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Rimasi immobile alla sua domanda; non sapevo bene come rispondere, non sapevo cosa fare o dire, volevo semplicemente sparire in quel momento.

Abbassai lo sguardo sedendomi sul letto.

Non sono mai stato uno che mangiava grosse quantità di cibo, ma neanche normalmente.

Insomma, si, ho sempre mangiato davvero poco, ed il mio corpo oramai ci aveva fatto l'abitudine.

-Non saprei, si?- La mia più che un'affermazione era una domanda.

-Kenma, hai un fisico troppo esile per essere sano- Si vedeva che era preoccupato, ma perché esserlo per me?

-Sarà costituzione..- Mi stavo torturando con le mani, odiavo parlare di questo mio problema; sapevo che era completamente sbagliato il modo in cui mangiavo, ma parlarne mi faceva male.

-No, fidati, quella non è costituzione- Affermò lui continuando a guardarmi in modo preoccupato e anche serio.

Secondo dopo secondo, diventavo sempre più nervoso ed agitato, sentivo anche pizzicarmi gli occhi, per evitare qualsiasi altra cosa, mantenni sempre lo sguardo rivolto verso il basso, continuando a torturarmi con le mani.
Sentivo il respiro sempre più irregolare, e il continuo silenzio tra di noi che si era creato non mi stava aiutando per niente, sapevo benissimo che Kuroo mi stava ancora guardando, aspettando forse che io dicessi qualcosa.

-Kenma ei, tranquillo, ci sono io- sussurrò lui alzandosi dal letto affiancandosi a me subito dopo, cercando di tranquillizzarmi.

-..Non...riesco a r-respirare- Erano le uniche cose che in quel momento riuscivo a dire; mi stava venendo un attacco di panico: tutto attorno a me era come se ruotasse, avevo il respiro affannato, tremore in tutto il corpo, improvviso calore e un forte mal di testa.

-Ei Kenma! Kenma respira- Mi alzai di scatto dal letto, seguito da Kuroo, il quale continuava a cercare di tranquillizzarmi, ma sembrava tutto inutile; il respiro continuava ad essere troppo irregolare, ed io, preso dall'ansia, non aiutavo di certo.

-Kenma guardami- Kuroo prese il mio volto tra le sue mani cercando il mio contatto visivo, che però vagava su tutta la stanza. -guardami!- ripetè lui avendo così la mia più totale attenzione.

-Calmati, fai dei respiri profondi, ci sono io qui, non pensare a niente- Sussurrò lui fissandomi negli occhi, mantenendo sempre quel contatto con le mani sulle mie guance.

Piano piano, il mio respiro si regolarizzò, e successivamente mi calmai.

Chiusi gli occhi per un momento, non mi era mai successo che mi venisse un attacco di panico avendo qualcuno attorno, di solito mi venivano quando stavo in casa da solo e pensavo a troppe cose.

Kuroo mi attirò più a se stringendomi successivamente tra le sue braccia, ed io in quel momento, appoggiai istintivamente la fronte sul suo petto.
-Scusami, non avrei dovuto parlarti così sfacciatamente- il tono di Kuroo era realmente dispiaciuto, ma quello che gli doveva delle scuse ero solo io.

Mi staccai da lui con ancora gli occhi lucidi. -Non è colpa tua, hai ragione, e ti chiedo scusa se ho reagito così, ma mi sono agitato troppo..- Risposi io abbassando lo sguardo.

Kuroo si riavvicinò a me portando la mano sulla mia spalla. -Non ci pensare più adesso, va bene?- Chiese accennando un piccolo sorriso dolce; io annuì.

Dopo qualche minuto, andammo entrambi a dormire.
Ero stanchissimo, la testa mi martellava continuamente, e non riuscivo a togliermi dalla testa il fatto che Kuroo mi avesse tranquillizzato.

Da solo ci mettevo almeno mezz'ora per riprendermi, mentre con lui c'è voluto solo qualche minuto.

Ripensai alle sue mani sul mio volto; in quel momento non stavo pensando lucidamente, stavo ancora recuperando il mio respiro, ma sentì comunque un forte calore sulle guance.

Raccontami di teWhere stories live. Discover now