"E i tuoi amichetti?"

"Zayn è andato non so dove e mi ha lasciato qui con Liam." Lo indica.

"Conosci il piccoletto?" Liam si gira verso di lui, continuando a mantenere una mano sul braccio di Harry.

"Certo che lo conosco." Dice, quasi infastidito. Lo conosce da prima di lui se per questo.

Liam lo guarda interdetto, cercando di capire il perché di quel tono impertinente nei suoi confronti. Poi nota il suo sguardo fisso sul contatto dei loro corpi e sogghigna.

"E' proprio adorabile, vero?" il riccio arrossisce, guardando in basso e giocando con i suoi anelli "Zayn mi ha chiesto di accompagnarti a casa perché non ha posto sulla moto." Mente, il corvino non gli ha chiesto un bel niente, ma vuole vedere la reazione del suo amico.

"Oh." Harry è sorpreso, di solito Zayn non fa queste cose, o almeno lo avvisa in anticipo "Va be-"

"Lo accompagno io." Lo interrompe, troppo velocemente "Tanto dobbiamo fare la stessa strada." Si ricompone, guardando distrattamente le sue unghie.

Liam sghignazza, portandosi la mano alla bocca e facendo finta di tossire, per camuffare la cosa.

"Aspettami qui." Poi guarda Liam "Anzi no, aspettami davanti la porta di uscita, quella sul retro." Poi si dilegua, quasi correndo. Che cazzo ha fatto. Che cazzo ha fatto. Che cazzo ha fatto. È un coglione, un vero idiota e non ha idea del perché abbia reagito così. Vederlo così in confidenza con un altro gli ha fatto annebbiare il cervello e se non si fosse trattato del suo migliore amico, probabilmente gli avrebbe tirato un pugno.

Pugno che tira contro uno degli armadietti, lasciando il solco delle sue dita.

Liam, rimasto solo, viene raggiunto da Zayn che, guardandosi intorno, gli chiede dove sia Harry.

"L'ho lasciato al nostro amichetto innamorato."

Il corvino capisce subito la situazione e sorride, battendogli il pugno.

-

Il viaggio in macchina è silenzioso, Louis guarda dritto di fronte a sé senza degnare di un'occhiata, nemmeno una volta, il ragazzo seduto sull'altro sedile. Le nocche sono bianche, mentre stringe convulsivamente il volante. Le uniche parole che si sentono sono i mormorii di Harry ogni tanto, che gli spiega dove girare per arrivare a casa sua.

Il liscio parcheggia davanti al vialetto, libera finalmente quel povero volante, e si lascia cadere indietro contro lo schienale, sospirando e chiudendo gli occhi.

"Umh, grazie." Gli dice "Senti, mi dispiace se ti ho disturbato." Dice a voce bassissima "Poteva tranquillamente accompagnarmi Liam, se ti ha dat-"

"Se volevi così tanto stare con Liam, potevi dirlo!" urla, sbattendo le mani contro il clacson "Non avrei intralciato la vostra storia." Ringhia, senza guardarlo. È impazzito, decisamente fuori di testa.

"Che cazzo dici." Mugola piano. Odia quando le persone alzano la voce e ancor di più quando sono arrabbiate con lui. Tira su con il naso, sentendo gli occhi pizzicare. "Ciao." Dice con voce strozzata, aprendo la portiera.

Louis si gira di scatto, sentendo il tono usato dal più piccolo e vorrebbe schiaffeggiarsi. Harry ha ragione, è un vero cazzone. Vorrebbe scusarsi, ma è troppo orgoglioso per farlo. Harry alza lo sguardo tremante su di lui, tenendosi il labbro stretto fra i denti per evitare di farlo tremare.

"Fanculo." Sbraita il più grande e il riccio spalanca gli occhi, credendo che ce l'abbia con lui. E Louis non ce la fa. Come può resistere?

Gli prende il mento fra le dita e si avventa sulle sue labbra. Lo bacia piano, delicatamente, così in contrasto con il suo aspetto da duro pugile. Gli afferra le guance, accarezzandogliele, e questo fa risvegliare Harry, rimasto paralizzato. Si aggrappa alle sue spalle, cercando di avvicinarsi ancora di più e non sa come, ma si ritrova a cavalcioni sul suo corpo. Si mugolano in bocca, uniti dal loro respiro che diventa unico. Louis gli morde il labbro inferiore, così rosso e pieno, che gli ha sbattuto in faccia, dal primo giorno. Glielo lecca, piano e il riccio capisce la richiesta, apre subito le labbra, facendo incontrare le loro lingue. Le sue mani finiscono fra quei capelli morbidi, sono sudati, ma in quel momento non gli interessa nient'altro che loro due, loro che si baciano chiusi in una macchina. Louis gli stringe i fianchi, giocando con l'orlo del suo maglioncino e riscaldandolo muovendole piano. Harry non può fermare un gemito dolce che gli sale per la gola e si libera direttamente nella bocca dell'altro. Il più grande può seriamente credere di potersi nutrire solo di quel suono, di poter respirare grazie a quel miagolio. Si staccano, rimangono uniti da un rivolo di saliva e dalle loro mani che continuano a toccarsi, ad accarezzarsi.

"Forse dovresti andare." Gli sussurra sul viso, stringendolo più forte. Parole e gesti in contrapposizione, come ogni volta.

"Io, sì, vado." Balbetta, con il viso rosso e gli occhi verdi che brillano.

Louis ridacchia, lasciandogli un bacio a stampo e aprendo la portiera.

"Ciao, allora." Lo saluta timidamente, muovendo la mano.

Lo trova adorabile. "Ciao." Aspetta, guardandolo correre verso casa e poi scomparire oltre la porta, e parte. 

Kill my mind | l.s.जहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें