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Rimasi leggermente confuso e stranito alla sua risposta; non pensavo mi avrebbe risposto in quel modo.
-..in che senso?- chiesi io un po' titubante, guardandolo con sguardo incerto.

-come in che senso? non si capisce?- domandò lui accennando una risata.

-stavi con un ragazzo?- Da una parte ero felicissimo di sapere che anche i ragazzi non gli erano indifferenti, ma poi mi ricordai che lui era praticamente circondato da tanti, troppi maschi, insomma, la concorrenza era sempre più alta e difficile.

-Già, era anche di un anno più grande di me, ma di cervello diciamo che sembrava avere dodici anni- Ridacchiò a quella sua affermazione.

-Scusa se te lo chiedo, ma questa cosa,  insomma, della tua storia, anche di tua sorella, ecco, chi altri la sa?- Domandai io guardandolo con sguardo dispiaciuto, come se avessi paura di avergli fatto una domanda inopportuna.

-Mh, oltre te, solo un altro mio amico- Abbassai leggermente lo sguardo.

-Amico?- Chiesi io stuzzicando il filo della felpa; da quanto fossi nervoso, la stavo rovinando completamente.

-Si si, giuro che lui è solo un amico! Si chiama Bokuto, tra l'altro domani giochiamo insieme, se vuoi te lo presento-
Affermò lui ridacchiando all'inizio; mi sollevò non appena lo sentì.

-Mh certo...Perché me lo hai raccontato?-
Domandai nuovamente continuando a tormentare il filo della felpa.

-Non ne ho idea, forse perché mi andava semplicemente...Non sono uno che dice i propri problemi al primo che capita, anche se dopo quello che è successo poco fa non sembra..- Esclamò lui portandosi una mano dietro la nuca.

-Non fraintendermi, mi fa piacere che tu ti sia confidato con me, davvero-

-Spero che anche tu un giorno ti possa confidare con me- Affermò lui facendomi abbassare ulteriormente lo sguardo; prima non volevo parlargli troppo di me dando la colpa di essere giudicato per il mio orientamento sessuale, ma adesso che scusa avevo?

-Ti importa così tanto?- Domandai io con tono basso.

-Ho dovuto giocare ad obbligo e verità per sapere qualcosa su di te- Affermò con una voce divertita, facendomi capire che anche lui voleva conoscermi.

Sorrisi alla sua risposta. -Te l'ho detto, non sono così interessante...Non pratico nessuno sport e passo le mie giornate dietro ai videogiochi, tutto qui- Sospirai leggermente guardandomi le mani attorcigliate.

-Che mi dici dei tuoi genitori?- Domandò lui continuando a fissarmi.

-Mio padre è come un fratello per me, mi capisce sempre, o quasi...Alle volte è così infantile che tra i due sembro io il padre- Accennai un lieve sorriso nel pensare a tutte quelle volte in cui mio padre si comportava come un vero e proprio liceale.

-Ma davvero?- Chiese lui sorpreso e divertito. -Dev'essere bello avere un padre così, ti sto invidiando- Sorrise nuovamente.

-Però dev'essere altrettanto bello avere entrambi i genitori, no?- Mi voltai per guardare il suo sguardo accennandogli un piccolo sorriso, come per dirgli che non ero triste e che potevo parlarne.

-..Hai perso tua madre?- Domandò lui smettendo di tenere sul volto il sorriso.

-Si, non l'ho nemmeno conosciuta, è morta durante il parto... A quanto mi aveva raccontato mio padre, l'ostetrica aveva tirato il cordone ombelicale con eccessiva forza e l'utero era stato invertito...Mia madre successivamente subì una grave emorragia, così andò in coma dopo un arresto cardiaco, ma non si risvegliò più...Io mi sono salvato solo per miracolo- Era la prima volta che raccontavo questo a qualcuno. Mi sentivo leggermente più libero, come se mi fossi tolto un peso.

Raccontami di teWhere stories live. Discover now