchio se stesso, con un sacco di amici e un sorriso stampato in volto, in un periodo dove si divertiva e si godeva la vita ma in pochi anni tutto quello era stato distrutto come lui dopotutto, non sorrideva da anni ormai.
arrivò all'inizio di un ponte che era vuoto e le uniche luci che c'erano erano quelle dei pali mezzi rotti ma era meglio di niente, invece la luce della luna piena lo illumina, illumina un essere così inutile e senza forze, perché?

iniziò a camminare lentamente e alcune volte si fermava, le sue gambe erano così fragili che avrebbe potuto cadere ma continuava a camminare guardando dritto, nella strada buia.
arrivò a metà del ponte e in lontananza notò qualcuno, una piccola sagoma seduta sul bordo del ponto, dondolava i piedi e guardava giù.
si avvicinò un po' e capì la situazione, quel ragazzo sarebbe saltato da un momento all'altro e lì si ricordò se stesso tre anni fa.
era così perso e distrutto, non sapeva che fare o da chi andare e probabilmente era quello che stava succedendo a quel ragazzo, non sapeva se dispiacersi o meno
stava per ritornare indietro ma un pensiero lo fermò, voleva davvero lasciare che persona si suicidasse lì? dove era stato anche lui e l'aveva vista? il senso di colpa si fece strada in lui.
poteva ancora salvare quel ragazzo e non gli avrebbe fatto fare un errore così grande, sembrava anche piuttosto giovane e sarebbe uno spreco di vita buttarsi senza aver provato a vivere

"hey ragazzino, che stai facendo?"

disse una volta dietro di lui con una mano in tasca e con l'altra teneva l'ombrello

𝑾𝒉𝒆𝒏 𝑰 𝑺𝒂𝒗𝒆𝒅 𝒀𝒐𝒖 |taekook|Where stories live. Discover now