Capitolo 26 | Non come te

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La mia presa diventa sempre più aderente e la bacio nel modo in cui voglio farlo. Tuttavia lei spezza il contatto e preme il volto contro il mio petto. "Non con loro intorno."

Io non insisto ma continuo a sentirmi frustrato.

...

12 pm.

Apro la porta dell'ufficio di Aeri ed entro senza chiedere il permesso. "Piccola-"

"Jungkook...!" soffia lei irritata mentre compio un passo all'interno della stanza e la porta è già chiusa alle mie spalle. "E' la decima volta che vieni..."

"Lo so ma..." mi sfilo gli occhiali tondi e mi avvicino a lei, riconoscendo tutto questo ma necessitando comunque di vederla in privato. "Io...devo dirti una cosa."

"D'accordo ma smettila di chiamarmi piccola quando siamo qui...non voglio che il tuo superiore ti licenzi, nel caso venisse a saperlo..." mi mette in guardia e io liquido il tutto per poi sedermi sulla sua scrivania in maniera da stare accanto a lei. "Sì, come ti pare. Io-"

"No. Non 'come ti pare'," mi interrompe ancora una volta. "Lo sai che la nostra relazione può metterci nei guai...è già successo e basta una volta, Jungkook." le sue parole mi fanno venire in mente quell'enorme e orribile casino che avevamo passato e quindi cambio improvvisamente idea e la sto a sentire. "Okay...prometto che non ti chiamerò più così quando siamo qui."

"Non voglio essere irritante, semplicemente non voglio che succeda nient'altro di brutto..." si preoccupa per me, spaventata dal dire qualcosa di sbagliato. "Lo so piccola- Aeri...volevo dire...Aeri...." mi strofino il collo dal momento che la nuova regola è già difficile da rispettare. "Quando siamo qui da soli va bene...intendevo quando siamo fuori con gli altri dipendenti."

"Va bene, cercherò di farlo e di chiamarti signorina Han," torno agli inizi, quando ci chiamavamo rispettivamente 'signorina Han' e 'signor Jeon'. "Ad ogni modo...volevo..." abbasso lo sguardo sulle sue labbra rosse, massaggiandomi nervosamente la coscia. "Volevo solo stare con te...è questa la ragione per cui sono venuto."

Lei sorride e torna a guardare il portatile. "Jungkook..." il mio nome lascia delicamente la sua bocca e le mie labbra si incurvano al suono. "Sei incredibile. Allora perchè mi hai detto che avevi qualcosa da dirmi?"

"Perchè...volevo dirti che mi sono addormentato in ufficio per cinque minuti e ti ho sognata..." sorrido timidamente e traffico con il primo oggetto che vedo sulla sua scrivania. "Sei carino..." si allunga verso di me e appoggia un braccio su una delle mie cosce con fare innocente.

"Possiamo mangiare qui? Insieme?" mi permetto di chiedere e adesso le mie dita giocherellano con le sue, sul mio corpo. "Il capo e la sua dipendente preferita soli soletti?" sorride e mi guarda di sottecchi per farmi afferrare l'ovvio, ancora una volta. "D'accordo...non insieme..."

"Vado a prendere da mangiare, rimani qui," si arrende per rendermi felice e io sorrido a trentadue denti come un idiota, osservandola mentre si alza in piedi. Mi alzo anche io e lei mi lancia un'occhiata. "Che stai facendo? Dovresti restare qui," spegne i brividi. "Lo so...mi sto solamente sedendo qui..." atterro sul divano in pelle mettendomi comodo e lei mi sorride. "D'accordo allora, torno subito..." i suoi piedi la portano fuori e mi lascia da solo. Sono felice di sapere che pranzerò insieme a lei.

DEEP INSIDE || J.JK ✓ (Traduzione Italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora