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Skipe time

T/n pov

Dopo che fui riuscita a liberarmi dalle grinfie di Franz che continuava a mostrarmi pose con cui avrei potuto mettermi in mostra facendo risaltare al meglio il suo costume, raggiunsi il biondo…

Che si era da poco appartato fuori dalla stanza, sul balcone che si affacciava sulla città.

Lo trovai appoggiato sulla ringhiera di ferro, mentre scrutava attentamente l’orizzonte fumandosi una sigaretta.

Io mi misi di fianco a lui, prendendo fuori a mai volta una sigaretta dal pacchetto, che tenevo sempre in tasca e accendendola.

A quel punto osservai il biondo di sottecchi, maledendo il mio cervello per avermi fatto pensare ancora una volta a quanto fosse dannatamente sexy mentre fumava…

A quel punto sentì una fitta, che mi colpì al basso ventre, confermò quel pensiero per niente adatto a momento…

Così ripresi le redini dei miei pensieri, ricomponendomi e guardando il paesaggio cittadino davanti a noi mentre mi godevo la mia meritata sigaretta.

“Quel francese squilibrato ti ha finalmente lasciata andare?” mi chiese lui, sospirando.

“Già…” dissi io, mentre aspiravo il fumo dalle labbra.

Dopo di che tra di noi calò il silenzio interrotto solo dai rumori della città che risuonavano tutti intono a noi.

Dopo un po’ guardai di nuovo il ragazzo con la coda dell’occhio, vedendo che aveva stampata in volto un’espressione confusa e perplessa mentre mi squadrava.

Ma appena notò che lo stavo guardando distolse subito lo sguardo.

Volevo chiedergli se qualcosa non andasse ma venni interrotta dalla suoneria di un cellulare…

Il suo cellulare.

A quel punto il biondo sfilò il suo telefono dalla tasca posteriore del suo costume, sospirando e dicendo…

“Eh? E adesso che vuole quella rompi coglioni?!” disse lui, prima di rispondere.

Io stetti in silenzio, ascoltando che cosa diceva.

“Che vuoi?...
Che cosa?!...
Stai scherzando spero!...
Cazzo…
Va bene…
Va bene…
Ho capito!...
Merda, vedi di risolvere questo problema il più presto possibile e di a quei due che possono considerarsi già morti…” disse lui, chiudendo poi la chiamata.

“Che cosa succede?” domandai, buttando il mozzicone della mia sigaretta ormai finita.

Il biondo sospirò, passandosi le mani tra i capelli appuntiti.

“Quegli idioti di Mike e Allen hanno fatto un casino in agenzia…hanno mandato in cortocircuito la macchina del caffè facendo saltare la luce in tutta l’agenzia…da quello che mi ha detto quella rompi cazzo della segretaria gli elettricisti hanno detto che il danno ha mandato in tilt i cavi elettrici che si sono bruciati e ora l’edificio e momentaneamente senza luce…non possiamo entrare fino a che i lavori non saranno ultimati” disse lui.

“Che cosa?! E quanto ci vorrà!?” chiesi.

“Entro domani pomeriggio dovrebbero aver finito…” disse lui.

“No no merda…come facciamo con il piano…salterà tutto quanto” dissi io, schiacciandomi una mano in fronte.

“Non possiamo permetterlo…quelli la potrebbero anche decidere di spostarsi…dobbiamo attivare il piano a tutti i costi…” disse lui.

Io gli feci un finto sorriso e dissi: “ah sì...e come pensi di fare? Non abbiamo un posto in cui lavorare e i documenti sono tutti in agenzia…” dissi io, incocciando le braccia.

Il ragazzo ghignò.

“E se ti dicessi che li ho salvati tutti sul mio pc portatile che adesso è a casa mia…come la prenderesti?” mi chiese lui, con aria di superiorità.

“Tsk, hai fatto bene…altrimenti non avrei ucciso solo Mike e Allen ma anche te…avremmo buttato al vento settimane intere di lavoro per niente…ora cosa intendi fare?” chiesi.

Il ragazzo sospirò, appoggiandosi con la schiena alla ringhiera di ferro e incorniciando le braccia.

“Visto che l’agenzia è attualmente inagibile andremo a casa mia per lavorare…è un posto tranquillo e nessuno di quegli idioti verrà a disturbarci…non possiamo permetterci che il nostro piano vada in fumo…” disse lui.

Io sopirai, dandogli ragione.

“Forza, ora è meglio se andiamo a cambiarci…non possiamo sfoggiare questi stupidi costumi prima del tempo…se non fosse stato per loro probabilmente adesso avremmo già finito…” dissi io, aprendo la porta e rientrando all’interno dell’edificio con Bakugou al seguito che la richiuse…

Dopo di che entrambi ci dirigemmo verso gli spogliatoi per cambiarci.

Meno male che avevo avuto la premura di portarmi il cambio...

Non sarei di certo andata a casa sua indossando il costume da eroe.

Skipe time

Dopo che fummo usciti fuori dall’azienda di Franz, l’autista di Bakugou ci portò con la macchina, direttamente davanti a casa sua…

Quando mi ci trovai davanti, rimasi sorpresa dalla grandezza della sua casa e mi presi qualche secondo per osservarla.

Spiccava imponente tra altri palazzi che, a confronto, non sembravano niente di che.

Sembrava che avesse un intero palazzo tutto per lui.

"Che cazzo fai li impalata? Muoviti!" mi sbraitò dietro il ragazzo, che era già entrato nel vialetto.

Sospirai e, arrivatagli accanto, entrammo insieme in casa…

Appena fummo dentro il biodo mi fece posare le mie cose all’entrata, invitandomi con la sua solita delicatezza, che prevedeva ovviamente vari insulti, a seguirlo.

Mi portò poi in camera sua, al secondo piano...

Che aveva anche un aera appartata sull’angolo della camera che somigliava molto a uno studio…

Dove erano riposti una enorme libreria con affianco una scrivania a veri scaffali.

Il biondo mi fece sedere affianco a sé sulla scrivania…

Aprendo il suo PC e dicendomi che potevamo iniziare.

Si erano fatte le 18:00 di sera e io non vedevo l’ora di finire, quindi accattai senza battere ciglio.

Angolo autrice

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.

La storia come vi è sembrata fino a questo punto?

Vi sta piacendo?

Fatemelo sapere…

Ci vediamo presto.

-Eli🌺

You Are An Idiot, But You're My Idiot {Bakugou KatsukixReader}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora