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Mi presento, mi chiamo Vanessa ho 17 anni e sono italo-americana, mia madre è italiana del Veneto e mio padre è americano di Seattle. Ora ho appena finito scuola, quindi sto ritornando a casa. Appena entrata ho sentito i miei genitori litigare e quindi corro verso la loro direzione per vedere o almeno sapere cosa stava succedendo. <<Si può sapere cosa sta succedendo, vi si sente urlare fin da fuori>> dissi a loro. <<Succede che tua madre ha l'amante, per questo usciva e non ci degnava di un momento insieme, e non so perché l'ha fatto, poteva parlarmene e avremmo divorziato e ne saremmo usciti illesi, ma no, ha preferito ferirci>> disse mio padre urlando tra le lacrime. <<Mamma, come hai potuto? Ti devi solo vergognare>>gli dissi in lacrime. <<Tesoro posso spiegarti>> disse mia madre. <<No, non puoi spiegare, il danno ormai è fatto e non osare parlarmi per ora>> gli risposi. Dopo quel pomeriggio sono passate delle settimane, i miei hanno divorziato e mio padre vuole andare a Seattle ma non ha casa, quindi starà da un suo amico per un po' e io vorrei andare con lui perché dopo quello che ha fatto mia madre non riesco a sopportarlo e poi ho sempre voluto andare in America. Sto preparando le valige e in quel momento mi passano tutti i momenti davati, mi rattristava il fatto di lasciare i miei amici e che domani sia il mio ultimo giorno di scuola ma mi feci forza e continuai a sistemare tutte le mie cose. Si era fatta sera, e mio padre siccome non sopportava di restare a casa è andato in un albergo quindi rimango solo io a casa da sola con mia madre, ma ora sono da sola perché lei è uscita e sarebbe tornata tardi oppure sarebbe rimasta fino a domani mattina. Ci sono rimasta un po' male per il fatto che mamma non volesse passare la mia ultima sera con me, ma tanto meglio , non riuscivo a sopportare il male che aveva provocato a papà, quindi per non rimanere da sola ho deciso di chiamare la mia migliore amica, così non mi sarei depressa tutta la sera da sola. Con lei le opzioni erano: deprimersi insieme oppure festeggiare come non ci fosse un domani, ma io credo entrambe. Sento suonare al campanello, vado a guardare chi fosse e vedo che era lei con un cartellone gigante e una busta. <<Che aspetti, entra dentro>>. <<Se magari non ti mettevi davanti alla porta di certo non me ne stavo fuori>>. Abbiamo messo reggaeton a tutto volume e tra un ballo e l'altro ci siamo messe a fare tante foto assieme e mi ha anche aiutato a sistemare le ultime robe e verso mezzanotte passata ci siamo addormentate. La sveglia ha iniziato a suonare e insieme a essa la mia migliore amica che stava urlando le peggio cose perché era stanca e non voleva alzarsi, io mi misi a ridere e lei mi tirò un cuscino addosso come per dirmi che cosa ti ridi a fare che se non la finisci uccido pure te. Con la nostra solita calma abbiamo fatto colazione e ci siamo preparate, finito il tutto siamo uscite e ci siamo incaminate per prendere il pullman che ci porta alla nostra destinazione. Le ore passarono in fretta, tra foto tutti insieme e lacrime e io che salutai tutti i prof non ci credevo ancora che dovevo andarmene proprio oggi, mi semrava un sogno. Presi il pullman e una volta arrivata in stazione vedo mio padre che è venuto a prendermi, doveva solo portarmi da mia madre perché dovevo prendere le mie ultime robe e poi saremmo partiti. <<Cosa hai fatto ieri sera?>>. <<Ho invitato un'amica siccome non volevo passare la mia ultima sera da sola>>. <<Hai fatto bene, sai poi il mio più caro amico ha anche tre figli, quindi cerca di fare amicizia e di non fare la fredda>>. <<Ok, te lo prometto>>. Scesi dall'auto e andai a casa per prendere le valige, chiesi se c'era qualcuno, ma niente mamma non era li, presi tutto e ritornai in macchina, e nel frattempo lasciai un messaggio gli lasciai un messaggio con scritto che mi ha davvero ferito che non c'era neanche per degnarmi di un suo saluto. <<Possiamo andare? Sicura di aver preso tutto?>>. <<Si tranquillo, possiamo andare>>. Siamo arrivati all'aeroporto, dopo aver fatto tutto ciò che si fa di solito, siamo andati a prendere i posti sull'aereo e poi dopo le spiegazioni dell'ostes siamo partiti. Ed è così che la mia avventura abbia inizio.

3 fratelli e una ragazzaWhere stories live. Discover now