Sbuffa, salendo i pochi gradini del portico di casa dell'irlandese e sta per bussare, quando sente i due ragazzi chiamarlo e sventolare le mani in aria, poggiati alla jeep celeste di Niall.

"Onestamente pensavo che non ti presentassi." Dice Zayn, salendo per primo nella macchina per accaparrarsi il sedile davanti.

"Non sono una caca sotto." Ribatte Harry, sedendosi invece sul sedile posteriore. È così maledettamente scomodo, lo hanno sfondato a sedici anni- due giorni dopo che i genitori di Niall gli avevano regalato quella jeep- mentre cercavano di capire se potessero staccarlo e usarlo come divano da mettere nel parco, durante le loro fughe estive notturne. Beh, non ha funzionato.

"Sì, lo sei." Gli rispondono con sarcasmo i due ragazzi davanti. Harry sbuffa incrociando le gambe sulla seduta, con le lamentele del biondo come conseguenza.

"Come se fossero le mie scarpe a poterla rovinare." Lo deride il riccio.

"Intanto io la macchina ce l'ho." E Harry tace.

Il castano rimane un attimo sconcertato quando parcheggiano. Si sporge sui sedili anteriori, per vedere meglio fuori. Il luogo dove sono non è un magazzino abbandonato in mezzo alla periferia di Londra, ma è una semplice palestra- leggermente nascosta rispetto agli altri edifici, ma non ci sono spacciatori muniti di pistola, al suo esterno-. Rilascia un sospiro, sollevato dal fatto che quella sera non verrà rapito, e scende dalla macchina insieme ai suoi amici.

"Sono così eccitato." Ridacchia Niall, spingendo la porta di entrata della palestra.

"Calma i bollenti spiriti." Lo avvisa Zayn.

Il riccio si guarda intorno, la stanza è piena di persone che parlano a voce altissima e, nonostante la sua altezza, non riesce a guardare oltre quella mandria.

"Venite." Il corvino tira entrambi per le braccia, slittando fra un paio di persone e portandoli agli spalti per sedersi. La maggior parte degli spettatori sono in piedi, sotto il ring e urlano incitando i pugili che ancora non si sono palesati.

A Harry non piace particolarmente la violenza- la odia-, però sente comunque un brivido scuoterlo dalle piante dei piedi fino all'ultimo boccolo. Spera di non vedere sangue, cosa impossibile, altrimenti nessuno potrà fermarlo dall'alzarsi e scappare a gambe levate.

"Chi sono quelli?" chiede preoccupato Harry, indicando due uomini- sicuramente più grandi di loro, molto più grandi- che camminano in giro guardando insistentemente tutti i presenti. Saranno poliziotti in borghese? Dovrebbe decisamente smetterla di farsi tutte quelle paranoie.

"Che occhio." Lo loda Zayn "Sono quelli che prendono i soldi delle scommesse." Gli spiega.

"Sei informato."

"Vengo qui spesso." Alza le spalle. Il riccio sta per chiedergli altro, ma la voce di una ragazza al centro del ring che urla, lo fa distrarre.

"Buonasera gente." Saluta tutti a gran voce, facendo zittire i presenti "Siete carichi?" chiede, facendo scoppiare in un boato la folla. Harry trova questa cosa abbastanza esagerata "Non perdiamoci in chiacchiere. Vi presentiamo una nuova entrata questa sera, Mike." Indica un ragazzo alla sua sinistra, appena salito sul ring "E ovviamente il nostro grande Louis." Le persone sotto quella specie di palco gridano, incitando una persona che Harry riesce a vedere solo di spalle. "Andiamo, non siate così ovvi." La ragazza allude a qualcosa che il riccio non capisce, scendendo poi dal ring.

Harry sente il rumore di una campanella e vede i due ragazzi alzare le braccia, le mani coperte dai guantoni. Sussulta quando il ragazzo dai capelli rossi si spinge verso l'altro, cercando di colpirlo. Si è già pentito di essere andato lì. L'altro sembra molto tranquillo, mentre si sposta con dei leggeri salti da un punto all'altro. Abbassa la testa e gira in tondo, mostrando il suo viso al ricciolino. Spalanca gli occhi, l'adrenalina che gli fa pompare più sangue, potrebbe ritrattare la sua frase precedente, forse ha fatto bene a farsi convincere.

Il ragazzo ha i capelli leggermente lunghi, portati indietro da una fascetta nera, il corpo- scoperto, considerando che sta indossando solo un paio di pantaloncini rossi- è coperto di tatuaggi e Harry potrebbe seriamente sbavare. Il sudore gli imperla il corpo, mentre scivola elegantemente su quel quadrato nero, come se non stesse facendo nessuno sforzo. È troppo lontano per vedere i suoi occhi, ma anche da lì può notare le sue sopracciglia aggrottate e il ghigno sulle labbra. Vorrebbe scendere di corsa, rischiando di rompersi l'osso del collo, e asciugargli le goccioline di sudore che scivolano lungo i suoi pettorali.

"Mr. so tutto io." Si gira di scatto verso il suo amico "Chi diavolo è quello." Non sta dicerto nascondendo il suo interesse.

"Louis Tomlinson. Il grande Tomlinson." Alza le mani al cielo "È quello che ha vinto più incontri in questa palestra."

"Tomlinson?" spalanca gli occhi "Come Charlotte Tomlinson?"

"Certo, non lo sapevi? È il fratello." gli chiede Niall, senza guardalo, gli occhi ipnotizzati verso il centro della stanza. "Perché non veniamo più spesso?" sorride apertamente "È così elettrizzante."

Ed Harry non può dargli torto. È rapito dai movimenti veloci e mirati di Louis, il modo con cui sferra pugni con precisione non dovrebbe farlo eccitare. Decisamente no. Si porta le mani alla bocca quando il ragazzo più alto riesce a colpire Louis in faccia, che barcolla leggermente e si pulisce con il guantone il naso. Lo vede sospirare e, dopo aver schivato un altro paio di colpi, mandare KO il ragazzo con un solo pugno.

Harry odia la violenza, deve ricordarselo.

Kill my mind | l.s.Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang